Quante volte vi sembrava di aver scattato una buona foto con lo smartphone e invece vi siete ritrovati con un’immagine mossa o sfocata? Tante.
Un po’ come avvenuto in passato per le fotocamere digitali, il mito dei Megapixel è stata ed è ancora oggi un’importante leva di marketing.
Il fatto è che a dispetto degli enormi passi in avanti che vengono compiuti dai produttori di telefoni di fascia alta il sensore fotografico di uno smartphone non può essere neanche lontanamente paragonato con quello montato su una reflex, anche piuttosto economica.
Le limitazioni in termini di ottica con cui devono fare i conti i produttori di smartphone non permettono di fare i salti mortali: basti pensare che se in una reflex digitale full frame 35 mm il sensore d’immagine ha le stesse dimensioni del negativo usato nella maggioranza delle reflex a pellicola, nel caso degli smartphone si parla di 4-5 mm.
Un sensore full-frame da 35 mm misura 864 mm2 mentre un sensore per smartphone da 1/1,7″ misura appena 43 mm2 risultano venti volte più piccolo rispetto a quello di una fotocamera DSLR.
La luce che può essere catturata dal sensore dello smartphone è quindi molta di meno: in condizioni di scarsa illuminazione le foto tengono a risultare sfocate e a contenere molto rumore.
L’illuminazione è importante per evitare foto sfocate e mosse
La luce è uno dei fattori più importanti in qualsiasi foto. Quando si può sfruttare la luce naturale allora non si deve ricorrere al flash integrato nel telefono: l’uso del flash può portare infatti a risultati tutt’altro che ottimali, soprattutto a distanza.
La fotografia con poca luce non è semplice da padroneggiare, soprattutto se si utilizza uno smartphone. Cercare di ottenere lo scatto giusto in un ambiente buio può spesso portare a una serie di tentativi falliti.
Le immagini in condizioni di scarsa luminosità possono apparire troppo scure o molto rumorose. Le fotocamere degli smartphone tendono ad allungare la velocità dell’otturatore per esporre meglio le immagini in condizioni di luce sfavorevoli ma così incombe il pericolo di foto sfocate.
In condizioni ideali, i soggetti dovrebbero essere ben illuminati di fronte e non ad esempio posti in ombra da una fonte luminosa posta sul retro.
L’uso della luce artificiale può comunque consentire l’ottenimento di buoni scatti anche se è necessario fare più attenzione. Ovvio che in questo caso i soggetti dovrebbero essere posti più vicini alla luce artificiale; usare il flash può aiutare ma se si ha un po’ di tempo e non si è costretti a uno scatto fugace, è bene sempre provare ad acquisire una foto con e senza flash per verificarne poi le differenze.
Il flash crea nella foto punti molto vividi e distrugge i dettagli che risultano in ombra ma essendo presente in tutti gli smartphone è il modo più semplice per creare luce dove non c’è.
Se non si è “di corsa” una buona opzione consiste nell’investire per acquistare una luce LED esterna: fanno davvero miracoli ed è possibile trovare tante opzioni su Amazon Italia, spesso posizionabili su supporti e treppiedi.
Una luce esterna dà all’utente più libertà: si può ad esempio evitare di usare un treppiede per il telefono e far rimbalzare la luce su una parete. Grazie all’uso di appositi diffusori, la luce apparirà più morbida. Posto che si usa sempre uno smartphone e non un’apparecchiatura fotografica professionale, le luci LED esterne sono davvero eccezionali.
Messa a fuoco ed esposizione
Le fotocamere degli smartphone hanno comunque compiuto molta strada in poco tempo e i dispositivi in commercio ormai offrono un certo controllo sulla messa a fuoco e sull’esposizione.
Nelle impostazioni dell’app fotocamera installata sullo smartphone di solito si può trovare anche un meccanismo per la messa a fuoco automatica dei volti. In questo modo si eviterà che i visi dei soggetti che appaiono nella foto risultino sfocati.
Il parametro legato all’esposizione permette di regolare quanta luce viene lasciata entrare: per la messa a fuoco ottimale di un oggetto si può toccare nel punto esatto in cui esso appare nell’inquadratura prima di scattare la foto.
Gli smartphone più recenti fanno ampio uso dell’intelligenza artificiale per ottimizzare la resa degli scatti.
I vari produttori offrono ad esempio modalità per l’acquisizione di foto in condizioni di scarsa luminosità: Google la chiama Night Sight, Samsung Bright Night, Huawei Night Mode e OnePlus Nightscape.
