Firefox è un browser “alternativo” che risponde agli obiettivi primari che ne hanno regolato lo sviluppo: è un software leggero (il cuore dell’applicazione pesa appena 5 MB), intuitivo, veloce, altamente personalizzabile ed estensibile grazie alla possibilità di utilizzare centinaia di componenti free che ne ampliano enormemente le funzionalità. Firefox è un prodotto gratuito, opensource e multipiattaforma.
Oltreoceano si parla di “fork” del componente per il browsing (“Navigator”) integrato nella suite di Mozilla. Nell’ingegneria del software si usa il termine “fork” per indicare la situazione in cui uno sviluppatore riprende il codice sorgente di un particolare programma per iniziare, in modo indipendente, la realizzazione di qualcosa di nuovo. L’espressione può avere anche un’accezione più generale per riferirsi a progetti satellite che prendono le mosse da un’unica radice di partenza (caso molto comune nel mondo opensource).
Il fatto di proporsi come un software “stand alone” ha sin da subito attratto le simpatie degli utenti di tutto il mondo verso Firefox tanto che oggi le ultime statistiche indicano il prodotto opensource di Mozilla Foundation come utilizzato da più del 10% dell’utenza a livello mondiale. La leadership di Internet Explorer, che dominava incontrastata sin dal 1996, si assottiglia notevolmente consacrando Mozilla Firefox come il più agguerrito rivale. La battaglia è destinata a divenire più serrata con il rilascio di Internet Explorer 7, da una parte, e di Firefox 2.0 dall’altra (abbiamo pubblicato alcune anticipazioni sui due prodotti in questo nostro articolo).
Come più volte dichiarato anche dal team di Mozilla Foundation, uno dei principali punti di forza di Firefox consiste nel supporto delle estensioni. A differenza di altri browser “concorrenti”, Mozilla consente ed, anzi, incoraggia lo sviluppo di componenti aggiuntivi in grado di ampliare le funzionalità native del prodotto. Una ricca sezione del sito ufficiale dedicato a Firefox è infatti destinata ad ospitare le creazioni realizzate da sviluppatori di tutto il mondo. Pur essendo entusiasta del proliferare di questa babele di estensioni, Mozilla Foundation vuole comunque garantire sempre un ottimo livello di sicurezza e stabilità per quello che è divenuto ormai il proprio prodotto di punta. Per questo motivo, a partire dalla versione 1.5, è stata notevolmente migliorata la funzione che consente di aggiornare il browser. In primo luogo, l’ultima versione “stabile” del browser opensource integra il download e l’applicazione automatica degli aggiornamenti di sicurezza rilasciati da Mozilla Foundation. In questo modo, l’utente non dovrà più informarsi circa la scoperta di vulnerabilità all’interno del browser e la successiva installazione delle nuove versioni esenti da problemi: sarà Firefox stesso a collegarsi a cadenza periodica con i server web di riferimento per controllare la disponibilità di aggiornamenti. Si tratta di un meccanismo intelligente che si attiva ed opera in modo del tutto automatico: chi volesse provare a controllare anche manualmente l’eventuale rilascio di aggiornamenti può farlo ricorrendo al comando Controlla l’esistenza di aggiornamenti contenuto nel menù ? (l’ultimo da sinistra verso destra).
Ma ciò che è ancor più importante è che Mozilla Firefox verifica la disponibilità di aggiornamenti anche per quanto riguarda le estensioni installate: in questo modo non si correrà più il rischio di installare aggiunte che si rivelano incompatibili o che comunque possono essere potenzialmente causa di problemi con la versione del browser in uso.
