Registratore di chiamate su Android: quale utilizzare

Android 9 Pie ha rivoluzionato il modo con cui vengono gestite le chiamate registrate. In molti casi in registratore di chiamate non è più presente. Vediamo come provare a risolvere.

Con il lancio di Android 9 Pie, avvenuto ad agosto 2018, registrare chiamate con Android è per molti divenuto molto più complicato, se non impossibile, rispetto al passato. La funzionalità integrata nel sistema operativo e legata al dialer che permetteva di attivare la registrazione e di salvare il file della conversazione telefonica in formato audio è scomparsa. Non solo. È nota la decisione di Google di voler riprodurre un segnale acustico ricorrente per segnalare all’interlocutore quando una telefonata risulta registrata, almeno nelle nazioni ove è ciò possibile.

Da parte nostra abbiamo verificato che la presenza o meno del pulsante che permette di registrare una telefonata viene ancora oggi decisa dal singolo produttore dello smartphone. Il pulsante che consente di attivare il registratore di chiamate è talvolta presente in ogni caso, in altri frangenti dipende dallo specifico Paese in cui si trova l’utente.

È legale registrare le chiamate in Italia?

In Italia è legale registrare le chiamate a patto di partecipare in prima persona alla conversazione telefonica. Il chiamato o il chiamante nel nostro Paese hanno quindi titolo per avviare il registratore di chiamate anche senza informare l’interlocutore. Non solo. La registrazione telefonica può addirittura essere ammessa in sede di giudizio (si tratta di prova documentale).

Ciò era stato stabilito già nel lontano 1999, quando certamente gli smartphone e le app che possono fungere da registratore non esistevano, dai giudici della Corte di Cassazione (sentenza n° 7239).
Decisione sostanzialmente identica la n°36747 del 24 settembre 2003: “(…) la registrazione fonografica di una conversazione o di una comunicazione ad opera di uno degli interlocutori (…) all’insaputa dell’altro (o degli altri) non costituisce intercettazione, difettandone il requisito fondamentale, vale a dire la terzietà del captante, che dall’esterno s’intromette in ambito privato non violabile“.
Vedasi anche i provvedimenti n.18908 del 13/05/2011 e n.8762 del 16/10/2012.
I dati raccolti (le registrazioni delle chiamate) devono comunque essere trattati per le finalità cui accenniamo di seguito e per il periodo strettamente necessario.

Ovviamente ben diverso è il caso di una registrazione telefonica fatta ascoltare a terzi al fine, ad esempio, di diffamare la persona che partecipava alla conversazione (è possibile farlo, al limite, solo dimostrando le finalità di informazione, facendo valere il proprio diritto di cronaca oppure per difendere un diritto in sede giudiziaria).

Comunque non è certo permesso acquisire una registrazione di una conversazione altrui senza parteciparvi di persona (si può parlare di interferenza illecita nella vita privata ex art. 615 bis del Codice penale).

Registratore di chiamate per Android: come attivarlo

Premesso quanto sopra, oggi gli utenti possessori di un dispositivo Android possono trovarsi in varie situazioni:

– Lo smartphone utilizza una versione di Android antecedente la 9 Pie: in questo caso la registrazione delle chiamate è sempre possibile. Spesso la funzionalità di registrazione è integrata nel sistema operativo; altre volte è necessario usare un’app di terze parti.
– Lo smartphone monta Android 9 Pie: la funzionalità di sistema è scomparsa e la stragrande maggioranza delle applicazioni di terze parti non funzionano. In questi casi, se nessuna app permette la registrazione delle chiamate, è possibile risolvere solo procedendo con il rooting del sistema.
– Lo smartphone è equipaggiato con Android 9 Pie ma grazie all’utilizzo della ROM del singolo produttore è comunque possibile attivare la registrazione delle chiamate.

Da parte nostra consigliamo di provare innanzi tutto ad aprire il dialer di Android, scegliere la voce Impostazioni e verificare se la voce Registratore chiamate fosse nell’elenco: in caso affermativo, basterà attivarla.

In alternativa suggeriamo l’utilizzo di un’app Android di terze parti: sul Play Store di Google ne esistono moltissime (alcune di esse le abbiamo presentate in passato).
Questa volta presentiamo Boldbeast Call Recorder perché è una delle poche che sui telefoni non sottoposti a rooting permette di usare dei “trucchetti” che consentono di registrare senza problemi le voci di entrambi gli interlocutori. Anche a livello qualitativo, Boldbeast Call Recorder è una delle app che offre i risultati migliori.

Il bello di Boldbeast Call Recorder è che si possono attivare registrazioni automatiche (funzionalità a pagamento) oppure su richiesta (funzionalità completamente gratuita): sul dialer di Android al momento della composizione di un numero o in fase di ricezione di una chiamata, comparirà un’icona per l’attivazione manuale della registrazione.

Portandosi nelle impostazioni dell’applicazione quindi su Impostazioni chiamata, si può definire il comportamento di Boldbeast Call Recorder per le registrazioni manuali e automatiche nonché, come accennavamo in precedenza, toccare Modalità di registrazione e Risolvere i problemi di registrazione per utilizzare diversi “trucchi”, sia sui telefoni sottoposti a root ma soprattutto sui dispositivi ove non si hanno i permessi più elevati.

Il consiglio, nei casi più disperati, è agire su entrambe le impostazioni, selezionare i vari profili, spuntare le varie caselle (provando i vari metodi proposti) e regolare la traccio audio utilizzata dall’applicazione.

Vi suggeriamo di fare riferimento a questa sezione del forum del produttore perché qui vengono fornite informazioni ufficiali sul comportamento dell’applicazione su ciascuno smartphone più o meno noto.

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