Google ha da qualche giorno iniziato a distribuire la versione definitiva di Android 6.0 Marshmallow sui suoi dispositivi Nexus più recenti: Android 6.0 Marshmallow è pronto per i Nexus di Google.
Gli altri produttori di dispositivi mobili Android stanno via a via rivelando quali modelli saranno aggiornabili ad Android 6.0 Marshmallow.
I possessori di un dispositivo vecchio, non più supportato dal produttore, oppure di un prodotto di fascia medio-bassa per il quale non vengono rilasciati aggiornamenti ufficiali, potranno comunque valutare l’aggiornamento a Android 6.0 Marshmallow scaricando ed installando le principali ROM personalizzate disponibili online.
Tra le più utilizzate v’è senza dubbio CyanogenMOD (In arrivo CyanogenMod 13 basato su Android 6.0), ROM personalizzata che è disponibile per numerosi dispositivi supportati in via ufficiale e per altri in via non ufficiale.
Per capire se si possa comunque aggiornare a Android 6.0 Marshmallow il proprio dispositivo, quindi, suggeriamo di partire dalle due pagine citate.
Come spiegato nell’articolo Installare ROM Android e aggiornare all’ultima versione, vi sono però diverse altre popolari ROM derivate dalla versione AOSP di Android distribuita da Google.
Aggiornare ad Android 6.0 Marshmallow in via ufficiale
Abbiamo già detto che Google ha avviato la distribuzione di Android 6.0 ai possessori dei seguenti dispositivi: Nexus 5, Nexus 6, Nexus 7, Nexus 9 e Nexus Player.
Samsung ha fatto presente che aggiornerà ad Android 6.0, almeno in un primo tempo, i seguenti prodotti: Galaxy Note 5, Galaxy S6 Edge+, Galaxy S6, Galaxy S6 Duos, Galaxy S6 Edge, Galaxy Note 4, Galaxy Note 4 Duos, Galaxy Note Edge, Galaxy Alpha e Galaxy Tab A: Samsung, per 10 dispositivi subito Android 6.0.
Nell’articolo Dispositivi Motorola che si aggiorneranno ad Android 6.0 abbiamo pubblicato la lista dei device Motorola che saranno aggiornati ad Android 6.0.
Huawei aggiornerà i suoi Ascend P8, Mate 7, Mate 8 ed Honor 6 Plus; LG G3, G4 e Flex 2; Sony adeguerà invece gli Xperia Z5, Xperia Z5 Compact, Xperia Z5 Premium, Xperia Z4 Tablet, Xperia M5, Xperia C5 Ultra, Xperia M4 Aqua, Xperia C4, Xperia Z3+, Xperia Z3 Compact, Xperia Z3 Tablet Compact, Xperia Z3, Xperia Z2 e Xperia Z2 Tablet. Successivamente potrebbe toccare anche ai vecchi Xperia Z1.
Per quanto riguarda ASUS, invece, i modelli di dispositivi Android che vedranno arrivare Marshmallow sono i seguenti: Zenfone 2, Zenfone 2 Laser, Zenfone Deluxe, Zenfone Selfie, e Zenfone 6, 5, 4.
Entro la fine del 2015, HTC garantisce l’aggiornamento ad Android 6.0 per One M9 e One M8. Successivamente, però, Marshmallow “sbarcherà” anche suoi seguenti dispositivi: One M9+, One Me, One M8 Eye, One E9+, One E9, One E8, Desire 826, Desire 820, Desire 816, Butterfly 3.
La cinese Xiaomi aggiornerà Mi4, Mi4i, Mi Note, Mi Note Pro, Redmi Note 2, Redmi 2. Successivamente anche i Redmi Note (2014) e Redmi 1S.
I permessi in Android 6.0 Marshmallow
La principale novità di Android 6.0 Marshmallow è senza dubbio il nuovo sistema di gestione dei permessi.
Fino ad oggi, infatti, bloccare i singoli permessi delle app Android non era possibile se non effettuando il rooting del dispositivo e rivolgendosi a strumenti come XPrivacy (vedere l’articolo Come bloccare i permessi delle app Android). Operazione tutt’altro che alla portata di tutti.
Con Android 6.0 Marshmallow l’utente può invece bloccare i permessi delle app Android anche singolarmente agendo, in tutta comodità, sull’interfaccia del sistema operativo, senza installare app di terze parti.
Non ci si troverà più dinanzi ad una lunga lista di permessi: l’utente potrà concederne o negarne l’utilizzo non appena dovesse essere richiesto il singolo permesso.
Già quando si installa una nuova app da Google Play, non verrà indicata la lista di tutti i permessi richiesti da ogni singola applicazione: l’utente potrà infatti decidere quali permessi accordare e quali negare al primo avvio dell’app, una volta installata sul suo dispositivo.
Per gestire i permessi delle app con Android 6.0 Marshmallow, basterà poi accedere alle impostazioni del sistema operativo e portarsi nella sezione Apps.
Così come nelle precedenti versioni di Android, verrà proposta la lista delle app correntemente installate nel dispositivo.
Toccando una qualunque app installata, tra le varie voci, si noterà la presenza dell’indicazione Autorizzazioni.
In alternativa, per accedere rapidamente alla schermata dei permessi, è sufficiente tenere premuto sull’icona della singola app quindi trascinarla nella parte superiore dell’interfaccia, nella zona dove apparirà il collegamento App info.
Questa funzione, tuttavia, potrebbe non essere disponibile su tutti i dispositivi perché potrebbe essere disattivata od implementata in maniera diversa dai vari produttori.
A questo punto sarà possibile negare, per ciascuna app, determinati permessi ovvero, ad esempio, la possibilità di usare la fotocamera, di accedere alla lista dei contatti, di stabilire la posizione geografica dell’utente, di accedere al microfono, alle funzionalità telefoniche, all’invio di SMS, allo storage e così via.
Le vecchie app Android attivano automaticamente i vari permessi che sono comunque liberamente revocabili accedendo alla medesima schermata delle impostazioni del sistema operativo.
Nel caso in cui si revocassero una o più autorizzazioni per le app Android più vecchie, il sistema mostrerà un avviso rammentando che la sottrazione di alcuni permessi potrebbe provocare l’instabilità dell’applicazione oppure impedirne il corretto funzionamento.
Le vecchie app Android che non sono state pensate per operare in Android 6.0, infatti, danno per scontato che verranno eseguite con i permessi richiesti. Revocandone forzosamente una parte, quindi, potrebbero verificarsi comportamenti anomali.
Nella maggior parte di casi, comunque, le varie app – anche le più vecchie – dovrebbero continuare a funzionare senza evidenziare problemi. Nelle situazioni più sfortunate, potrebbero presentarsi crash della singola app.
Il meccanismo di gestione dei permessi di Android 6.0 somiglia alla funzione Op. app che Google aveva inserito in Android 4.4.2 per poi successivamente eliminarla (vedere Come bloccare i permessi delle app Android).
Toccando il pulsante raffigurante tre pallini in colonna, sarà possibile ottenere la lista completa delle autorizzazioni richieste dall’app selezionata.
Purtroppo, Android 6.0 non permette di bloccare la singola autorizzazione quanto, piuttosto, di revocare un’intera categoria di permessi.
Vale la pena evidenziare che l’aggiornamento di un’app Android può di fatto aggiungere nuovi “sotto-permessi” in una categoria già consentita. Ciò significa che se un’app usa il permesso che consente di leggere lo stato e l’identificativo del dispositivo mobile, la stessa app – ad un successivo aggiornamento – può di fatto arrogarsi il diritto di usare ulteriori permessi afferenti alla medesima categoria Telefono quali, per esempio, la possibilità di effettuare direttamente chiamate o di reindirizzare le chiamate in uscita.
In questa pagina è possibile consultare un’esauriente lista dei permessi utilizzabili da parte delle app Android.
Gestire tutti i permessi delle app in Android 6.0
Per gestire tutti i permessi delle app in Android 6.0, è necessario accedere alle impostazioni del sistema operativo quindi alla sezione Apps.
Dall’elenco delle applicazioni Android installate nel dispositivo, bisognerà toccare l’icona posta nell’angolo superiore destro e raffigurante un piccolo ingranaggio.
Selezionando Autorizzazioni app, si otterrà un elenco completo delle applicazioni che hanno al momento titolo per utilizzare i vari permessi.