Si tratta, questo, di un punto sul quale Mozilla Foundation desidera porre grande attenzione: pur riconoscendo la grande ed indispensabile risorsa rappresentata dalle estensioni e dai rispettivi sviluppatori, nasce l’esigenza di effettuare dei controlli centralizzati sulla bontà delle aggiunte per il browser in circolazione. Con il rilascio della seconda versione di Firefox, Mozilla Foundation sarà in grado, stando alle dichiarazioni rese nei mesi scorsi, di disabilitare – su tutti i sistemi client degli utenti – tutte quelle estensioni che dovessero essere riscontrate come causa di instabilità o di problemi. Sebbene, “allo stato dell’arte”, Firefox si riveli come uno dei browser più sicuri sul mercato con sole 4 vulnerabilità di sicurezza classificate con un rischio pressoché minimo (fonte Secunia: ved. questa scheda; dato aggiornato al 1° Settembre 2006), il team di sviluppo vuol porre ancor più l’accento sul tema sicurezza prevenendo, per il futuro, sul nascere, anche potenziali problemi dovuti ad estensioni non perfettamente sviluppate. La scheda relativa ad Internet Explorer 6, aggiornata da Secunia, è consultabile facendo riferimento a questa pagina.
Sempre sul lato sicurezza, la Foundation prevede di inserire in Firefox 2.0 uno speciale “scudo antiphishing”: una barra degli strumenti addizionale, sarà investita di incarichi di tipo preventivo che aiuteranno gli utenti ad evitare di cadere nelle maglie delle truffe perpetrate, purtroppo sempre in maggior numero, online. La funzionalità antiphishing è in corso di sviluppo in collaborazione con Google: il colosso di Mountain View, così come altri protagonisti del progetto, starebbe infatti dando il proprio contributo mediante lo sviluppo di codice e la fornitura del know-how necessario. Lo scudo antiphishing è destinato a “mandare in pensione” le tante ma comunque valide aggiunte per il browser oggi disponibili: alcuni esempi sono il plug-in Google Safe Browsing per Firefox, le toolbar di Netcraft e SiteAdvisor (società recentemente acquistata addirittura da McAfee che integrerà la tecnologia antiphishing acquisita nella sua linea di prodotti per la sicurezza, sia a livello consumer che enterprise; ved. questi documenti).
I vari strumenti antiphishing in circolazione utilizzano diverse tecniche contro le truffe online: dall’uso di blacklist che elencano liste di siti web maligni già conosciuti o di “white list” all’utilizzo di metodologie di analisi degli URL o del contenuto delle pagine html visitate. Dal team di sviluppo di Mozilla si è precisato, nei mesi scorsi, che Firefox 2.0 sarà diverso non essendo legato ad alcuno di questi prodotti. Una prima versione “alpha” della seconda versione del browser opensource è attesa entro la fine del mese ma non dovrebbe contenere ancora alcuno strumento antiphishing.
Nelle pagine che seguono presentiamo alcune delle migliori estensioni per Firefox: la scelta spazia da quelle che si prefiggono di ottimizzare le prestazioni ed il comportamento del browser come Fasterfox, alla gestione ed all’organizzazione delle informazioni reperite durante la “navigazione” in Rete (ScrapBook), alla personalizzazione delle ricerche operate mediante un prezioso strumento qual è Google (CustomizeGoogle), al backup delle estensioni installate, dei siti web preferiti, delle impostazioni di configurazione del prodotto (FEBE).
Le estensioni per Mozilla Firefox vengono distribuite, in Rete, sotto forma di file in formato .xpi. Si tratta essenzialmente di “mini-programmi” compattati con l’algoritmo Zip che Firefox riconosce non appena se ne tenta l’apertura da una qualunque pagina web.
Per installare una qualsiasi estensione, quindi, è sufficiente cliccare sul collegamento ipertestuale facente riferimento ad un file .xpi. Una volta cliccato sul link, Firefox proporrà una piccola finestra contenente il nome dell’estensione che si è in procinto d’installare e l’URL di provenienza della stessa. Come chiaramente indicato anche nella finestra di Firefox, è bene acconsentire solo all’installazione di aggiunte per il browser veicolate da siti web sicuri e di comprovata fiducia. Estensioni mal realizzate possono infatti minare alla stabilità del prodotto od, addirittura, comportare rischi per la sicurezza dei dati e la privacy dell’utente.
