Scegliere un modulo TPM per installare Windows 11: non c'è fretta

In tanti scommettono che alla fine Windows 11 potrà essere installato anche su macchine dotate di processori più datati. Il vero requisito fondamentale potrebbe diventare la presenza e l'abilitazione del modulo TPM.

Nelle ultime settimane si parla sempre più di frequente di Windows 11 e dei suoi requisiti più restrittivi.
In un altro articolo abbiamo visto come preparare il PC per Windows 11 e spiegato che un’utilità gratuita come WhyNotWin11 aiuta a scoprire se si potrà installare Windows 11 o aggiornarvi senza problemi da Windows 7, Windows 8.1 e Windows 10. In caso di “pollice verso”, WhyNotWin11 chiarisce in modo dettagliato quali componenti impediranno l’utilizzo di Windows 11.

Nella pagina dei processori compatibili con Windows 11 Microsoft ha confermato come allo stato attuale siano tagliati fuori prodotti davvero performanti ancora ampiamente utilizzati al giorno d’oggi. Ci riferiamo a tante CPU Intel di sesta e settima generazione oltre a tanti modelli di AMD Ryzen 1000 che eseguono senza alcuna difficoltà Windows 10.

Come abbiamo ipotizzato in un altro articolo, se Microsoft non renderà meno stringenti i requisiti per l’installazione di Windows 11 Windows 10 sarà destinato a diventare il nuovo sistema operativo “immortale”, come Windows 7.

L’ipotesi di molti è che alla fine Windows 11 sarà installabile sui sistemi basati su un più ampio ventaglio di CPU mentre sul requisito legato alla presenza e all’attivazione del chip TPM 2.0 Microsoft potrebbe non transigere.
Allo stato attuale, come abbiamo visto in più articoli e nell’approfondimento con le istruzioni per installare Windows 11 su USB a partire da una ISO ufficiale, anche quelle pubblicate a beneficio degli iscritti al programma Windows Insider, le versioni di anteprima di Windows 11 funzionano anche sui sistemi che non rispettano i requisiti minimi (quindi anche con processori diversi da quelli supportati e con chip TPM 2.0 non presente o disattivato).

Scegliere un modulo TPM in vista dell’arrivo di Windows 11

In tanti ci chiedono se in vista del rilascio di Windows 11 sia bene attrezzarsi sui vecchi PC che eseguono Windows 10 di un modulo compatibile TPM 2.0.

Innanzi tutto suggeriamo di non avere fretta. I requisiti minimi da qui al rilascio di Windows 11 in versione definitiva potrebbero ancora cambiare radicalmente; inoltre, nonostante Microsoft abbia dichiarato di non essere disposta ad ammettere eccezioni, potrebbero emergere workaround (quelli già usati oggi e altri aggiornati) che consentano di installare comunque il nuovo sistema operativo.

Non bisognerà neppure guardare con troppa foga a Windows 11: si tratta sempre di una piattaforma nuova che potrebbe non risultare sufficientemente matura. L’aggiornamento a Windows 11 sui sistemi che si usano per scopi produttivi dovrebbe quindi essere rimandato almeno di qualche mese.

È inoltre bene controllare se dal BIOS UEFI la funzionalità TPM possa essere attivata almeno a livello di firmware del processore (Intel PTT o AMD fTPM).
Se eseguendo WhyNotWin11 si ricevesse la conferma che il chip TPM non è presente e se premendo Windows+R quindi digitando tpm.msc apparisse Impossibile trovare un TPM compatibile, la prima cosa da fare è accedere al BIOS UEFI e controllare se la funzionalità fTPM fosse attivabile. Effettuata quest’operazione si potrà ripetere il controllo con WhyNotWin11 e tpm.msc.

Accanto a Versione specifiche, nella finestra Gestione Trusted Platform Module (TPM) sul computer locale, si dovrà leggere 2.0. Se si trovasse indicato 1.2 Windows 11 non funzionerà.

La tesi di molti è che Windows 11 si installerà anche sui sistemi dotati di CPU non presenti nell’elenco di Microsoft (dovranno comunque essere a 64 bit) ma che l’utilizzo di UEFI, Secure Boot abilitato, schema di partizioni GPT e chip TPM 2.0 saranno invece requisiti minimi essenziali.

Molti modelli di schede madri integrano sul circuito stampato anche una porta TPM a pettine formata da 12, 14, 18, 20 pin (un pin spesso non è presente ma lo schema è comunque quello riportato). Se la scheda madre integrasse il connettore TPM allora si potrebbe essere in grado di installare e usare Windows 11.

Schede madri Gigabyte. Gigabyte usa sulle sue schede madri due diversi connettori e quindi è possibile trovare due differenti tipi di moduli fisici.
Il modulo GC-TPM 2.0 è compatibile con tutte le schede Gigabyte che includono un connettore TPM (Intel: serie 200, 100, 8, 9 e X99; AMD: serie FM2, AM4).

Gigabyte utilizza anche un modulo più compatto, a 12 pin, che si chiama GC-TPM2.0-S.
È compatibile con le schede madri per la piattaforma Intel serie X299 e Z370; AMD serie X399 e AM4. Il supporto può variare a seconda di quanto indicato nelle specifiche.

Schede madri ASUS. Il modulo TPM 2.0 si chiama TPM-M R2.0 nel caso di ASUS. Si tratta di un 14 pin basato su chip Infineon SLB9665.

Schede madri ASRock. I moduli TPM2-S basati su chip Nuvoton NPCT650 oppure il modulo che utilizza il chip Infineon TPM SLB 9665 sono entrambi compatibili con Windows 11 perché aderiscono alle specifiche TPM 2.0.
ASRock indica che i moduli sono compatibili con le motherboard basate su chipset H110, X299, AM4, TR4 e più recenti.

Schede madri MSI. Il modulo destinato alle motherboard MSI si chiama MS-4462 TPM 2.0: a 12 pin esso include un chip Infineon 9670 con supporto TPM 2.0 e interfaccia SPI. MSI ne conferma il supporto per le piattaforme Intel serie 400 e serie 500; AMD B550 e A520.

C’è anche una versione a 14 pin del modulo (MS-4136) molto simile a quella superiore che però integra un chip Infineon 9665 TPM 2.0. I chipset supportati sono gli Intel serie 300 e gli AMD serie 400 e X570.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti