Con il ritorno della bella stagione siamo finalmente riusciti a provare, in modo approfondito, il nuovo Bebop 2 FPV.
Realizzato da Parrot, società francese fondata nel 1994 che progetta, realizza e distribuisce droni per i mercati consumer e professionale, Bebop 2 FPV è un pack che contiene – oltre al quadricottero in sé – anche due oggetti molto interessanti: SkyController 2 e CockpitGlasses.
Del drone Bebop 2 abbiamo già detto praticamente tutto nell’articolo Drone Parrot Bebop 2: prova sul campo e qualche consiglio.
Si tratta di un dispositivo davvero interessante per quanto riguarda il rapporto qualità/prezzo che, anche grazie a una serie di aggiornamenti software che si sono susseguiti nel corso del tempo.
Le ultime versioni dell’app FreeFlight Pro riescono infatti a esaltare le caratteristiche del sensore da 14 Megapixel con lente fish-eye e stabilizzatore ottico montato sulla testa del drone.
La possibilità di acquisire immagini con risoluzione pari a 4096×3072 pixel e registrare video 1080p a 30 fps con qualità elevata, fa sì che il Bebop 2 possa essere utilizzato ben oltre le applicazioni “ludiche” e per il semplice intrattenimento.
Un drone come il Bebop 2 può essere infatti utilizzato dai gestori di strutture ricettive per creare video promozionali, dagli agenti immobiliari per mostrare agli acquirenti presentazioni accattivanti, dai fotografi e dai professionisti dell’immagine che spesso cercano nuovi modi per offrire un ricordo indelebile di eventi importanti, dai responsabili dei cantieri per riprendere lo stato di avanzamento dei lavori e informare puntualmente la committenza e così via.
Il drone di Parrot, infatti, è molto veloce nei suoi spostamenti (può spostarsi orizzontalmente a una velocità massima di 60 km/h e fino a 21 km/h in verticale) ed è capace di resistere a un vento contrario di circa 65 km/h con spinte laterali di oltre 58 km/h.
Per questo Bebop 2 può essere utilizzato anche per scopi professionali: effettuata la calibrazione iniziale (il software richiede di muovere manualmente il drone sui tre assi), il comportamento del drone in volo migliora continuamente grazie al sistema a sette sensori con cui è equipaggiato.
Il raggio di azione (fino a 2 chilometri) e la possibilità di raggiungere i 100 metri di altezza (attenzione comunque agli aspetti normativi, come spiegato al paragrafo La normativa: quando e come si può usare il drone? nell’articolo Drone Parrot Bebop 2: prova sul campo e qualche consiglio) sono altri “bonus” per il drone di casa Parrot.
SkyController 2, molto più che un telecomando
Nel pack Bebop 2 FPV è incluso lo SkyController 2 che consente di utilizzare il drone Parrot al massimo delle sue potenzialità.
Utilizzando lo SkyController 2, il dispositivo mobile sul quale si è installata l’app FreeFlight Pro verrà utilizzato unicamente come display: non sarà più necessario pilotare il drone in volo agendo sullo schermo multitouch.
Lo SkyController 2, infatti, è più di un telecomando: esso integra un’ampia antenna WiFi che consente di ottimizzare lo scambio dei dati tra drone e controller remoto.
Inoltre, SkyController 2 offre alcuni pulsanti fisici per scattare foto e avviare/arrestare la registrazione video, accedere rapidamente alle impostazioni del drone, richiedere il ritorno in automatico al punto di partenza e, ovviamente, gestire decollo e atterraggio in tutta comodità.
Apposite rotelline poste sempre sullo SkyController 2 consentono di regolare l’esposizione della fotocamera e di variarne l’orientamento verticale.
Il supporto in dotazione può essere fissato nella parte centrale del controller ed è in grado di accogliere smartphone praticamente di qualunque dimensione (da 4,7 fino a 5,7 pollici; con uno spessore da 6 a 9,5 mm) grazie all’apposito fermo regolabile a proprio piacimento.
Dopo aver installato l’app FreeFlight Pro nello smartphone, basterà collegare il dispositivo mobile con lo SkyController 2 usando il cavetto USB in dotazione.
