Si parla tanto di DVB-T2 per quanto riguarda il digitale terrestre, di risoluzione 4K UHD e addirittura di televisori dotati di pannelli 8K. La realtà, però, è che se si escludono alcune piattaforme di streaming video le reti TV generaliste nazionali offrono davvero pochi contenuti 4K.
Per mesi e mesi si è parlato del passaggio a DVB-T2 che permetterà di migliorare significativamente la qualità delle immagini e il bitrate.
L’importante migrazione, che avrebbe dovuto interessare le trasmissioni in digitale terrestre e concludersi entro l’estate 2022, è stata invece rimandata.
A partire dal 20 ottobre 2021 è stato soltanto deciso il passaggio a MPEG-4 conservando l’utilizzo dello standard DVB-T per il digitale terrestre.
MPEG-4 è il nome assegnato a un insieme di standard per la codifica dell’audio e del video digitale riconosciuti universalmente e approvati già nel 1998. Si tratta di una soluzione che è ormai da tempo utilizzata in tutti i dispositivi e che è un punto di riferimento per chi progetta, realizza e commercializza soluzioni per la gestione di contenuti multimediali, a qualunque livello.
Ciò che impressiona (negativamente) è che per il digitale terrestre nel 2022 ci sia ancora bisogno di parlare di un passaggio a MPEG-4: un aspetto che evidenzia la scarsa qualità del flusso audio-video nel caso di molte emittenti televisive. Ma tant’è.
Vanno però tenuti presenti alcuni aspetti a nostro avviso molto importanti:
- Il passaggio a MPEG-4 su DVB-T iniziato a ottobre 2021 interessa solo alcuni canali TV definiti “rappresentativi” e ritenuti tali dai network televisivi a discrezione degli stessi. Non tutti i canali passano e passeranno allo standard MPEG-4. L’elenco dei canali in MPEG-4 è disponibile qui.
- Pur trasmettendo in MPEG-4 alcuni canali continueranno a usare ad esempio la risoluzione SD e non il Full HD 1080p. Questo accade soprattutto nel caso delle emittenti minori o dei network con tanti canali da gestire: l’obiettivo è limitare la banda necessaria e ridurre i costi. Alcuni network già trasmettevano in MPEG-4 AVC ma non in Full HD proprio con l’intento di risparmiare banda.
- Ai network televisivi che trasmettono sul digitale terrestre è stato imposto di liberare progressivamente la banda dei 700 MHz che sarà consegnata in licenza agli operatori di telecomunicazioni vincitori dell’asta per l’assegnazione delle frequenze 5G. Il termine ultimo per la consegna delle frequenze sui 700 MHz agli operatori impegnati nel dispiegamento della rete mobile 5G è fissato al 1° luglio 2022.
- Liberare le frequenze del digitale terrestre sui 700 MHz implica una riorganizzazione delle stesse e una nuova risintonizzazione del TV e degli altri apparecchi utilizzati per ricevere il segnale.
Il cosiddetto refarming, quindi la riorganizzazione delle frequenze, avviene sul territorio nazionale seguendo uno specifico cronoprogramma. Si parte con la Sardegna per chiudere con Liguria, Toscana, Umbria, Lazio e Campania entro giugno 2022. - Il passaggio a DVB-T2, come accennato in apertura, non è a questo punto neppure all’orizzonte. Si comincerà a parlarne nel 2023 ma non vi è nulla di stabilito e nessuna scadenza ancora decisa collegialmente.
TV HD: alla ricerca dell’alta definizione. Come verificare la compatibilità del televisore
Dicevamo nell’introduzione che alcune piattaforme di streaming video come Netflix (abbonamento Premium) offrono molti contenuti in 4K UHD.
Tra l’altro si possono usare, ove possibile, servizi VPN per accedere al catalogo delle piattaforme streaming in forma ancora più estesa.
Non sono però pochi gli italiani che ancora utilizzano vecchi TV che a malapena supportano lo standard MPEG-4 e la risoluzione Full HD 1080p. A questo vale il bonus rottamazione TV che dovrebbe comunque essere sfruttato per assicurarsi di acquistare un dispositivo compatibile DVB-T2 HEVC a 10 bit. Questo per non rischiare di comprare un prodotto già vecchio e non adeguato per le novità che saranno introdotte, forse, dal 2023.
Verificare se un TV è HD quindi supporta la ricezione di flussi in alta definizione con lo standard MPEG-4 è molto semplice: basta effettuare una risintonizzazione quindi portarsi sui canali dal 501 in avanti. Se si ricevono tali canali significa che il televisore è compatibile MPEG-4 Full HD.
