Buona parte delle applicazioni Android che si installano sui propri dispositivi richiedono l’utilizzo di molteplici permessi alcuni dei quali possono impattare sulla privacy dell’utente e sulla riservatezza dei suoi dati.
A partire da Android 6.0 Marshmallow, Google ha cercato di rendere meno gravoso il problema legato alla gestione dei permessi: il sistema operativo informa l’utente nel momento in cui un’app dovesse provare a utilizzare un certo permesso.
In questo modo si ha la possibilità accordare alcuni permessi e negarne altri. Va detto che alcune app si rifiuteranno di funzionare senza alcuni permessi o evidenzieranno comportamenti anomali. Si dispone però di un potente strumento che evita di dover sempre accettare “a scatola chiusa” tutti i permessi richiesti dalle app.
Per approfondire vedere l’articolo App Android pericolose per la sicurezza e la privacy.
Con Android 11 Google si è spinta ancora un po’ più avanti sospendendo i permessi per le applicazioni che si usano poco o comunque quelle autorizzazioni che, dopo l’avvio di ciascuna app, non vengono quasi mai utilizzate.
Controllare quali app Android hanno accesso alla posizione dell’utente
Tra le informazioni più importanti che vengono raccolte dalle app Android ci sono quelle legate alla posizione dell’utente. Usando i servizi di geolocalizzazione di Android, qualunque app può stabilire in modo preciso il punto esatto sulla superficie terrestre ove si trova il dispositivo mobile.
Ricorrendo a un’app come MacroDroid è possibile, senza spendere un centesimo, configurare lo smartphone Android in modo che riveli la posizione del dispositivo alla ricezione di un SMS: Localizzare telefono anche in assenza della connessione dati.
Riteniamo fondamentale controllare periodicamente quali app accedono alla posizione Android: farlo è molto semplice ma è allo stesso tempo utile per capire se qualche applicazione stia raccogliendo e condividendo il dato relativo alla geolocalizzazione con altri soggetti.
Accedendo alle impostazioni di Android bisognerà dapprima toccare la sezione Privacy quindi selezionare Gestione permessi, Geolocalizzazione. La procedura potrebbe differire leggermente nel caso in cui si utilizzasse non una versione stock di Android ma una personalizzazione del sistema operativo sviluppata dal singolo produttore.
Dopo qualche secondo di attesa si otterrà la lista delle applicazioni configurate per accedere sempre alla posizione geografica dell’utente, quelle che possono farlo soltanto mentre sono in esecuzione e quelle che sono state bloccate.
Toccando sul nome di ciascuna app si possono applicare eventuali variazioni modificando la propria preferenza e controllando gli altri permessi eventualmente assegnati.
Si tratta di un aspetto da non sottovalutare anche per controllare se sul proprio dispositivo fosse stata caricata un’applicazione, ad esempio a propria insaputa, in grado di rilevare in tempo reale la posizione in cui ci si trova e condividerla con server remoti e altre persone.