Android 6.0 Marshmallow e 7.0 Nougat integrano alcuni strumenti per migliorare l’autonomia della batteria. La funzionalità Doze si occupa proprio di limitare il consumo energetico derivante dalle attività svolte in background (Android 6.0 Marshmallow, guida alle principali funzioni) ed è pensata proprio per aumentare la durata della batteria.
Alcuni produttori di smartphone Android integrano delle personalizzazioni studiate per preservare il più possibile la batteria. Peccato che in alcune situazioni, tali misure addizionali debbano essere parzialmente disattivate altrimenti le app di messaggistica come WhatsApp, Telegram, Facebook Messenger, Skype e così via non visualizzano le comunicazioni in arrivo al momento dell’effettiva ricezione.
L’altro problema è sicuramente quello legato alla ricarica della batteria: come fare per ricaricare più velocemente la batteria dello smartphone?
Tralasciamo tutti i suggerimenti più banali come l’astenersi dall’usare il telefono durante la ricarica o, addirittura, spegnerlo completamente.
Sì, sono comportamenti che di certo aiutano a ricaricare velocemente la batteria ma risultano fortemente limitanti.
Ricaricare più velocemente la batteria dello smartphone con un dispositivo più “potente”
I caricabatterie non sono tutti uguali. Mentre è indispensabile rispettare le tensioni previste dal produttore dello smartphone al fine di scongiurare qualunque danno alla batteria, l’amperaggio può differire rispetto a quello del caricabatterie originale.
Un valore inferiore in termini di amperaggio tenderà a dilatare i tempi di ricarica mentre uno maggiore permetterà di ridurre le tempistiche.
Il consiglio è quindi quello di verificare sempre le specifiche del caricabatterie originale fornito insieme con lo smartphone. In corrispondenza di Output, generalmente si leggerà 5 V e, subito a destra, un valore in Ampere (A) variabile.
Il fatto che il caricabatteria sia da 1 o 2 A, ad esempio, non esclude che si possa impiegare un caricatore più “potente” che, mantenendo la stessa tensione, sia contraddistinti da un amperaggio più elevato in uscita.
Usando un caricabatterie più potente (assicurandosi che la tensione sia identica) non si faranno danni e anzi potrà caricare più velocemente la batteria dello smartphone.
Ecco perché usare la porta USB di un PC per ricaricare uno smartphone è spesso quasi inutile. La corrente in uscita sulla porta USB 1.0 e 2.0 del computer è pari a 500 mA (0,5 A): collegando lo smartphone con il cavo USB, il dispositivo mobile verrà ricaricato ma la procedura richiederà molto più tempo rispetto al caricabatterie originale.
Le porte USB 3.0 consentono di erogare fino a 0,9 A mentre soltanto con le nuove specifiche USB 3.1 Type-C si può arrivare a 3 A (ne abbiamo parlato nell’articolo Riconoscere porte USB, USB Type-A e Type-C).
Un buon modo per ricaricare la batteria dello smartphone più velocemente consiste quindi nell’usare un caricabatteria più “potente”, con un amperaggio maggiore.
Prima di scegliere il miglior caricabatterie per il proprio smartphone, però, è bene verificare se si possa fruire del supporto per la ricarica veloce Quick Charge.
Inoltre, non è detto che utilizzando un caricabatterie capace con una maggiore intensità elettrica, lo smartphone si ricarichi necessariamente in modo più rapido. A seconda della batteria installata, infatti, i circuiti di ricarica possono impedire l’utilizzo di un amperaggio maggiore.
Ricaricare la batteria velocemente con Quick Charge
Un sempre maggior numero di dispositivi mobili, e non più soltanto i top di gamma, vantano tempi di ricarica della batteria eccellenti grazie a Quick Charge. Ma di che cosa si tratta e come può aiutare ad effettuare la ricarica veloce della batteria dello smartphone.
Nonostante altri produttori stiano lavorando su soluzioni alternative, la tecnologia Quick Charge di Qualcomm, società produttrice dei famosi processori (SoC) Snapdragon per i dispositivi mobili, è quella che sino ad oggi si è imposta sul mercato.
