Google Foto già da tempo include una speciale funzionalità che permette di effettuare il cosiddetto riconoscimento facciale.
L’app, in altre parole, è capace di riconoscere automaticamente i volti raffigurati nelle immagini e consentire, con un semplice clic o “tap”, di trovare tutte le foto in cui appare la stessa persona.
Sebbene in linea generale Google sia in grado di farlo, la funzionalità di riconoscimento facciale di Google Foto non assegna automaticamente un “nome e cognome” a ciascuna persona ma si limita a raggruppare le immagini dove compare lo stesso volto.
Facebook ha più volte dichiarato di essere in possesso di una tecnologia che permette di assegnare un nome a qualunque volto raffigurato in una foto. Il social network di Zuckerberg conserva sui suoi server una mole immane di materiale fotografico che è direttamente associato alle persone, ai loro nomi e cognomi.
Si pensi, allora, se un qualunque sviluppatore potesse servirsi di un’API di Facebook per l’interrogazione del suo database fotografico. Egli potrebbe immediatamente risalire all’identità di una persona, ai suoi interessi, alle sue preferenze, partendo da una normalissima foto.
E si pensi alle applicazioni per la realtà aumentata: indossando un paio di “occhiali intelligenti” collegati alla Rete e al database di Facebook sarebbe possibile identificare subito tutte le persone che ci stanno intorno ottenendo, in tempo reale, informazioni su di loro.
Fantascienza? Tutt’altro. Gli over-the-top come Facebook e Google dispongono dei “big data” – tra l’altro ottimamente strutturati – e degli strumenti per attingervi.
A tal proposito, suggeriamo la lettura dell’articolo Riconoscere l’identità di una persona da una foto: FindFace.
In Europa, gli uffici che si occupano della tutela dei dati personali (Garanti Privacy) si sono attivati intervenendo già ad un livello più basso. Per le app come Google Foto e Facebook Moments è stata disposta la disattivazione delle funzionalità che operano il riconoscimento facciale.
Così, anche in Italia, Google Foto – almeno per impostazione predefinita – non può essere usata per effettuare il riconoscimento dei volti raffigurati nelle foto.
Riconoscimento facciale in Google Foto, come forzarne l’attivazione
Pochi sanno, però, che utilizzando un semplice espediente si può forzare l’attivazione della funzionalità che effettua il riconoscimento facciale e che quindi è capace di raccogliere assieme tutte le foto in cui compare la stessa persona.
Diciamo subito che il riconoscimento facciale di Google Foto funziona molto bene: l’app è stata in grado di riconoscere la stessa persona nelle situazioni e nelle pose più disparate. Inoltre, Google Foto ha correttamente riconosciuto gli stessi bambini durante la loro crescita, anno dopo anno. Un’abilità non da poco considerando quanto la fisionomia del volto cambia durante l’infanzia e la preadolescenza.
Per attivare il riconoscimento facciale in Google Foto basta seguire alcuni semplici passaggi:
1) Scaricare sul dispositivo Android l’app TunnelBear VPN.
L’app permette di attivare un tunnel cifrato attraverso il quale far transitare tutti i dati inviati e ricevuti utilizzando il dispositivo Android. Ma, soprattutto, TunnelBear consente di “uscire” sulla rete Internet con un indirizzo IP pubblico diverso da quello assegnato dal provider italiano (vedere Connessione VPN, come usarla in sicurezza).
2) Dall’interfaccia di TunnelBear, si dovrà semplicemente selezionare Stati Uniti nella parte inferiore della schermata quindi attivare l'”interruttore” in alto così da abilitare l’utilizzo della VPN.
Nella parte superiore dello schermo o comunque nell’area delle notifiche di Android, si leggerà Connessione alla VPN usando TunnelBear e Stati Uniti, ora stai navigando privatamente.
3) Dalle impostazioni di Android bisognerà a questo punto scegliere la voce Applicazioni, toccare Foto quindi cliccare su Cancella dati.
In questo modo si richiederà l’immediata rimozione di tutte le preferenze dell’app di Google ma non si perderanno né le foto né i video.
4) Dopo aver riavviato Google Foto, si potranno reimpostare le preferenze per l’utilizzo dell’applicazione. Diversamente rispetto a prima, però, nelle impostazioni si troverà il nuovo “interruttore” Raggruppa volti simili.
Attivandolo, dopo aver atteso qualche decina di minuti o qualche ora perché Google – lato server – provveda ad effettuare il riconoscimento dei volti, digitando Persone nella casella Cerca nelle tue foto, si noterà l’avvenuto raggruppamento delle immagini raffiguranti le stesse persone. Toccherà all’utente assegnare un nome a ciascuna persona.
Le miniature dei volti di ciascuna persona che ricorre nel proprio archivio fotografico sono poi evidenziate in una piccola striscia orizzontale che appare toccando la casella di ricerca.
5) A questo punto è possibile disattivare ed eventualmente disinstallare l’app TunnelBear: la funzionalità per il riconoscimento facciale di Google Foto risulterà attivata lato server e non saranno necessarie operazioni aggiuntive.
Anzi, portandosi a questo indirizzo utilizzando un sistema desktop (previo login all’account Google), si potrà accedere anche da browser alla catalogazione delle immagini suddivise per volto.