Se si desidera confermare l’installazione di un’estensione, basta cliccare il pulsante Installa. Ad installazione conclusa, affinché l’estensione diventi operativa, è indispensabile chiudere e riavviare nuovamente Mozilla Firefox. Tenete presente che debbono essere chiuse tutte le finestre aperte dal browser comprese quella che gestisce i download, quella che visualizza l’elenco delle estensioni od eventuali finestre pop-up presenti nella barra delle applicazioni di Windows.
Cliccando sul menù Strumenti quindi su Estensioni, Firefox mostra l’elenco di tutte le estensioni al momento installate. Nel caso in cui sia ancora richiesto il riavvio del browser, alcune in corrispondenza di alcune estensioni è possibile trovare la dizione L’oggetto verrà installato al prossimo riavvio di Firefox.
Il pulsante Opzioni permette di accedere alla finestra di configurazione di ciascuna estensione mentre Disinstalla consente di liberarsi definitivamente di un’estensione non più necessaria.
Allorquando Firefox dovesse rivelare la disponibilità di una versione aggiornata di una o più delle estensioni installate, proporrà il pulsante Aggiorna adesso.
Fasterfox: ottimizzazione del browser
Fasterfox è un’estensione che permette di regolare al meglio alcune delle impostazioni chiave di Mozilla Firefox con lo scopo di migliorarne le prestazioni. In particolare, una volta installata questa estensione, l’utente ha la possibilità di ottimizzare molti parametri di rete e quelli legati al rendering delle pagine web (connessioni effettuabili simultaneamente, pipelining, cache DNS, disegno di alcuni elementi dell’interfaccia grafica e così via).
Fasterfox consente anche di abilitare il meccanismo di prefetching che già Firefox nasconde sotto la scocca: attivandolo il browser sfrutta la banda inutilizzata per avvantaggiarsi nel prelievo dei contenuti cui fanno riferimento i vari collegamenti ipertestuali presenti nella pagina che l’utente sta visionando. In questo modo, non appena si farà clic su uno di quei link, Firefox visualizzerà immediatamente la pagina corrispondente avendo già provveduto a scaricarla autonomamente in precedenza. Di default, il browser di Mozilla effettua il “prefetching” solo delle pagine espressamente indicate da parte dello sviluppatore del sito web che si sta visionando. Questa pratica è però scarsamente utilizzata quindi la funzionalità di prefetching non viene quasi mai adoperata: Fasterfox, qualora l’utente desiderasse provarla, consente di attivarla con un semplice clic del mouse.
Una volta installato, Fasterfox aggiunge nella barra di stato del browser, in basso a destra, la sua icona simboleggiante una piccola volpe rossa. Accanto ad essa, è posto un utile cronometro che visualizza, di volta in volta, il tempo di caricamento di ciascun sito web che si sta visitando. L’estensione, inoltre, integra un meccanismo per il blocco delle finestre popup la cui comparsa sia richiesta mediante l’utilizzo di un’animazione Flash. Firefox, infatti, così come Internet Explorer, è già dotato di una funzionalità che consente di impedire l’utilizzo, da parte dei vari siti web, di finestre a comparsa purtuttavia non riesce ad impedire l’apertura di popup invocati tramite oggetti Flash.
Per accedere alle possibilità di configurazione offerte da Fasterfox, è sufficiente fare clic con il tasto destro del mouse sull’icona dell’estensione posizionata nella barra di stato del browser quindi selezionare la voce Opzioni; in alternativa, basta accedere al menù Strumenti, Estensioni di Firefox, selezionare Fasterfox dall’elenco proposto quindi cliccare sul pulsante Opzioni. Fasterfox propone (scheda Principale) alcuni profili di configurazione standard: gli utenti più esperti, cliccando su Personalizzate, potranno regolare in dettaglio tutti gli aspetti che fissano il comportamento del browser. Facendo riferimento alla scheda Fasterfox, invece, il prefetching (“caricamento migliorato”) e scegliere se visualizzare o meno il cronometro (“timer di caricamento delle pagine”) nella barra di stato.
