È piuttosto comune, a casa così come in ufficio e in azienda, la necessità di potenziare il segnale WiFi estendendo la copertura del modem router. Il dispositivo al quale si guarda immediatamente è il ripetitore WiFi, altrimenti conosciuto come range extender.
Prima di rivolgersi a un ripetitori WiFi è fondamentale controllare il posizionamento del router WiFi che dovrebbe essere idealmente installato al centro dell’edificio da coprire, mai in ambienti interrati, in locali ampi liberi da barriere “importanti”: hanno ad esempio un elevatissimo grado di assorbimento muri in cemento armato, suddivisioni in cartongesso, cartine geografiche, carte e cartoni ed elementi in metallo.
Il router WiFi dovrebbe essere idealmente posizionato al centro dell’edificio e a piano terra se si dovessero servire anche un interrato e un piano superiore.
Alcuni suggerimenti utili per migliorare la copertura del segnale WiFi del router prima di orientarsi sui ripetitori WiFi sono pubblicati nel nostro articolo Segnale WiFi come amplificarlo e aumentare la copertura.
Il ripetitore WiFi è un dispositivo che consente di estendere il segnale WiFi e aumentare la copertura ma in molti casi cambiare il canale wireless utilizzato sul router, scegliere i 2,4 GHz come banda di frequenza anziché i 5 GHz (raggio di copertura maggiore a fronte di velocità di trasferimento dati inferiori), ottimizzare il posizionamento del dispositivo e l’orientamento delle antenne (Come scegliere una antenna WiFi) già aiuta moltissimo.
Migliori ripetitori WiFi: come sceglierli, quali caratteristiche devono avere
Il ripetitore WiFi è di per sé un dispositivo molto semplice: la configurazione può essere eseguita – dopo il collegamento alla rete elettrica – o via WiFi oppure via cavo Ethernet (nel caso dei dispositivi che integrano almeno una porta RJ-45).
Dal momento che ogni ripetitore WiFi deve essere collegato a una presa elettrica a muro, alcuni di essi integrano una presa passante che permette la connessione, a valle, di altri dispositivi.
Sia che ci si colleghi per la prima configurazione via WiFi (usando i parametri stampati sull’etichetta applicata sul retro del ripetitore) oppure che si utilizzi il cavo Ethernet, si potrà accedere al pannello di amministrazione digitando http://192.168.1.1 o http://192.168.0.1 nella barra degli indirizzi del browser. È la procedura migliore che evita di dover installare software inutili o comunque del tutto opzionali.
Sui ripetitori WiFi dotati di pulsante WPS, premendo tale pulsante sia sul dispositivo sia sul router, il primo riceverà automaticamente la configurazione della rete WiFi: Pulsante WPS, come funziona e quanto è sicuro.
Il mercato offre ripetitori WiFi che tipicamente costano da 10 a 150 euro. Anche nella fascia di prezzo più bassa si trovano oggetti “onesti” che, certo, non offrono le funzionalità dei top di gamma ma permettono comunque di collegarsi alla rete WiFi sui 2,4 GHz (IEEE 802.11 b/g/n; un esempio).
Nel catalogo di Amazon Italia una vastissima scelta di ripetitori WiFi per tutte le esigenze e per tutte le tasche.
Sul piano delle caratteristiche tecniche le seguenti sono quelle che differenziano i vari ripetitori WiFi:
– Supporto delle due bande WiFi: 2,4 e 5 GHz (dual band).
– Supporto delle specifiche 802.11 ac che permettono di trasferire dati fino a 1,3 Gbps o anche oltre abilitando la gestione simultanea di più stream di dati in entrambe le direzioni.
I ripetitori WiFi più potenti, ad esempio gli AC2200, permettono di trasferire fino a 1,73 Gbps sui 5 GHz e fino a 450 Mbps sui 2,4 GHz (da qui la la sigla – che fa molto marketing – derivante dalla somma dei due valori: 1.733 più 450 Mbps).
– Supporto tri band: alcuni ripetitori WiFi più costosi affiancano all’utilizzo di un canale sui 2,4 GHz anche due canali da 5 GHz.
– Supporto MU-MIMO. Un ripetitore WiFi MU-MIMO permette di mantenere costante il segnale wireless gestendo in contemporanea fino a quattro dispositivi e ciò senza compromettere la velocità di ciascun trasferimento dati. Vedere Che cos’è MU-MIMO e può davvero migliorare la connessione WiFi?.
– Supporto Beamforming/Beamforming+. Il segnale wireless viene direzionato verso i dispositivi WiFi che stanno effettivamente utilizzando la connessione, sulla base della loro posizione fisica. In questo modo le prestazioni del collegamento WiFi vengono ulteriormente migliorate.
– Presenza di porte Ethernet. In caso di presenza di porte Ethernet (RJ-45) si potranno eventualmente collegare alla rete locale e quindi al router anche quei dispositivi che non supportano la connettività WiFi ma che possono essere connessi via cavo.
– Supporto “3-in-1“. I ripetitori WiFi di questo tipo, grazie alla presenza di più porte Ethernet possono essere utilizzati anche come “mini-router” e access point. In altre parole, è possibile fare in modo che il ripetitore si appoggi alla connessione cablata usando un cavo Ethernet. In questo modo il trasferimento dei dati da e verso i dispositivi client collegati via WiFi sarà gestibile a monte mediante cavo Ethernet. Il ripetitore WiFi può essere quindi direttamente collegabile con uno switch di rete o con le porte Ethernet a muro.
– Presenza di porte USB. Alcuni ripetitori WiFi integrano anche porte USB per collegare in LAN periferiche (come le stampanti vecchio tipo) sprovviste di funzionalità di rete.
