Scheda SD: perché non sono tutte uguali

Ogni scheda SD espone una serie di sigle dal significato all'apparenza misterioso. Come capire subito le performance che consentiranno di ottenere e quali differenze esistono tra una scheda SD e l'altra.
Scheda SD: perché non sono tutte uguali

Le schede SD (Secure Digital) sono memorie flash che permettono di immagazzinare quantitativi di dati variabili a seconda della loro capienza e che possono essere utilizzate su notebook, smartphone, tablet, fotocamere digitali oltre che sui PC desktop dotati di apposito lettore.
Le schede SD sono nate per estendere la memoria interna dei dispositivi digitali e devono essere inserite in appositi slot. Non tutti i dispositivi sono dotati di slot di espansione per l’inserimento di una scheda SD così come non tutti i PC sono dotati di appositi lettori.

La SD Association è l’organizzazione statunitense che ormai raccoglie oltre mille produttori e che fissa gli standard tecnologici per le schede SD.

Una scheda SD è acquistabile in tre formati che variano per dimensione:
– formato SD originario (32 x 24 x 2,1 mm)
– miniSD (21,5 x 20 x 1,4 mm)
– microSD (11 x 15 x 1 mm)

Il formato microSD è quello utilizzato sugli smartphone che dispongono di apposito slot: è compatibile con le SD di dimensioni più grandi e può essere inserito in un lettore di schede SD di tipo tradizionale ricorrendo all’utilizzo di un apposito adattatore (che si trova nella confezione in cui è venduta la scheda SD).

Le schede SD di formato standard e gli adattatori microSD dispongono di una piccola levetta che consente, se spostata in una posizione ben precisa, di attivare la protezione dalla scrittura (un po’ come accadeva con gli storici floppy disk…). Attenzione a non rompere tale levetta perché il risultato sarà l’impossibilità di salvare nuovi file nella scheda SD.

Scheda SD, ognuna è diversa dall’altra

Uno dei problemi più comuni per quanto riguarda l’utilizzo delle schede SD sui dispositivi Android consisteva nella difficoltà di spostare le app dalla memoria interna alla microSD.
La scheda SD, sui dispositivi Android, veniva primariamente considerata come una memoria esterna per salvare foto e file personali dell’utente ma non per caricarvi ed eseguirvi direttamente le applicazioni.

Utilizzando particolari espedienti che abbiamo in passato presentato nelle pagine de IlSoftware.it (vedasi l’impiego dell’app Link2SD), era possibile – ricorrendo a una procedura piuttosto arzigogolata – spostare le app Android sulla scheda SD.

La scelta di Google di non permettere lo spostamento delle app Android è probabilmente dovuta al fatto che le vecchie microSD non offrivano prestazioni sufficienti per l’esecuzione delle applicazioni.

Le versioni di Android più recenti hanno fortunatamente iniziato a permettere lo spostamento delle applicazioni sulla scheda microSD, complice anche l’arrivo sul mercato di schede SD con una classe di velocità superiore: nell’articolo Spostare app su scheda SD, ecco come si fa abbiamo spiegato come fare.

Il costo delle schede SD è oggi abbordabilissimo ma, a seconda dell’uso che se ne farà, è importante scegliere quelle più adatte.
Se l’obiettivo fosse quello di spostare app Android sulla SD ed eseguirle da tale supporto di memoria, si dovrà optare per le microSD di classe A1.


Come abbiamo spiegato anche nell’articolo Quale micro SD scegliere: le differenze le schede SD sono descritte utilizzando varie classi di appartenenza.

Il numero che è circondato da una lettera “C”, indica la velocità di trasferimento dati massima raggiungibile.


Così, C2 indica che la scheda SD può trasferire fino a 2 MB/s, C4 fino a 4 MB/s, C6 fino a 6 MB/s e C10 fino a 10 MB/s (High speed), come si può constatare in figura.

Le schede SD contrassegnate con l’identificativo U1 offrono una velocità di trasferimento dati comparabile con le C10 (10 MB/s) ma sono ottimizzate per gestire registrazioni video 2K/4K. Di solito, però, soprattutto se si fosse in possessore di un dispositivo capace di registrare sequenze video in 4K, il consiglio è quello di evitare le schede SD U1 e passare direttamente alle U3: più costose ma le performance saranno nettamente migliori (fino a 30 MB/s).


A descrivere ulteriormente le schede SD ci sono anche le sigle che iniziano con la lettura V: esse riassumono le prestazioni attese durante il trasferimento di file video che, com’è ovvio, per evitare perdita di dati, richiedono velocità di scrittura elevate.
Al solito, il numero alla destra della lettera V, esprime la velocità di trasferimento dati massima raggiungibile in MB/s: dai 6 MB/s delle schede SD V6 ai 90 MB/s delle V90.
Le schede SD V90 e V60 sono ovviamente destinate a coloro che registrano in 8K mentre per le V6, V10 e V30 c’è una sostanziale sovrapposizione con le classi C6, C10, U1 e U3 viste in precedenza.

Alcuni esempi di schede SD C10, U3, V30, A1 che offrono oggi un ottimo compromesso per molteplici campi applicativi, sono disponibili in queste pagine.
Se sul proprio PC non fosse presente un lettore di schede SD e si avesse la necessità di accedere al contenuto di tali supporti di memoria,
su Amazon sono disponibili molteplici “adattatore” che si collegano alla porta USB e che consentono l’inserimento delle schede SD.

Un nuovo standard in arrivo: SD Express

All’inizio di luglio 2018 la SD Association ha annunciato SD Express, nuovo standard per la realizzazione delle schede SD del futuro.

SD Express incorpora le interfacce PCIe e NVMe nelle schede di memoria SD sfruttando le attuali modalità di connessione, raggiungendo velocità di trasferimento dati fino a 985 MB/s e allineando così le prestazioni delle schede SD a quelle delle unità SSD.


SD Express aprirà molteplici possibilità in numeri campi di applicazione: performance come quelle garantite dal nuovo standard sono essenziali per la gestione dei video super-slow-motion, per la fotografia in modalità RAW continuous-burst-mode, per l’acquisizione e la riproduzione di video 8K, per i l’elaborazione dei video a 360 gradi, per l’esecuzione di app particolarmente pesanti direttamente dalla scheda SD, per i dispositivi IoT multicanale e per molteplici esigenze nel settore automotive.

SD Express mantiene piena compatibilità e interoperabilità con le attuali versioni dello standard: in particolare, integra l’interfaccia UHS-I esistente accanto alla nuova PCIe. In questo modo una scheda SD Express potrà operare sia sui nuovi sistemi che sui miliardi di dispositivi oggi in circolazione.

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