Il documento PDF prelevabile cliccando qui, mostra le differenze tra i vari profili di configurazione: in particolare, vengono evidenziati in dettaglio tutti i parametri del browser sui quali Fasterfox interviene attivando l’uno o l’altro profilo. Scegliendo l’opzione Personalizzate, compariranno cinque schede aggiuntive. Queste permettono di configurare in dettaglio ogni impostazione legata al funzionamento del browser opensource. Tramite le varie opzioni, si può personalizzare, in base alle proprie esigenze, le dimensioni della cache ossia il quantitativo di memoria RAM e di spazio su disco fisso che Firefox destinerà alla memorizzazione di file temporanei per azzerare i tempi di scaricamento di elementi già prelevati dalla Rete in precedenza.
Analogamente, la cache DNS memorizza in locale l’associazione tra indirizzi mnemonici (i.e. www.nomedelsito.com) ed indirizzi IP: Firefox eviterà così di dover interrogare ogni volta i server DNS di riferimento. Le altre schede servono per ottimizzare il numero di connessioni (e quindi di download contemporanei) effettuabili, per usufruire del pipelining (invio di richieste multiple ai server Internet).
L’ultima versione di Fasterfox è scaricabile facendo riferimento a questa pagina.
ScrapBook: “catalogare” i siti web visitati
ScrapBook si propone si rappresentare la soluzione definitiva al problema dell’organizzazione e dell’archiviazione dei documenti che si sono raccolti durante la navigazione sul web: una volta installata questa estensione, Firefox si arricchirà di una serie di funzioni per la memorizzazione e la catalogazione di file PDF, stralci di documento, pagine web, filmati e qualunque altro elemento interessante si sia individuato durante la navigazione in Rete. Tre sono i punti principali che vanno tenuti a mente: in primo luogo, ScrapBook va considerato come un’estensione avente carattere “personale”: essa si lega infatti con il proprio profilo utente di Mozilla Firefox e si decide autonomamente in che modo le informazioni salvate debbano essere conservate. In secondo luogo, ScrapBook si configura come un vero e proprio archivio (con un termine anglosassone si parla di “repository”) contenente una copia – salvata sul personal computer locale – del materiale, proveniente dal web, manualmente indicato. Qualora lo si desideri, è possibile memorizzare tutti i contenuti gestiti con ScrapBook anche su unità di rete oppure su una chiavetta USB, soluzione oggi sempre più comunemente adottata per trasportare facilmente ed ovunque i propri dati personali. Gli oggetti memorizzati all’interno del “catalogo” di ScrapBook possono essere di qualunque tipo (qualsiasi formato): ogni genere di documento che Firefox è in grado di aprire.
Senza l’uso di ScrapBook le soluzioni applicabili sono essenzialmente due: è possibile utilizzare i segnalibri (“bookmark”) per salvare un collegamento al sito web od alla risorsa d’interesse ma, in questo caso, il documento “resterà sul web”; in alternativa, si può salvare una pagina web attraverso l’apposito comando File, Salva con nome messo a disposizione dal browser. In quest’ultimo caso, tuttavia, spesso accade che sia salvato solo il testo della pagina web senza gli elementi che la compongono oppure può succedere che, in un momento successivo, non si riesca a stabilire la corretta provenienza di un documento memorizzato in locale.
ScrapBook pone fine a tutte queste problematiche: ogniqualvolta si aggiunge un elemento nel suo “catalogo”, viene salvata l’intera risorsa (ad esempio una pagina Internet unitamente con tutti i suoi contenuti), l’URL di provenienza e la data in cui è stata salvata sul personal computer. L’estensione ScrapBook, inoltre, offre un’interessante opportunità ossia quella di poter operare una selezione sui contenuti che si desiderano conservare: si possono memorizzare in locale singoli stralci di testo, frame, intere pagine web (con o senza i contenuti presenti), tutte le pagine html collegate.