Per verificare i nomi delle app che hanno accesso alle varie autorizzazioni, è sufficiente selezionare uno specifico permesso.
Dalla schermata che apparirà, sarà possibile – anche in questo caso – revocare eventualmente i vari permessi.
Pare che il permesso Internet non si possa negare dall’interfaccia di Android 6.0. Questo perché, evidentemente, Google e sviluppatori non desiderano che un’app sia privata della possibilità di collegarsi alla Rete.
Novità di Android 6.0: la più evidente, l’app drawer rinnovato
Si chiama app drawer la schermata dalla quale è possibile scegliere l’app che si desidera eseguire o gestire.
L’interfaccia del nuovo app drawer è stata rivista in modo da privilegiare l’usabilità.
La lista delle app installate, infatti, risulterà più semplice da consultare grazie ad una migliore organizzazione con criterio alfabetico.
Inoltre, la lista delle app anziché essere visualizzabile con uno scorrimento in senso orizzontale, potrà essere “navigata” in senso verticale.
Nella parte superiore della schermata viene poi ora visualizzato l’elenco delle app recentemente utilizzate.
Chrome Custom Tabs
Agli sviluppatori di app Android, la nuova versione del sistema operativo di Google offre la possibilità di aprire Chrome in una speciale modalità alleggerita (Chrome Custom Tabs).
Chrome consentirà ai siti web di inserire, nella sua interfaccia, dei pulsanti aggiuntivi: in questo modo si potrà trasformare una qualunque applicazione web in una sorta di app Android. Chrome, poi, si può aprire “sopra” le altre app in esecuzione.
Supporto per i lettori di impronte digitali integrato e pagamenti con Android Pay
Android 6.0 integra finalmente il supporto per i lettori di impronte digitali. Il singolo sviluppatore potrà quindi servirsene ricorrendo ad apposite API di programmazione.
Anche grazie al supporto “di serie” dei lettori di impronte digitali, Android 6.0 abbraccia a pieno titolo Android Pay (il servizio che permetterà di autorizzare una transazione attraverso il riconoscimento delle impronte digitali, via NFC).
Con Android Pay il numero della carta di credito collegata non sarà mai condivisa con il POS ed il negoziante: Android Pay al debutto con il nuovo Play Services 8.1; Android Pay non funzionerà sui device sottoposti a root.
Android Pay, comunque, è compatibile non soltanto con Android 6.0 ma anche con tutti i dispositivi basati su Android 4.4 “KitKat” e successivi che integrino il chip NFC.
Link alle applicazioni
Le attuali versioni di Android, per impostazione predefinita, non sanno come trattare i link presenti nelle applicazioni.
In altre parole, se si clicca su un collegamento all’interno di un’app di messaggistica, di Twitter, Facebook od altre applicazioni, Android non sa con cosa aprire tale link e, di solito, mostra la schermata Apri.
A partire da Android 6.0, il sistema operativo saprà già con quali app aprire la maggior parte dei link dispensando l’utente dal dover effettuare manualmente una scelta.
Ottimizzazione dell’autonomia della batteria
Nell’articolo Quali app consumano batteria su Android? abbiamo visto come scoprire quali applicazioni Android hanno in assoluto maggiore appetito in termini di risorse energetiche e come mettere loro un freno contro l’eccessivo consumo di batteria.
Android 6.0 riduce al minimo servizi e processi in esecuzione in background con l’obiettivo di aumentare la durata della batteria, aspetto critico in qualunque dispositivo mobile. La funzionalità battezzata Doze si occupa proprio di questo specifico incarico stabilendo, previa interazione con i vari sensori del telefono quando il dispositivo è inutilizzato e, quindi, si può procedere ad attivare la modalità a maggior risparmio energetico.
Anche in modalità Doze, Android 6.0 resta in grado di esporre notifiche, visualizzare messaggi e riprodurre allarmi.
Le app che consumano più energia, però, vengono automaticamente ibernate usando un approccio simile a quello adoperato dal popolare Greenify (vedere l’articolo citato in precedenza).
Accedendo al menu Apps delle impostazioni di Android quindi selezionando la singola app, si può toccare la voce Batteria non soltanto per stabilire il consumo energetico di ogni applicazione ma anche di controllare se sia previsto di default un meccanismo di ottimizzazione della batteria.
