In occasione del TechEd di Barcellona, Microsoft ci ha consegnato i CD d’installazione della versione finale, in inglese, di Windows Home Server. Rilasciato pubblicamente i primi di Novembre 2007, Windows Home Server è l’ultimo dei sistemi operativi Microsoft, successivo anche al rilascio di Windows Vista, reso disponibile ai produttori di personal computer l’8 Novembre 2006, agli utenti finali nel mese di Gennaio 2007.
Windows Home Server è un sistema operativo che poggia su un’architettura di derivazione Windows Server 2003. Si tratta di una soluzione che il colosso di Redmond propone agli utenti domestici in possesso di più personal computer e di molte periferiche così da poterle connettere rapidamente tra loro.
Windows Home Server, per le caratteristiche che include, si rivolge anche al segmento “home office” ovvero a quella vasta schiera di professionisti che fanno dell’ambiente domestico il luogo di lavoro secondario od, addirittura, principale.
Grazie alle funzionalità offerte da Windows Home Server, l’utente ha possibilità di amministrare tutti i sistemi della rete da remoto, gestire le notifiche sullo stato della LAN, il supporto per gli “add-in” di sistema (sviluppabili servendosi del Windows Home Server SDK recentemente rilasciato). Tra le caratteristiche principali vi è anche la funzione che consente di avviare procedure di backup centralizzate del contenuto dei dischi fissi installati su un massimo di 12 sistemi.
Il sistema operativo Microsoft viene commercializzato a sé oppure è possibile trovarlo preinstallato su diversi sistemi. Al momento ci sono una decina di produttori che stanno sviluppando l’hardware tra cui HP, Fujitsu Siemens, Medion (699 Euro il prezzo della soluzione proposta) e Iomega per citare i più importanti in Italia. Va sottolineato, purtuttavia, come Windows Home Server non sia al momento disponibile in italiano ma solo in inglese, tedesco e francese.
Intanto, vediamo quali novità integra il più recente dei sistemi operativi Microsoft.
Tre supporti per l’installazione e la gestione del sistema
Windows Home Server viene distribuito su tre supporti: un DVD e due CD ROM. Il DVD contiene la procedura d’installazione del sistema operativo vera e propria mentre gli altri due CD, rispettivamente, consentono di predisporre i vari client della rete LAN affinché possano “colloquiare” correttamente con il server e di ripristinare fino a dieci computer ad uno stato precedente utilizzando uno degli archivi di backup memorizzati.
Requisiti hardware
Prima di installare Windows Home Server ci si accerti di avere a disposizione un sistema dotato di almeno 512 MB di RAM e di almeno 70 GB di spazio libero su disco fisso (ATA, SATA o SCSI). Sebbene al termine dell’installazione, Windows Home Server risulti occupare meno di 3,5 GB effettivi, il prodotto non si installerà su dischi di capacità inferiore a 65 GB. Il sistema deve utilizzare anche una scheda Ethernet: subito in fase d’installazione Windows Home Server provvede a scaricare e ad applicare automaticamente i vari aggiornamenti rilasciati.
Configurare i client della rete locale
Dopo aver installato il sistema operativo sulla macchina server, è possibile passare alla configurazione dei client che fanno parte della rete locale. Il CD ROM Connector (“Windows Home Server Connector software”) accorre in aiuto: una volta inserito nel lettore CD di ciascun client, verrà avviata una procedura guidata per la configurazione del client. Il software “Connector” si basa sull’utilizzo del framework .NET 2.0: nel caso in cui dovesse risultare assente sulla macchina di destinazione, ne verrà subito proposta l’installazione.
Una volta configurato ciascun personal computer collegato alla propria LAN con il CD ROM “Connector” (la procedura è utilizzabile per un massimo di 10 sistemi), la macchina sulla quale è installato Windows Home Server sarà in grado di prenderne in carico la gestione. Il componente “Connector” permette non solo di connettere ciascun client al sistema server ma di effettuare backup giornalieri, monitorare lo stato della macchina, gestire la configurazione del server.
Backup dei dati
Dopo aver completato la configurazione di ciascun client con “Connector”, ogni sistema della LAN provvederà a creare una copia di backup del contenuto del disco fisso ogni notte. Se il sistema è in modalità stand-by oppure se è “ibernato”, Windows Home Server provvederà ad inviare una speciale chiamata “wake-up” che permetterà l’effettuazione della procedura di backup. Al termine dell’operazione, il personal computer verrà riportato nello stato in cui si trovava.
Una volta effettuata la connessione al server, viene avviata una console di amministrazione (la stessa accessibile cliccando sull’icona Windows Home Server Console sul sistema Windows Home Server) attraverso la quale è possibile configurare le attività di backup su ciascun sistema che compone la rete locale. Per ciascun sistema in elenco, il pulsante Configure backup permette di regolare in profondità il comportamento dell’operazione di backup. Una procedura passo-passo consente di specificare i dischi fissi il cui contenuto deve essere oggetto del backup e le cartelle che debbono essere escluse. Per impostazione predefinita, all’interno del backup non vengono inseriti file temporanei ed il file di paging. Auspichiamo comunque miglioramenti per le prossime versioni dell’utilità: non è possibile includere ed escludere particolari tipi di file ed ogniqualvolta si voglia escludere una cartella dall’archivio di backup che verrà creato, è sempre necessario ricorrere alla stessa tediosa procedura.