ScarpBook, poi, agevola la catalogazione di tutte le informazioni presenti nel suo archivio grazie alla possibilità di inserire note aggiuntive, applicare filtri per la ricerca e l’ordinamento dei vari contenuti.
Una volta portata a termine l’installazione di ScrapBook, è possibile accedere alle funzionalità messe a disposizione facendo riferimento al menù omonimo che compare in Firefox. In particolare, cliccando ancora su ScrapBook (o premendo la combinazione di tasti ALT+K), apparirà la barra laterale dell’estensione.
Cliccando col tasto destro del mouse in un qualunque punto di una pagina web, quindi scegliendo il comando Cattura pagina. Si può quindi scegliere se salvare tutto il contenuto della pagina web nella cartella principale del catalogo di ScrapBook oppure se creare una nuova cartella “ad hoc” (Seleziona cartella). Per salvare un estratto di un documento basta selezionarlo quindi scegliere Cattura selezione.
Il comando Cattura pagina con nome permette di impostare alcuni parametri aggiuntivi: il nome da attribuire alle pagine scaricate e poste in archivio, gli elementi che debbono essere prelevati, il numero di collegamenti ipertestuali che debbono essere seguiti. Utilizzando la modalità di cattura standard, è comunque possibile aggiungere successivamente dei commenti, evidenziare testo ed addirittura eliminare gli oggetti che non interessano.
Dalla barra laterale di ScrapBook, è possibile effettuare una ricerca su tutti i documenti memorizzati in archivio semplicemente digitando le parole chiave nell’apposita casella. Da questa stessa finestra, si possono creare sottocartelle da utilizzare per ospitare i vari materiali “catturati” da Internet, eliminare i documenti non più necessari, riorganizzarli come meglio si crede.
ScrapBook è scaricabile dal sito web ufficiale cliccando, tramite Firefox, sul link “Install now” quindi su “Install ScrapBook”.
CustomizeGoogle: personalizzare le ricerche su Google
Un’estensione che si interfaccia strettamente con i risultati delle ricerche effettuate con Google ottimizzandoli e migliorandoli. E’ questo il punto cardine degli obiettivi che si prefigge CustomizeGoogle, estensione gratuita ed in italiano – così come le precedenti – più volte posta in evidenza dal team di Mozilla sul suo sito web.
CustomizeGoogle aggiunge alcune interessanti funzionalità alla pagina dei risultati di Google: in primo luogo “Google Suggest” propone, nella casella di ricerca, parole chiave alternative – in base a quanto digitato dall’utente – indicando, per ciascuna di esse, il numero di occorrenze trovate da parte del motore ideato autonomamente nel 1996, presso l’Università di Stanford, dagli allora studenti Larry Page e Sergey Brin.
Contemporaneamente, CustomizeGoogle inserisce nella pagina dei risultati di Google, una serie di link facenti riferimento a motori di ricerca alternativi quali Yahoo!, Lycos, Altavista, MSN e così via.
L’estensione può anche rimuovere automaticamente i messaggi pubblicitari proposti nelle pagine web di Google. Ogni opzione messa a disposizione, può essere attivata o meno dalla finestra delle opzioni di CustomizeGoogle, accessibile cliccando sul menù Strumenti, Opzioni di CustomizeGoogle. Sono ben dodici le schede all’interno delle quali sono raggruppate le varie modifiche che CustomizeGoogle è in grado di apportare ai vari servizi di Google: l’estensione, infatti, non si limita ad interagire solamente con la pagina dei risultati delle ricerche sul web, ma anche con Google Images – il servizio che permette di trovare foto ed immagini -, con i gruppi di discussione, con Google News (raccolta di informazioni provenienti dai siti web che pubblicano notizie sugli argomenti più disparati), con Froogle (sito per la ricerca di prodotti e guide all’acquisto), con Google Answers, Print (una vera e propria biblioteca virtuale mantenuta dal colosso di Mountain View), col servizio Gmail e così via.
