Il formato Zip resta tutt’oggi uno degli algoritmi per la compressione dei dati più usati a livello mondiale. Ideato da Phil Katz, fondatore di PKWARE – azienda conosciutissima negli anni ’90 – il formato Zip raccolse via a via un successo sempre crescente grazie alle sue abilità nell’evitare perdite di informazioni (“lossless”) durante il processo di compressione.
Può comunque accadere di trovarsi a dovere gestire un archivio compresso Zip che risulta danneggiato. Trattandolo con i vari software di compressione, in questi casi, viene generalmente mostrato un messaggio con il quale si spiega all’utente come il file risulti corrotto.
Zip Repair è un’utilità gratuita che si occupa di tentare una riparazione degli archivi Zip danneggiati.
Dopo aver avviato Zip Repair, il programma richiede qual è il file che risulta corrotto (Corrupted file) quindi richiede di specificare il nome da assegnare al file riparato (Repaired file).
Dopo aver esaminato il file Zip specificato, il software mostrerà una lista dei file “recuperati” che potranno successivamente essere estratti dal file compresso rigenerato.
Facendo riferimento a questa pagina, è possibile consultare i risultati di un’interessante prova comparativa tra vari software e formati di compressione. Le classifiche sono state stilate sulla base delle dimensioni dell’archivio compresso ottenuto a partire da 30 tipi di file differenti (salvati in formato BMP, TIFF, TGA, GIF, PNG, PSD, PGM, HTML, SYS, DIC, DLL, DOC, EXE, HLP, JPG, LOG, MP3,WMA, PDF, SAVE, TAR, TXT, VOB, MP2, WAV, XLS, AC3, AVI, ISO e BIN). Per l’effettuazione della prova sono stati posti alcuni paletti: 30 minuti di tempo massimo per il completamento della compressione, massimo 1 GB di memoria a disposizione, nessun uso di “dizionari” esterni e chisura dell’operazione senza errori.
Altre classifiche sono state prodotte sulla base dell’efficienza degli algoritmi di compressione e decompressione dei dati nonché sulle tempistiche richieste per portare a compimento entrambe le operazioni.