Android 6.0, gestione della RAM e spazio disponibile
Una delle migliori aggiunte di Android 6.0 è il nuovo gestore della memoria RAM.
Accedendo alla sezione Memoria delle impostazioni di Android 6.0, è possibile stabilire l’impegno di ciascuna app in termini di RAM. I valori sono espressi sia come dato massimo che come media.
Il sistema operativo offre anche un giudizio sul comportamento generale del sistema. Una valutazione incoraggiante sta a significare che si sta adoperando un insieme di app Android ben sviluppate, che occupano la memoria RAM ed impegnano le risorse hardware in maniera regolare.
In termini di storage, finalmente, Android 6.0 propone la funzionalità denominata Adoptable Storage Devices.
Grazie ad essa qualunque supporto di memorizzazione addizionale potrà essere eventualmente configurato come una risorsa di storage interna al dispositivo.
Ciò significa che (laus Deo!), le applicazioni Android potranno essere installate o spostate anche su memorie esterne (i.e. schede microSD), direttamente dall’interfaccia del sistema operativo e senza essere costretti ad “equilibrismi tecnici”.
Nell’articolo Risolvere l’errore Spazio insufficiente sul dispositivo Android abbiamo spiegato nel dettaglio come sia possibile installare le app Android su schede microSD. La procedura è efficace e garantita ma necessita l’applicazione di una serie di passaggi che non sono propriamente alla portata di tutti.
Android 6.0, inoltre, permette il backup delle applicazioni su Google Drive, eccezion fatta per quelle che superano i 25 MB di dimensione.
I backup normalmente vengono effettuati una volta al giorno nei momenti in cui il dispositivo mobile è inutilizzato e connesso ad una rete WiFi.
Gli archivi di backup delle app Android e dei dati personali non vengono presi in considerazione ai fini del conteggio dello spazio disponibile su Google Drive (vedere questa pagina e l’articolo Spazio Google Drive: individuare i file più pesanti).
Nel caso in cui si effettuasse un reset del dispositivo oppure si fosse costretti a configurarne un altro dopo la perdita del precedente, grazie al backup su Google Drive tutte le app saranno automaticamente ripristinate insieme con i dati da esse gestiti.
A parte la limitazione dei 25 MB ad app, il backup di Android 6.0 funziona con ogni tipo di applicazione, anche con quelle non installate da Google Play.
Un migliore Google Now
L’assistente digitale Google Now si presenta in veste rinnovata in Android 6.0. Adesso è in grado di meglio contestualizzare decisioni e risposte aiutando allo stesso tempo l’utente a prendere delle decisioni.
Google Now è adesso sempre attivo, indipendentemente dall’app che si sta usando, e consentirà l’impiego di On Tap, nuovo meccanismo che consente di visualizzare contenuti e risposte pertinenti senza abbandonare l’app. Anzi, integrandosi con il flusso di informazioni restituite dall’app sviluppata da terzi.
Segreteria telefonica integrata
Android 6.0 integrerà anche una segreteria telefonica che, tuttavia, per poter essere effettivamente utilizzabile dagli utenti necessiterà del supporto diretto da parte degli operatori telefonici.
Allo stato attuale, almeno in Italia, nessun operatore ha espresso interesse e per ora Google conterà sul supporto “della prima ora” da parte di T-Mobile ed Orange France: Android M parlerà con la segreteria telefonica.
Modifiche minori
Android 6.0 consentirà agli utenti di scegliere tra la classica modalità portrait e quella landscape per la visualizzazione della schermata Home del sistema operativo nonché permetterà, sempre sul versante visuale, di optare fra un tema a sfondo bianco ed uno a sfondo scuro.
Per copiare, incollare e tagliare i testi, Android 6.0 fornisce adesso un’interfaccia migliorata con i tre comandi che “fluttuano” sulla schermata ospitante il contenuto sul quale si vuole intervenire.
Sempre per quanto riguarda l’interfaccia, gli utenti di Android 6.0 possono adesso nascondere le icone dalla barra delle notifiche eliminando quelle che non si ritengono utili o che comunque si preferisce non vengano proposte in modo persistente.
Un’apposita funzionalità consente poi di reimpostare “al volo” l’interfaccia di rete eliminando qualunque impostazione precedentemente specificata e ripristinando così i parametri predefiniti.