Cliccando sul pulsante Settings, si possono modificare le impostazioni di Windows Home Server regolando l’orario in cui i backup devono essere effettuati e specificando per quanto tempo debbono essere conservate le copie di sicurezza create. Come suggerimento generale, è bene lasciare scegliere a Windows Home Server quando eliminare automaticamente le copie di backup più datate: il sistema operativo utilizza un approccio il cui obiettivo è quello di mantenere lo spazio libero su disco a livelli accettabili.
L’unico problema, ed è questa una limitazione abbastanza importante, è che non è consentito intervenire sulle impostazioni di backup per ciascuna macchina della LAN ma si possono solamente fornire preferenze che verranno poi applicate a livello generale, per tutti i sistemi che compongono la rete locale.
Di contro, va rilevato come gli archivi di backup creati e memorizzati sulla macchina Windows Home Server siano più che altro “immagini” del contenuto del disco che “fotografano” la struttura dello stesso. Windows Home Server utilizza poi una speciale tecnica che permette di evitare il backup di informazioni comuni tra più sistemi della LAN: in questo modo è possibile risparmiare un ampio quantitativo di spazio su disco rispetto all’effettuazione di backup completi.
I paletti che ancora contraddistinguono la procedura di backup, scompaiono completamente per ciò che riguarda il ripristino del contenuto delle copie di sicurezza che si sono create. Il ripristino di file e cartelle è infatti all’insegna della flessibilità: è infatti possibile recuperare, in qualsiasi momento, anche singoli elementi che non appartengano al personal computer che si sta utilizzando. La procedura di ripristino si articola in due soli semplici passi: in primo luogo deve essere scelto l’archivio di backup desiderato quindi, sarà sufficiente selezionare i file e le cartelle che si vogliono recuperare.
Condivisione di file
Che Windows Home Server si rivolga ad un target di utenza “domestico” è immediatamente visibile quando ci si imbatte nelle funzionalità per la condivisione di file e cartelle messe a disposizione dal sistema operativo. L’intento sembra essere quello di venire incontro alle esigenze dell’utente non troppo evoluto che preferisce non cimentarsi con la configurazione di permessi d’accesso alle singole cartelle. Attraverso la console di gestione di Windows Home Server, si possono creare cartelle comuni (quindi accessibili da tutti i client della LAN) che verranno impiegate per la memorizzazione di immagini, file audio, video, documenti pubblici, software.
Facendo riferimento alla scheda User access, all’interno della finestra delle Proprietà di ogni singola cartella condivisa (pulsante Shared folders), l’amministratore può comunque stabilire a quali utenti della rete locale sia consentito l’accesso al contenuto di ogni singola directory e a quali deve essere negata la consultazione delle informazioni.
La funzione View History permette di tenere sotto controllo il contenuto di ogni cartella registrando le variazioni via a via apportate.
Windows Home Server permette anche di effettuare streaming di file musicali, video ed immagini. Ogni sistema dotato di Windows Media Player può ricevere i file in streaming così come altri dispositivi (Xbox 360).
Controllo dello stato della rete
Per ciascun client della LAN, Windows Home Server controlla la presenza di antivirus, firewall e software antispyware. Un pò come il “Centro di sicurezza PC”, ritenuto dagli utenti più evoluti piuttosto fastidioso (alcuni provvedono a disabilitarlo dall’elenco dei servizi di Windows), Windows Home Server fa apparire dei messaggi d’allerta nel caso in cui uno dei sistemi della rete sia potenzialmente a rischio.
Il pulsante Server Storage della console restituisce invece informazioni sullo stato del disco fisso utilizzato sulla macchina server. Un grafico a torta illustra quanto spazio è stato destinato alla memorizzazione dei backup, del contenuto delle varie cartelle condivise e dal sistema operativo.
Windows Home Server integra anche una particolare funzionalità che provvede ad ampliare automaticamente il quantitativo di spazio disponibile per le attività svolte nel momento in cui l’utente connetta un altro disco fisso utilizzabile per la memorizzazione dei dati.
Accedere al server in modalità remota
Una particolare funzionalità offerta da Windows Home Server consente all’utente di accedere al server o ad un qualsiasi computer della LAN in modalità remota. Per accedere al server ed alla propria LAN, si dovrebbe – in condizioni normali – digitare l’indirizzo IP al momento assegnato al router da parte dell’Internet Service Provider (ISP). Windows Home Server, invece, interfacciandosi con Windows Live, consente di raggiungere dall’esterno il proprio router con un indirizzo “mnemonico” che non varia mai (ad esempio, lamiareteprivata.homeserver.com
).
Il sistema operativo tiene traccia dell’indirizzo IP assegnato dinamicamente dall’ISP e provvede ad abbinarlo automaticamente all’indirizzo mnemonico scelto dall’utente.
Conclusioni
Windows Home Server rappresenta certamente un passo avanti nella giusta direzione. Il sistema operativo sensibilizza infatti l’utente domestico ai problemi legati alla sicurezza fornendo una serie di strumenti per il controllo della configurazione dei client collegati in rete locale e la prevenzione dei rischi di perdite di dati. Windows Home Server dà la possibilità, anche a chi non è molto esperto, di applicare ai propri computer – collegati in LAN – specifiche politiche di sicurezza. Le operazioni più comuni sono effettuabili da una speciale console, installabile su ogni client: purtroppo il software “Connector” è compatibile solamente con sistemi Windows XP e Windows Vista. Tutti i sistemi basati su Windows 2000, Windows ME e Windows 9x sono quindi tagliati fuori (sarà comunque possibile, ovviamente, accedere nei modi canonici alle cartelle condivise ed alle risorse presenti su tali macchine).