Fotocamere e videocamere digitali utilizzano il file system FAT per memorizzare i dati (foto e registrazioni video) all’interno di una memoria flash. Così come suggerisce l’acronimo, FAT – File Allocation Table – conserva in una tabella le informazioni relative allo stato di ogni cluster presente nell’unità di memorizzazione. Fino a qualche anno fa, veniva utilizzato solamente il file system FAT16, in grado di gestire unità di dimensioni massime sino a 2 GB. Con l’avvento di memorie digitali capaci di ospitare anche più di 16 GB di dati, il passaggio al file system FAT32 si è rilevato inevitabile.
Ogniqualvolta si scatta una foto, la macchina digitale consulta la tabella FAT alla ricerca di un numero sufficiente di cluster da destinare alla memorizzazione del file. La fotocamera marca tali cluster come “utilizzati” quindi salva i dati relativi alla foto digitale nei cluster così riservati.
Quando si elimina un file presente nella memoria digitale, i cluster corrispondenti sono indicati come nuovamente disponibili sebbene il loro contenuto non sia modificato. Quindi, se si tenta di leggere il contenuto di tali cluster di dati, esso resterà disponibile e recuperabile fintanto che non sarà sovrascritto. Ecco perché è importante non utilizzare nuovamente la memoria digitale con una qualunque fotocamera se si realizza di avere la necessità di recuperare dei dati (i.e. fotografie precedentemente scattate).
Quando i cluster vengono sovrascritti da un altro file (ad esempio, una foto successivamente scattata), può accadere che analizzando in profondità il contenuto della scheda di memoria ci si accorga di come una vecchia foto sia stata parzialmente (ad esempio per metà della sua dimensione) con informazioni relative ad un file più recente.
Uno dei migliori software per il recupero dei dati che si è sempre mostrato particolarmente efficace nel ripristino di file presenti nelle memorie digitali è Recuva.
I passi da compiere per tentare il recupero di foto importanti da una qualunque scheda di memoria sono pochi e piuttosto semplici.
In primo luogo, è necessario accertarsi che il proprio personal computer sia dotato di un apposito lettore di schede di memoria, compatibile con la memory card impiegata dalla fotocamera o dalla videocamera digitale. In caso contrario, è bene attrezzarsi acquistando un lettore di schede di memoria da connettere al personal computer (esistono in commercio al prezzo di pochi euro).
Se la memoria è ancora inserita nella fotocamera è necessario estrarla senza accendere la macchina digitale. Nel caso in cui la memory card fosse dotata di una protezione contro la scrittura, sarebbe bene attivarla per maggiore sicurezza.
Dopo aver scaricato ed installato Recuva (suggeriamo di negare, durante la fase di setup, l’installazione della barra degli strumenti aggiuntiva di Yahoo! disattivando la casella Install optional Yahoo! Toolbat), si potrà inserire la scheda di memoria nel lettore collegato al personal computer cliccando sul pulsante Annulla al momento dell’eventuale comparsa della finestra – mostrata dal sistema operativo – che propone una serie di operazioni effettuabili sull’unità di memorizzazione appena connessa.
Avviando il software Recuva, verrà proposta una procedura guidata per il recupero dei dati. Facendo leva sulle apposite opzioni, bisognerà indicare i tipi di file ai quali si è interessati (ad esempio, immagini e video).
Il passo seguente consiste nello specificare la lettera identificativa associata da Windows alla scheda di memoria quindi avviare la procedura di scansione approfondita sputando la casella Attiva scansione approfondita.
Non appena l’attività di analisi verrà portata a compimento, Recuva mostrerà un elenco dei file che possono essere oggetto di recupero: sarà sufficiente selezionare quelli d’interesse spuntando la casella corrispondente e dare il via al ripristino (pulsante Recupera).