Giunta addirittura alla terza versione (Quick Charge 3.0), ottimizza ulteriormente Intelligent Negotiation for Optimum Voltage (INOV), algoritmo che consente al dispositivo di stabilire, in ogni momento, quale sia l’assorbimento energetico ottimale. Grazie a Quick Charge, infatti, la tensione può essere regolata fra valori pari a 3,6V e 20V, con piccoli incrementi da 200 mV.
Come abbiamo accennato in precedenza, la tipica ricarica è a 5 V e 2 A equivalenti, ovviamente, a 10 W.
Quick Charge permette di modulare la tensione in fase di ricarica, aumentandola rispetto ai “tradizionali” 5 V, mantenendo contenuta l’intensità della corrente (A).
Quick Charge 2.0 (anno 2014) consente di portare l’amperaggio fino a 3 A utilizzando tensioni pari a 5, 9 o 12 V. Risultato? Fino a 36 W di potenza erogati dal caricabatterie.
Con Quick Charge 3.0 (anno 2015) si riesce a fare ancora di meglio proprio grazie all’impiego dell’algoritmo INOV e la possibilità di contare su tensioni fino a 20 V.
La terza versione della tecnologia Quick Charge introduce un miglioramento del 27% rispetto a QuickCharge 2.0 e un +38% in termini di efficienza.
La procedura di ricarica veloce della batteria con Quick Charge avviene fino all’incirca al 60% dopo di che i circuiti indicheranno al caricatore di attestarsi su performance “più ordinarie”. Il passo in avanti è comunque notevole perché il tempo di ricarica viene di solito ridotto di circa due terzi rispetto a quello rilevato usando un caricatore tradizionale.
Le alte temperature sono nemiche delle batterie: processi di ricarica troppo veloci possono contribuire a ridurre la vita della batteria. Ed è proprio per questo motivo che i circuiti di ricarica dispongono la disattivazione di Quick Charge nel caso in cui dovessero essere rilevate temperature elevate.
Quando si sceglie un caricabatterie per i propri smartphone, quindi, è bene controllare se i dispositivi supportino o meno Quick Charge.
Nel caso in cui l’utilizzo di Quick Charge non fosse permesso (la possibilità è limitata ai dispositivi che montano un SoC Snapdragon di fascia alta…), è possibile comunque acquistare un caricatore compatibile con tale tecnologia: semplicemente Quick Charge non verrà attivato e la ricarica sarà di tipo normale.
L’elenco dei dispositivi compatibili Quick Charge 3.0 e Quick Charge 2.0 è consultabile a questo indirizzo.
Negli articoli Caricatore USB, quale scegliere? e Caricabatterie auto USB: quale scegliere? abbiamo presentato alcuni suggerimenti per l’acquisto di un caricabatterie USB da muro o per auto.
Aggiungiamo che nel caso di un caricatore Quick Charge, è sempre bene selezionare prodotti certificati Qualcomm sia per ciò che riguarda il caricabatterie che il cavo di collegamento.
In questa pagina è possibile trovare una vasta scelta di caricabatterie compatibili Quick Charge.
Nel caso dei caricatori AUKEY, ad esempio, le porte USB colorate in verde sono porte AiPower (viene rilevata la massima corrente di input accettata dal dispositivo elettronico collegato) mentre quelle arancioni sono porte Quick Charge.
Qualitativamente ottimi sono i caricabatterie Anker che, come quelli a marchio AUKEY, sono commercializzati anche con più connettori USB, per collegare diversi dispositivi e ricaricarli contemporaneamente.
Alcuni esempi di caricabatterie Anker sono disponibili in queste pagine.
Infine, per controllare come si comporta la batteria dello smartphone durante la fase di ricarica, suggeriamo l’installazione dell’app gratuita Ampere sui dispositivi Android.
Per maggiori informazioni, suggeriamo la lettura dell’articolo Verificare se il caricabatterie funziona con Android.