Lo SkyController 2, grazie all’antenna WiFi integrata (il drone Bebop 2 supporta gli standard IEEE 802.11 a/b/g/n/ac), consente di ridurre al minimo i problemi di trasmissione e ricezione del segnale arginando il problema delle interferenze, che usando il solo smartphone qualche volta si fa sentire (soprattutto spingendo il drone a distanze ragguardevoli).
Come abbiamo spiegato nell’articolo Drone Parrot Bebop 2: prova sul campo e qualche consiglio, di solito il problema è comunque sempre risolvibile effettuando un veloce studio dello spettro di frequenze e spostandosi eventualmente su un’altra banda.
Una delle prime operazioni da effettuare, comunque, è sempre l’indicazione di una passphrase WPA2 per proteggere la connessione WiFi.
Il drone, di fatto, è un hotspot WiFi che di default arriva sprovvisto di qualunque password: per evitare che qualunquo, nei paraggi, possa giocare qualche “brutto scherzo” è bene proteggere subito il drone con una password e l’algoritmo WPA2.
Sia drone che SkyController 2 sono dotati di una loro batteria. Come abbiamo già evidenziato, quella del Bebop 2 garantisce circa 20-25 minuti di autonomia in volo e si ricarica in circa un’ora di tempo. Chi non volesse essere costretto a sessioni di volo limitate nel tempo è quindi bene si attrezzi con almeno una batteria accessoria: su Amazon una batteria identica a quella montata sul drone (2.700 mAh) costa circa 58 euro.
La batteria dello SkyController 2, invece, “resiste” circa 240 minuti e si ricarica all’incirca in 100 minuti.
L’unico “problema” è che i cavi di alimentazione del Bebop 2 e dello SkyController 2 non sono “interscambiabili”: nella confezione Bebop 2 FPV è presente un unico caricabatterie che può accogliere solamente un cavo di connessione alla volta. Con la “dotazione di serie” si dovrà quindi necessariamente caricare prima la batteria dello SkyController 2 e poi quella del drone (o viceversa).
FPV ovvero First Person View con i CockpitGlasses
Inclusi nel pacchetto Bebop 2 FPV ci sono anche i CockpitGlasses.
Si tratta di un visore realizzato principalmente in materiale plastico (oltre che in gommapiuma per la parte a contatto con il volto) sprovvisto di display che usa come schermo quello dello smartphone dell’utente.
Parrot garantisce piena compatibilità dei CockpitGlasses con i Samsung Galaxy S7, S6, S5, Galaxy Note 5, 4, 3; Nexus 5; iPhone 6s Plus, 6s, 6 Plus, 6; LG G4, G3; HTC One M8. Non ci sono problemi, comunque, neppure con dispositivi come iPhone 7 e Huawei P9 e, in generale, con gli smartphone dotati di display con una diagonale massima di 5,5 pollici.
I CockpitGlasses dispongono infatti di un alloggiamento a scomparsa che accoglie fisicamente lo smartphone e all’interno del quale il dispositivo mobile dovrà essere chiuso.
Purtroppo ad oggi non è prevista la possibilità, ad esempio, di usare un collegamento wireless tra smartphone e SkyController 2. Così, mentre lo SkyController 2 si collega via WiFi al drone, lo smartphone inserito nel visore deve essere necessariamente connesso allo SkyController utilizzando un cavetto USB.
I CockpitGlasses diventano così quasi inutilizzabili, invece, con i dispositivi Xiaomi che hanno sì un display da 5,5 pollici ma per la posizione del connettore USB c’è pochissimo spazio collegamento del cavetto USB: quello in dotazione proprio non può essere collegato mentre con non pochi “equilibrismi” si può provare con un cavo USB proprio, più compatto. Il risultato, comunque, non è ottimale.
A parte queste limitazioni, l’esperienza di volo con CockpitGlasses e SkyController 2 è convincente e coinvolgente: indossando il visore, si avrà la sensazione di volare, “in sella” al drone.
– Nell’immagine lo scomparto che funge da alloggiamento per lo smartphone: dovrà essere inserito nel visore FPV.
In modalità FPV, quindi con il visore indossato, il software FreeFlight Pro consente di regolare la distanza apparente dell’immagine dagli occhi così da ottimizzarne la messa a fuoco.
Il pack Bebop 2 FPV è al momento acquistabile su Amazon al prezzo di 645 euro circa. Offerta molto più conveniente rispetto all’acquisto separato di SkyController e visore.