Tra le varie possibilità, ad esempio, citiamo quelle che consentono di modificare il comportamento di Google Images: CustomizeGoogle può consentire di ottenere il link diretto alle varie immagini reperite in Rete svincolandosi dalla struttura standard che prevede la visualizzazione, in alto, di una miniatura mentre in basso della pagina web che contiene la risorsa trovata. Tramite le opzioni proposte, si possono eliminare anche gli spot pubblicitari presenti in Google Gmail ed utilizzare per default il protocollo sicuro https anziché il classico http durante la consultazione e la gestione della propria casella di posta elettronica. La scheda Privacy offre due opzioni che entrano nella categoria “paranoia”: la prima permette di disattivare l’user-id creato da Google, sotto forma di cookie, su ciascun sistema e che costruisce un profilo utente; la seconda impedisce l’invio di dati al servizio di statistica Google Analytics.
Dopo aver acconsentito all’installazione dell’estensione in Mozilla Firefox, CustomizeGoogle diventa immediatamente operativo, con le impostazioni predefinite, senza alcun intervento da parte dell’utente. Per visionare tutte le possibilità di configurazione offerte da questa estensione, è sufficiente accedere al menù Strumenti, Opzioni di CustomizeGoogle.
La finestra delle opzioni di CustomizeGoogle è suddivisa in ben dodici differenti schede ciascuna delle quali racchiude un buon numero di caselle che consentono di personalizzare in dettaglio molti dei comportamenti del motore di ricerca. In particolare, la scheda Web mette a disposizione diversi interventi sul comportamento delle ricerche sul web.
CustomizeGoogle, una volta ottenuta la pagina dei risultati di una ricerca dai server di Google, la modifica in base alle scelte operate dall’utente, ad esempio, eliminando la pubblicità (“sponsored links”), inserendo collegamenti ipertestuali per avviare le medesime ricerche su altri motori “concorrenti”, aggiungendo link a risorse e siti web mantenuti da terzi, proponendo parole chiave alternative.
Digitando una parola chiave nella casella di ricerca di Google, l’estensione appena installata in Firefox propone – ricalcando il comportamento della funzione di completamento automatico ormai comune ad un sempre maggior numero di software (sia commerciali che opensource) – una serie di ricerche alternative ma pur sempre collegate al termine digitato manualmente.
CustomizeGoogle è prelevabile dal sito web ufficiale cliccando, tramite Firefox, sul link “Install now”.
FEBE: backup di estensioni ed impostazioni
Chiudiamo la nostra carrellata sulle migliori estensioni per Firefox presentando FEBE. Acronimo di Firefox Extension Backup Extension, si tratta di un’utilissima aggiunta per il browser opensource di Mozilla Foundation che si occupa di fornire alcuni comandi che rendono possibile creare una copia di sicurezza non solo delle impostazioni personali quali preferenze, siti web preferiti (bookmark), cookies, ma anche di tutte le estensioni e dei temi installati.
Per quanto riguarda le estensioni, FEBE non effettua un semplice backup ma s’incarica di “impacchettare” nuovamente, in un file d’installazione in formato .xpi, ciascuna aggiunta utilizzata in Mozilla Firefox. I temi per il browser, invece, sono salvati su disco nel canonico formato .jar. Per la compressione viene utilizzata l’utility 7-zip, integrata nel pacchetto d’installazione di FEBE.
Una volta creato un backup completo (suggeriamo di provvedere periodicamente alla sua effettuazione), si potrà memorizzare il tutto su una cartella “ad hoc” oppure su un supporto rimovibile (per esempio, una chiavetta USB) in modo da trasportare le impostazioni di Firefox da un sistema all’altro. Suggeriamo, comunque, di proteggere adeguatamente il supporto di memorizzazione destinato ad ospitare i backup creati con FEBE: alcuni cookie possono contenere informazioni personali come username e password per l’accesso ai vari siti web.
