Per “risvegliare” un personal computer spento oppure posto in modalità “stand-by” od in “ibernazione”, è possibile ricorrere ad un meccanismo tutto sommato abbastanza semplice da mettere in pratica. Esso consiste nell’abilitazione della funzionalità “Wake-on-LAN“, disponibile in tutte le più recenti versioni dei BIOS, nel configurare Windows ed, in particolare, il driver della scheda di rete in modo tale che riesca a trattare adeguatamente le richieste di accensione del sistema. Per causare il “risveglio” di una macchina spenta o posta in altre modalità di attesa, si dovrà quindi inviarle uno speciale pacchetto dati (chiamato “magic packet”) sulla porta 9 UDP.
Nell’articolo consultabile a questo indirizzo, abbiamo illustrato passo-passo l’intera procedura spiegando anche come sia possibile inviare il “magic packet” assicurandosi poi che giunga a destinazione.
Proponiamo oggi un software che si chiama WakeUpOnStandby: esso si incarica di rendere di nuovo operativo, su base periodica e secondo le impostazioni scelte dall’utente, un sistema che sia stato messo in standby. Questo strumento si rivela particolarmente utile per tutti coloro che sono soliti servirsi con frequenza delle modalità standby ed ibernazione anziché spegnere completamente il sistema al termine della sessione di lavoro.
Il programma, infatti, può essere configurato in modo tale da riaccendere in automatico il personal computer e provvedere, ad esempio, all’effettuazione di aggiornamenti e backup negli orari in cui il sistema non è mai utilizzato.
La configurazione di WakeUpOnStandby si concretizza in cinque passi, tutti riassunti in un’unica finestra.
In primo luogo, è possibile indicare a quale ora il personal computer deve essere “risvegliato”. Tra le opzioni aggiuntive, l’utente può specificare se il monitor debba essere o meno acceso e se il salvaschermo debba essere temporaneamente disattivato.
In seconda battuta, si possono definire programmi o file batch da avviare non appena il computer viene riattivato ed abbandonato lo stato di standby o di ibernazione. Attraverso la medesima casella, è possibile interagire anche con delle pagine web.
Il terzo punto offre la possibilità di informare WakeUpOnStandby sulle operazioni che si desidera vengano condotte dopo il lancio dei comandi o dei programmi definiti precedentemente. Si può, per esempio, mettere nuovamente il sistema in standby, in ibernazione, spegnerlo completamente, effettuare la disconnessione dell’account utente in uso oppure porre la macchina – semplicemente – in modalità di attesa.
Spuntando l’apposita casella Run the following file/program/web page before performing operation above, si potrà eventualmente richiedere l’avvio di un altro file prima di procedere con l’operazione sopra indicata (ibernazione del sistema, standby, spegnimento e così via).
Come penultimo passo, si ha modo di indicare in quali giorni della settimana WakeUpOnStandby deve procedere con l’esecuzione delle operazioni specificate.
Infine, il pulsante Start permetterà di attivare WakeUpOnStandby utilizzando le opzioni applicate.
Cliccando sul piccolo pulsante “…”, mostrato alla destra del tasto Start, comparirà un menù aggiuntivo contenente una serie di interessanti comandi: Save as .BAT file, ad esempio, permette di generare un file batch che permetta a sua volta di richiamare WakeUpOnStandby utilizzando le regolazioni impostate dall’utente.
WakeUpOnStandby, completamente gratuito, non necessita di installazione e può essere avviato semplicemente facendo doppio clic sul file eseguibile wosb.exe
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