Per il ciclo back to basics, torniamo a parlare di unità di misura utilizzate in ambito informatico. Il megabyte è un multiplo del byte, che a sua volta non è l’unità di misura più piccola nell’informatica e nella teoria dell’informazione. Quest’ultima è infatti il bit, che può assumere uno dei due valori: 0 o 1. L’uso del megabyte è piuttosto comune perché si utilizza, ad esempio, per indicare quanto è pesante un file ed esprimerne le sue dimensioni.
Sebbene semplici documenti contenenti soltanto testo abbiano dimensioni inferiori al megabyte, quando si aggiungono un po’ di immagini o altri generi di contenuti l’unità di misura più utilizzata è proprio il megabyte (abbreviato in MB, con entrambe le lettere maiuscole).
Cos’è un megabyte
Il megabyte (MB) è un’unità di misura dei dati digitali, comunemente utilizzata per quantificare la capacità di memorizzazione o il trasferimento di dati da e verso dispositivi informatici. Si colloca nella scala di misura tra il kilobyte (KB) e il gigabyte (GB), rappresentando un ordine di grandezza maggiore rispetto al kilobyte e minore rispetto al gigabyte.
Come suggerisce il prefisso mega, un megabyte corrisponde a un milione di byte. Parlando di differenza tra bit e byte, sappiamo che un byte equivale a 8 bit e visto che un singolo bit può contenere solo uno 0 oppure un 1, un byte può esprimere 28 (256) differenti combinazioni di 0 e 1. Non per niente il codice ASCII, nelle sue prime versioni risalenti agli anni ’60, permetteva di esprimere, con un singolo byte, 256 possibili caratteri tra lettere, numeri, simboli.
Un byte è di fatto, quindi, una lettera (compresi numeri e simboli); il megabyte può essere pensato come a un milione di lettere una dopo l’altra.
L’equivalenza 1 MB = 1.000.000 byte (106 byte) è espressa seguendo la convenzione del sistema decimale. Che è utilizzata dai produttori di dispositivi per lo storage dei dati, nelle telecomunicazioni e nel marketing dei prodotti di archiviazione.
Il sistema binario e i mebibyte
Diciamo subito che utilizzando un qualunque sistema operativo, Windows compreso, i conti sembrano non tornare. Un hard disk o un’unità SSD da 500 GB (500.000 MB) in Windows è indicata come da 466 GB. Dov’è andato tutto quello spazio che, all’apparenza, sembra perduto? Il produttore ha mentito sulla capacità della sua unità di memorizzazione?
Ipotizzando che tutto lo spazio fornito dal produttore sia effettivamente disponibile (tralasciamo lo spazio destinato all’over provisioning nel caso della unità SSD), non c’è trucco e non c’è inganno. La differenza sta solamente nella notazione: quei 466 GB indicati da Windows sono in realtà 466 GiB (gibibyte).
I sistemi operativi utilizzano il sistema binario con riferimento alle unità di misura dei dati. Così 1 MiB = 1.048.576 byte (220 byte), dove MiB sta per mebibyte.
Abbiamo detto in precedenza che i possibili valori di un byte sono 256 (28), quindi:
1 KiB (kibibyte) = 210 = 1.024 byte
1 MiB (mebibyte) = 220 = 1.048.576 byte
1 GiB (gibibyte) = 230 = 1.073.741.824 byte
Come passare dalla notazione decimale a quella binaria e viceversa
Se avete sotto mano un foglio elettronico Excel, è possibile effettuare una conversione dalla notazione decimale a quella binaria in modo molto semplice:
Da KB a KiB: =A1 * (1000 / 1024)
Da MB a MiB: =A1 * (1000000 / 1048576)
Da GB a GiB: =A1 * (1000000000 / 1073741824)
Da KiB a KB: =A1 * (1024 / 1000)
Da MiB a MB: =A1 * (1048576 / 1000000)
Da GiB a GB: =A1 * (1073741824 / 1000000000)
Ovviamente, nella cella A1 va annotato il valore numerico da convertire. Ecco che i 500 GB del produttore dell’SSD diventano i 466 GiB di Windows:
Ancora più immediato, accedete a Google Search ovvero al motore di ricerca dell’azienda di Mountain View quindi scrivete, ad esempio, 10 megabyte in mebibyte. O viceversa. Otterrete subito la conversione corretta.
Nonostante Windows “faccia di testa sua”, le organizzazioni internazionali, come l’International Electrotechnical Commission (IEC), raccomandano l’uso di MiB per indicare 1.048.576 byte, lasciando MB per la definizione decimale.
A cosa risponde un megabyte?
Come abbiamo visto, quindi, un megabyte corrisponde a un milione di byte; sebbene vi sia la notazione binaria che può in alcuni casi creare un po’ di confusione.
Si può pensare a un megabyte come a una “raccolta” di un milione di caratteri. È una semplificazione efficace che però non riflette la realtà. I file salvati su un supporto di memorizzazione o trasferiti attraverso una connessione di rete, possono variare notevolmente in termini di dimensioni a seconda del tipo di contenuto e della codifica utilizzata.
La dimensione di un documento di testo dipende dalla codifica utilizzata (come UTF-8 o ASCII). Ad esempio, un carattere ASCII richiede 1 byte, mentre un carattere UTF-8 può richiedere 4 byte. Consultate il nostro articolo sulla codifica Unicode per maggiori informazioni su questi aspetti.
Un documento di testo semplice con 1.000 caratteri ASCII occuperebbe 1.000 byte (o 1 KB); lo stesso documento con caratteri speciali o testi redatti in altre lingue potrebbe occupare più spazio.
Molti file, come documenti PDF o file ZIP, utilizzano tecniche di compressione per ridurre la dimensione complessiva. Lo stesso dicasi anche per i formati OpenDocument Format (ODF) e Open XML: ciò significa che i contenuti effettivi possono essere molto più piccoli di quanto ci si aspetti basandosi solo sul numero di caratteri o elementi contenuti.
Passaggio da megabyte a megabit e viceversa
Quando si parla di connessioni Internet e trasferimenti dati, i dati sono generalmente misurati in Mbps (megabit/s). Il valore espresso in Mbps indica quanti megabit sono trasferiti nell’unità di tempo.
Gli speed test misurano la velocità di connessione o meglio la larghezza di banda in Mbps che si può sfruttare, nell’una e nell’altra direzione, per ricevere (download) e inviare (upload) dati.
Utilizzare megabit per le velocità e megabyte per le dimensioni dei file, aiuta a evitare confusioni. È fondamentale per gli utenti e i professionisti della tecnologia avere chiarezza nelle misurazioni.
Detto ciò quando si scarica un file da un server remoto, spesso il valore è espresso in MB/s (megabyte al secondo). Per passare da Mbps a MB/s basta dividere per 8 (ricordate l’equivalenza 1 byte = 8 bit). Allo stesso modo, per passare da MB/s a Mbps, è sufficiente moltiplicare per 8.