FEBE, una volta conclusa l’installazione, è impostato per creare automaticamente una copia di backup di tutte le estensioni e di tutti i temi installati in Firefox. Se si desidera creare una copia di sicurezza anche delle impostazioni del browser, dei cookies, dell’elenco dei siti web preferiti, è necessario attivare le apposite caselle nella finestra di configurazione accessibile dal menù Strumenti.
FEBE effettua un backup completo delle estensioni installate in Firefox insieme con le rispettive impostazioni di configurazione. Queste ultime vengono registrate in un file denominato pref.js che accoglie globalmente tutte le preferenze, non suddivise per estensione. Non esiste infatti una procedura standard che lo sviluppatore di un’estensione possa adottare per fare in modo che le impostazioni della sua creazione siano separate da quelle relative alle altre: stando così la situazione, nemmeno FEBE può proporre il backup od il ripristino limitati ad una singola estensione non potendo estrarre, in modo accurato, i parametri di configurazione individuali. Appare ovvio come non sarebbe stato pensabile trattare individualmente – scrivendo codice “ad hoc” – ciascuna estensione in circolazione considerato il numero di aggiunte per Firefox oggi disponibile e che cresce quotidianamente. Va quindi tenuto a mente che il backup effettuato con FEBE è sempre omnicomprensivo così come la procedura di ripristino.
Terminata l’installazione, l’utente può utilizzare da subito FEBE, facendo riferimento all’omonima voce, aggiunta all’interno del menù Strumenti di Mozilla Firefox. Come primo passo, è necessario accedere alla finestra delle opzioni di configurazione di FEBE (menù Strumenti, FEBE, FEBE Options) per specificare di quali elementi si desidera venga effettuato il backup e quale cartella dovrà ospitare le varie copie di sicurezza.
Cliccando sulla sezione Directory l’utente può indicare la cartella di destinazione dei file di backup.
Per effettuare il backup dei segnalibri, dei cookie e delle impostazioni di Firefox, è indispensabile attivare le relative caselle contenute nella scheda Options. L’avvio del backup si concretizza scegliendo la voce Effettua il backup contenuta nel menù Strumenti, FEBE. In un secondo tempo, si può decidere se ripristinare le estensioni, i temi, i siti preferiti, le impostazioni o i cookies agendo sugli appositi comandi.
Attraverso la sezione Scheduled backups, si ha la possibilità di programmare l’effettuazione automatica periodica di backup degli elementi selezionati in precedenza tramite la scheda Options. I backup possono essere pianificati a cadenza giornaliera, settimanale oppure mensile.
Per impostazione predefinita, FEBE mostra nella barra di stato di Firefox (in basso a sinistra) una piccola icona. Quando questa mostra una “X” di colore rosso significa che l’utente non ha pianificato alcun backup automatico. Allorquando un backup automatico sia stato invece pianificato, viene invece visualizzata la lettera “F”. Se tale icona viene proposta su sfondo rosso, significa che un backup verrà avviato nel giro di un minuto. In tal caso è bene non effettuare modifiche sugli oggetti di cui FEBE provvederà a creare una copia di backup.
Non è indispensabile pianificare un backup automatico: per eseguire, in qualunque momento, un’operazione di backup degli elementi selezionati, è sufficiente cliccare sul menù Strumenti, su FEBE infine su Perform backup. Al termine della procedura, FEBE mostrerà un report finale che riassume tutti i dettagli sui vari oggetti memorizzati nella directory di backup.
Cliccando sul menù Strumenti, su FEBE quindi su Restore, si può decidere quali elementi debbano essere ripristinati in Firefox (estensioni, cookie, segnalibri, preferenze, certificati,…).
L’ultima versione di FEBE è prelevabile facendo riferimento al sito web ufficiale.