Per effettuare la risintonizzazione del TV basta accedere alle sue impostazioni quindi cercare Antenna, Canali, Sintonizzazione oppure Trasmissione a seconda del modello quindi scegliere la voce Ricerca automatica o Sintonizzazione automatica. Sui TV più vecchi si può scegliere Solo digitale o Sintonizzazione canali digitali.
Se non si volesse rottamare il televisore conferendolo nei rifiuti RAEE o consegnandolo al rivenditore al momento dell’acquisto di un nuovo apparecchio, esistono decoder che costano poco e permettono di vedere i canali del digitale terrestre trasmessi in MPEG-4 Full HD anche sui TV più vecchi (e in futuro anche quelli DVB-T2 HEVC; assicurarsi di comprare eventualmente un decoder “a prova di futuro”). Collegando un decoder al vecchio televisore le specifiche e le prestazioni di quest’ultimo rimarranno ovviamente invariate: si potranno vedere i canali non più direttamente supportati ma la risoluzione e la qualità dell’immagine resteranno quelle a cui si era abituati.
Il fatto è che con la riduzione delle frequenze a disposizione delle emittenti televisive (o broadcaster) sul digitale terrestre, la qualità dell’immagine è addirittura diminuita.
Basti pensare che per i canali principali HD sul digitale terrestre vengono riservati circa 6 Mbps mentre per quelli minori il bitrate (quantità di informazioni digitali o bit trasferite nell’unità di tempo: più è elevato il bitrate, migliore sarà la qualità del flusso audio e video) nel passaggio a MPEG-4 è sceso in qualche caso a 600-700 kbps.
In molti casi, inoltre, si rilevano artefatti e “squadrettamenti” che in precedenza non erano rilevabili e lo erano di meno.
E allora, dove cercare l’alta definizione in TV?
Per chi avesse un televisore che supporta la risoluzione 4K UHD, è possibile ad esempio accedere al servizio Rai TV+ (tasto blu del telecomando o freccia su), portarsi su Canali TV quindi evidenziare il riquadro Rai 4K. Nel caso in cui Rai 4K non comparisse in elenco significa che la smart TV in uso non è compatibile o comunque non supporta il 4K UHD.
Rai 4K è una “copia” del canale tivùsat 210 con una selezione di contenuti “ad hoc”.
Fatta eccezione, infatti, per le piattaforme di streaming video (abbiamo citato Rai 4K trasmesso via Internet solo per fare un esempio di dove sia possibile trovare contenuti 4K usando una normale smart TV), com’è possibile fruire oggi di canali 4K UHD?
La piattaforma satellitare tivùsat è gratuita e permette di accedere a decine di canali in alta definizione e a una selezione di canali 4K UHD. Al momento in cui scriviamo su tivùsat ci sono più di 60 canali in alta definizione (HD) e 7 in 4K.
Per ricevere i canali satellitari tivùsat è necessario disporre di un’antenna parabolica puntata sul satellite Hotbird 13° est (lo stesso utilizzato ad esempio da SKY).
È inoltre necessario collegare il cavo satellitare che scende dall’antenna a un decoder tivùsat oppure al connettore “Satellite IN“ (DVB-S2, Digital Video Broadcasting Satellite 2) presente in molte smart TV.
La presenza del connettore “Satellite IN” sul retro del televisore conferma che il dispositivo è dotato anche di un sintonizzatore satellitare. In questo secondo caso basta inserire una CAM tivùsat nell’apposito slot per ricevere i canali e attivare la smartcard inserita nella CAM.
In questa pagina si possono trovare tutti i TV compatibili con la CAM tivùsat.
Va detto che esistono alcune differenze tra le varie CAM tivùsat disponibili sul mercato: la CAM tivùsat 4K inserita in un TV CI+ 1.4 con ECP è in grado di decodificare tutti i canali tivùsat SD, HD e 4K mentre ad esempio la semplice CAM HD non lo consente. La CAM può essere sfruttata al massimo solo sui TV CI+ 1.4 certificati da tivùsat che hanno ottenuto il bollino “LaTivù4K“.
ECP (Enhanced Copy Protection) è un sistema di protezione dei contenuti digitali che non è supportato in tutti i TV ma solo in quelli lanciati sul mercato nel 2020-2021-2022 e dotati di un modulo CI+ 1.4.
La CAM tivùsat 4K non supporta tutte le smartcard (ad esempio le precedenti di colore bianco/azzurro, oro e multicolor) ma soltanto quella a sfondo nero contenuta nella confezione.