– Presenza del tasto WPS. Permette, come precedentemente evidenziato, di collegare istantaneamente il ripetitore WiFi al router wireless principale. Premendo il tasto WPS sul range extender e poi sul router, il ripetitore WiFi riceverà automaticamente la configurazione della rete senza fili e vi si collegherà senza necessitare dell’inserimento manuale di alcun parametro (scelta dell’SSID e introduzione della password corrispondente).
– Presenza di led per assistere l’utente nella scelta del posizionamento migliore. Il ripetitore WiFi non dovrebbe essere installato in punti fisicamente troppo lontani dal router altrimenti la connessione di rete wireless risulterà instabile e inaffidabile. I led spesso presenti nella parte frontale del ripetitore WiFi indicano le zone in cui il segnale è ancora accettabile: è qui che il dispositivo dovrà essere collegato per estendere la copertura.
– Supporto per la creazione di reti mesh e smart roaming. Le reti mesh permettono di allestire un network wireless in cui ciascun nodo funge da ripetitore estendendo la copertura del segnale: il ripetitori WiFi di questo tipo consentono di ottenere la massima copertura WiFi senza sostituire il router.
Allestendo una rete mesh non sarà più necessario selezionare le reti WiFi cui connettersi sui diversi dispositivi, passando dal router al range extender quando ci si sposta da un ambiente all’altro.
La funzione Smart Roaming permette di far sì che i dispositivi wireless client si colleghino sempre al segnale WiFi più potente.
Con un ripetitore WiFi tradizionale è possibile utilizzare lo stesso SSID della rete WiFi configurata sul modem router ma il passaggio da un dispositivo all’altro non sarà così trasparente come accade invece in una rete mesh.
Le reti WiFi mesh sono economiche ma allo stesso tempo assai affidabili: ogni nodo è infatti a sua volta collegato ad altri nodi. Se uno di essi dovesse venir meno (ad esempio per un problema hardware), i nodi vicini cercano automaticamente altri percorsi per trasmettere il segnale.
Nell’immagine le velocità teoriche raggiungibili in condizioni ottimali, in assenza di ostacoli, in funzione della distanza e a seconda delle bande di frequenza e delle specifiche utilizzate.
Reti mesh
Abbiamo già spiegato cosa sono le reti mesh: ogni produttore ha presentato sul mercato la sua soluzione mesh. Ricordiamo, ad esempio, Linksys Velop, Netgear Orbi, Asus Lyra, TP-Link Deco, D-Link Covr e Google WiFi, soluzione recentemente presentata anche in Italia (Google WiFi, access point versatile che supporta la creazione di reti mesh).
Merita una menzione speciale Asus che ha recentemente presentato AiMesh, una soluzione che apre alla creazione di reti mesh WiFi anche sui router e sui dispositivi più vecchi. In altre parole, come spiegato nell’articolo Reti mesh wireless: Asus permette di crearle anche usando vecchi router dell’azienda gli utenti Asus possono “riciclare” dispositivi per il networking “non più di primo pelo” abilitando le ambite funzionalità mesh.
Il sistema EasyMesh, promosso dalla Wi-Fi Alliance, consentirà – una volta abbracciato e fatto proprio dai vari produttori – di far dialogare tra loro dispositivi wireless di produttori differenti: EasyMesh permetterà di creare reti mesh usando dispositivi di differenti produttori.
AVM ha recentemente annunciato il lancio della nuova versione del sistema operativo Fritz!OS che introduce il supporto per le reti mesh in una vasta schiera di dispositivi dell’azienda tedesca: AVM presenta FRITZ!OS 7, nuovo sistema operativo che apre alle reti WiFi mesh.
Qualche suggerimento per la configurazione del ripetitore WiFi
Durante la configurazione del ripetitore WiFi, effettuata in modalità wireless o via cavo Ethernet mediante indirizzo http://192.168.1.1 o http://192.168.0.1, verrà chiesto di introdurre le credenziali per l’accesso alla rete wireless abilitata sul router, sul modem router o sull’access point (a meno di non aver usato il pulsante WPS).
Al termine della procedura si verrà molto probabilmente disconnessi dal ripetitore WiFi: dopo aver stabilito nuovamente il collegamento, il consiglio è quello di modificare nome della rete wireless (SSID) e password. L’SSID del ripetitore WiFi può essere lo stesso utilizzato dal router oppure è possibile specificarne uno alternativo (ad esempio con il suffisso _EXT
).
Inoltre è bene assegnare a ogni ripetitore WiFi installato in rete locale un IP privato statico. Tale IP dovrà essere attribuito indicando un indirizzo selezionato all’infuori dell’intervallo utilizzato dal server DHCP del router principale.
In altre parole, se il router assegna automaticamente IP privati ai dispositivi locali che ne fanno richiesta nell’intervallo 192.168.1.2 – 192.168.1.50, ai vari ripetitori WiFi si potranno ad esempio assegnare gli IP da 192.168.1.51 in avanti o, per meglio ricordarli, per esempio da 192.168.1.200 in su.
Se si utilizza il server DHCP del router principale, inoltre, è importante provvedere alla disattivazione del server DHCP presente in ogni ripetitore WiFi. Diversamente, infatti, si presenteranno conflitti di IP sulla rete locale.
Infine va detto che alcuni router permettono di trasformarsi in ripetitori WiFi agendo su un’impostazione talvolta presente nel pannello di configurazione. Se si volesse provare a “riciclare” un router di vecchia fattura sprovvisto di tale funzionalità, suggeriamo di installarvi i firmware DD-WRT, OpenWRT o Tomato che nella maggior parte dei casi permettono di attivare il ripetitore WiFi.