Il Task manager (o finestra Gestione attività) di Windows è uno degli strumenti più utili per diagnosticare la presenza di un problema e per individuarne la causa.
Negli articoli Come velocizzare Windows 10 in poche mosse e Alleggerire Windows 10 disattivando le funzioni inutili abbiamo visto, ad esempio, come usare il Task Manager per ottimizzare il funzionamento di Windows 10 stabilendo quali sono le applicazioni che consumano maggiori risorse di sistema.
Nella scheda Processi del Task Manager di Windows compare puntualmente anche la voce Interrupt sistema.
Quando Interrupt sistema impegna limitatamente il processore (CPU) non ci sono problemi ma quando esso inizia a caricarlo pesantemente, ciò è sintomo di qualche anomalia.
Iniziamo col dire che Interrupt sistema non è un vero e proprio processo così come gli altri elencati nella scheda del Task Manager.
Interrupt sistema rappresenta – nel loro complesso – l’insieme di risorse impegnati dagli interrupt hardware sulla macchina in uso.
Un interrupt è un segnale asincrono che esprime la “necessità di attenzione” espressa da un componente hardware, è legato a un evento sincrono per l’interruzione di un processo al verificarsi di certe condizioni oppure una richiesta presentata al sistema operativo da parte di un processo in esecuzione.
Un interrupt hardware obbliga il processore a commutare il suo stato (memorizzando quello precedente) per eseguire l’operazione indicata dall’interrupt stesso. Svolto il compito, il processore potrà tornare a lavorare sull’attività precedentemente in corso.
Si pensi che, per esempio, nel caso di interrupt ad elevata priorità – come nel caso degli input dell’utente mediante tastiera e mouse – la CPU sospende il suo lavoro per passare subito a gestire tali informazioni.
Se il processo interrupt sistema dovesse occupare stabilmente la CPU per oltre il 20%, molto probabilmente si ha a che fare con un problema che deve essere risolto.
Di solito, infatti, l’occupazione anomala della CPU da parte dell’interrupt sistema può essere spia di un problema legato ai driver di qualche periferica hardware.
Per provare ad identificare e risolvere il problema, quindi, si possono seguire alcuni passaggi tenendo sempre sott’occhio quanto rappresentato nella finestra del Task Manager:
1) Riavviare il sistema Windows.
2) Accedere a Windows Update e valutare l’installazione degli eventuali aggiornamenti driver proposti. Per molti componenti hardware e periferiche, Windows Update offre aggiornamenti che sono stati ufficialmente approvati da Microsoft. Ciò non toglie che si possa fare riferimento al sito web dei vari produttori.
L’aggiornamento dei driver può essere anche richiesto, manualmente, dalla finestra Gestione dispositivi di Windows premendo la combinazioni di tasti Windows+R
quindi digitando devmgmt.msc
.
Cliccando due volte su un componente hardware specifico quindi selezionando la scheda Driver e, infine, premendo il pulsante Aggiorna driver, si potrà chiedere a Windows Update la disponibilità di un driver più recente oppure scegliendo Cerca il software del driver nel computer, si potrà richiedere l’installazione di un aggiornamento scaricato dal sito del produttore ed estratto in locale.
3) Se l’aggiornamento dei driver non fosse risolutivo, provare a disconnettere dal sistema – una dopo l’altra – le varie periferiche esterne, collegate alle porte USB.
Se l’intervento portasse ad un’incisiva riduzione dell’occupazione del processore da parte di interrupt sistema, si potranno ricollegare – una dopo l’altra – le varie periferiche stabilendo, per esclusione, quella che è causa di problemi.
4) Servendosi della finestra Gestione dispositivi, è anche possibile provare a disattivare temporaneamente i vari hardware (tasto destro Disattiva) tenendo però presente che non si dovrà intervenire su nessuno dei componenti elencati nelle sezioni Computer, Processori e Dispositivi di sistema altrimenti si rischierà di bloccare il funzionamento di elementi fondamentali per il corretto funzionamento del sistema.
5) Il programma gratuito LatencyMon, prelevabile cliccando qui, permette di ottenere una panoramica sull’attività espletata dai vari driver installati sul sistema.
In particolare, dopo aver avviato l’applicazione, si potrà selezionare il pulsante Drivers quindi fare clic sulla colonna DPC Count.
Così facendo, si potranno ordinare i driver – in ordine decrescente – per numero di richieste di interrupt inviate al processore.
Nel caso in cui Interrupt sistema, da Task Manager, occupasse pesantemente il processore, LatencyMon aiuterà – molto probabilmente – a individuare il driver responsabile (suggeriamo di effettuare una ricerca con il motore di ricerca di Google per stabilire il driver e il componente hardware a partire dal nome di un file).
6) Nel caso in cui un driver fosse già aggiornato, è possibile provare a tentare la precedente versione in modo tale da controllare che il problema non si risolva in questo modo.
Per procedere, si può sempre accedere alla finestra Gestione dispositivi di Windows, fare doppio clic sul driver quindi servirsi del pulsante Ripristina driver (scheda Driver).
7) Alcuni componenti hardware che non possono essere verificati usando le procedura illustrate ai punti precedenti potrebbero comunque essere i diretti responsabili.
Un hard disk danneggiato che sta per “tirare le cuoia” è spesso la causa del comportamento anomalo da parte del processo Interrupt del sistema. Le utilità SMART sono di solito i migliori strumenti per capire lo stato di salute dell’hard disk e verificare se non sia il caso di rimpiazzare il disco o l’unità SSD per tempo.
A tal proposito, suggeriamo la lettura degli articoli Riconoscere hard disk che sta per rompersi: i sintomi e SSD guasto, come sapere quando sta per morire.
Anche un alimentatore danneggiato può portare al problema preso in esame. Nell’articolo Alimentatore PC, come sceglierlo e sostituirlo abbiamo pubblicato una serie di consigli per la scelta dell’alimentatore più adatto.
8) Come ultima ratio, si potrà valutare l’aggiornamento del BIOS/UEFI della scheda madre. Per verificare la disponibilità di una versione del BIOS più aggiornata, bisognerà sempre fare esclusivamente riferimento al sito ufficiale del produttore della motherboard.
L’operazione di aggiornamento del BIOS va considerata come un’operazione estremamente delicata da effettuarsi con la massima attenzione accertandosi che non possa venire meno l’alimentazione (a tal proposito, l’uso di un gruppo di continuità o UPS è caldamente consigliato).