Quando si è in viaggio, lontani da una presa elettrica smartphone e tablet si scaricano sempre nei momenti più inopportuni. Disattivare le funzionalità che consumano più energia è sicuramente un buon sistema per aumentare la durata della batteria. È secondo noi inutile mantenere attivo il modulo GPS quando non è necessario oppure lasciare in esecuzione applicazioni che continuano a lavorare in background riducendo drasticamente l’autonomia della batteria.
Nel nostro articolo Aumentare la durata della batteria su Android abbiamo pubblicato una serie di consigli utili appannaggio dei possessori di dispositivi mobili a cuore Android. Gli stessi suggerimenti sono comunque egualmente applicabili anche da chi possiede altri tipi di smartphone e tablet.
Per evitare di restare con la batteria “a secco”, un ottimo consiglio è senza dubbio quello di munirsi di un caricabatterie portatile da viaggio.
I power bank non sono altro che semplici caricabatterie contenenti, a loro volta, una batteria piuttosto “capiente”. Tali strumenti possono essere usati per ricaricare la batteria di qualunque smartphone o tablet (ne avevamo parlato anche nell’articolo Collegarsi a Internet ovunque in viaggio in Italia e all’estero).
I tecnici di caricabatterie-portatile.it, sito web di riferimento per i consigli sui power bank da acquistare ci hanno inviato il loro parere sull’argomento.
Negli ultimi anni si stanno sempre più diffondendo, negli Stati Uniti in primis ma anche in Italia, i Power Bank, delle batterie esterne in grado di ricaricare qualsiasi dispositivo elettronico ovunque ci si trovi. Il loro funzionamento è molto semplice: una volta caricati in maniera tradizionale, conserveranno l’elettricità all’interno delle loro batterie, pronti a trasmetterla al dispositivo a cui li collegheremo. Per questo, oltre alle dimensioni e al peso, elementi da tenere in forte considerazione dato che si tratta di accessori da usare prevalentemente fuori casa, il criterio di scelta più significativo per i caricabatterie portatili è la capacità di carica (espressa in mAh, milliampere/ora).
Occorre, infatti, scegliere un Power Bank con una capacità decisamente superiore a quella del proprio dispositivo portatile, dato che una parte dell’elettricità viene dispersa nell’operazione di carica.
Capacità
Chi è in possesso di un Lumia 930 (2400mAh), un Galaxy S5 (2800mAh) o un iPhone 6 Plus (2900mAh) dovrà indirizzare la sua scelta su modelli con una capacità di carica decisamente superiore ai 3000mAh se vorrà garantire al suo smartphone almeno una ricarica completa. Chi intende utilizzare il proprio accessorio anche per il proprio tablet, per esempio un Surface Pro (5600mAh) o un iPad Air 2 (7400mAh), farà bene a puntare su modelli dai 10.000mAh in su.
Corrente in uscita
Un altro aspetto da non sottovalutare se si vuole acquistare il caricabatterie portatile più adatto per le proprie esigenze è il valore della corrente in uscita. La maggior parte dei vecchi modelli di Power Bank ha un valore di 1A, buono per un gran numero di smartphone ma insufficiente per molti tablet, che richiedono una corrente a 2A. Nella migliore delle ipotesi, questi dispositivi si caricheranno comunque, ma lentamente. Nella peggiore delle ipotesi, non si caricheranno per nulla!
I caricatori portatili più moderni hanno due uscite, una a 1A e una a 2, 2,1 o persino 2,5A. Scegliete questi, tenendo a mente che una corrente USB più alta del necessario non ha alcun effetto nocivo sul dispositivo ricaricato! Una curiosità: la corrente in uscita dalla porta USB di un computer è di 0,5A.
Numero di uscite in un power bank
Ulteriori fattori da considerare sono il numero di uscite (2 o più per chi vuole ricaricare più dispositivi contemporaneamente, per esempio nel caso di una famiglia numerosa), la tensione in uscita (5V), la composizione delle celle (le batterie ai polimeri di litio sono superiori alle più diffuse agli ioni di litio, in quanto offrono una maggiore autonomia, hanno un peso inferiore e possono assumere qualsiasi forma), il design della batteria esterna ecc.
Il Power Bank non è, comunque, l’unico dispositivo utile a tenere carico il nostro smartphone senza bisogno di fili. Stanno prendendo sempre più piede, infatti, anche i caricabatterie wireless, che permettono di ricaricare il proprio smartphone tramite una “basetta”, posizionata ovunque nella casa e priva di fili. Nessuna magia, ma un semplice processo di induzione magnetica, che al momento si basa su tre diverse tecnologie in guerra tra loro: la Qi, la A4WP e la PMA, con la prima attualmente più utilizzata e la terza che potrebbe scalzarla nell’immediato futuro.
Anche gli ambientalisti più incalliti hanno un accessorio perfetto per i loro gusti: il caricabatterie solare, che sfrutta i pannelli fotovoltaici di cui è rivestito per accumulare energia, che dopo qualche ora d’esposizione potrà essere riversata su un dispositivo portatile qualsiasi.