L’approccio utilizzato è simile a quello alla base del funzionamento di HDR (vedere più avanti): lo smartphone acquisisce una serie di immagini con diversi livelli di esposizione poi le fonde traendo i dettagli migliori dai vari scatti e producendo un’immagine finale ottimizzata.
Se il vostro telefono ha una funzione del genere è possibile utilizzarla per migliorare le foto in condizioni di bassa illuminazione.
La modalità automatica di scatto di solito svolge un buon lavoro nella misurazione dell’esposizione ma al solito i problemi si manifestano quando nell’ambiente c’è poca luce.
Un modo per migliorare le foto quando l’illuminazione è scarsa consiste nell’utilizzo delle impostazioni manuali in modo da avere il totale controllo.
Le modalità manuali offrono tre impostazioni principali: apertura, ISO e velocità dell’otturatore (triangolo dell’esposizione fotografica).
Quando la luce ambientale è scarsa ciò che bisogna fare, anche con uno smartphone, è far sì che la poca luce disponibile esponga correttamente il soggetto.
Aumentando l’ISO o allungando la velocità dell’otturatore si può ottenere questo risultato. Alcuni telefoni permettono aperture multiple nel qual caso si può anche rendere l’apertura il più ampia possibile.
Difficile è trovare il giusto equilibrio perché cambiare ogni impostazione del cosiddetto triangolo dell’esposizione ha sia dei pro che dei contro. Aumentare l’ISO crea più rumore digitale. Allungare la velocità dell’otturatore (spesso indicata con S) ha un effetto negativo sulla nitidezza e causa una sfocatura di movimento. Un’apertura più ampia rende la profondità di campo più stretta.
Come regola generale il consiglio è allungare la velocità dell’otturatore solo quanto lo permette il soggetto: in altre parole se si sta fotografando un oggetto fermo si può arrivare a lasciare l’otturatore aperto per più secondi, se necessario. È però essenziale che lo smartphone sia mantenuto fermo per tutta la durata dello scatto: non si può certo pensare di tenerlo in mano.
In ogni caso, tempi di esposizione 1/1000 s o inferiori sono utili per fissare oggetto in rapido movimento. Tempi pari a 1/30 s o superiori possono essere adoperati per scatti a oggetti perfettamente statici.
Se il soggetto da fotografare è in movimento si sarà costretti ad aumentare l’ISO e a sacrificare la qualità della foto accettando la presenza di un po’ di rumore.
Il valore dell’esposizione (EV) di solito è regolabile tra -2.0 e +2.0: all’interno si può aumentarlo, all’esterno – nelle giornate di sole – diminuirlo.
Nel caso in cui l’app fotocamera offrisse accesso alla regolazione dell’apertura in condizioni di poca luca si può impostarla in modo che sia la più ampia possibile illuminando così l’immagine.
Va tenuto a mente che un’apertura più ampia è rappresentata da un numero più piccolo: f/1.8, ad esempio, offre un’apertura più ampia rispetto a f/2.8.
Le regolazioni avanzate sono spesso raccolte nella sezione Pro (o similare) dell’app fotocamera. Qui si trova ad esempio anche la regolazione del bianco (WB) che aiuta a ottenere colori maggiormente corrispondenti al vero quando viene scattata una foto con varie tipologie di illuminazione artificiale.
La regola dei terzi
La regola dei terzi non dovrebbe essere in ogni caso mai dimenticata: gli elementi più importanti dovrebbero essere posti sempre in corrispondenza dei cosiddetti punti aurei dell’inquadratura, nel rispetto della prospettiva.
Nell’era del digitale si può toccare l’icona Visualizza griglia o Linee guida per far apparire il reticolo composto da due linee verticali e due linee orizzontali.
Quando usare HDR
HDR (High Dynamic Range) è una caratteristica ormai sempre supportata in tutti gli smartphone: essa permette di esaltare i dettagli presenti nelle foto acquisendo più scatti ed estraendoli dalle parti più scure dell’immagine garantendo in generale anche un maggiore equilibrio dei colori.
L’aspetto negativo è che in modalità HDR lo smartphone impiega qualche millisecondo in più per scattare le foto: questa funzionalità dovrebbe quindi essere tenuta disattivata quando si scattano foto su soggetti in rapido movimento o quando non si riuscisse a tenere fermo il telefono.
HDR è particolarmente adatta per i paesaggi e i ritratti, soprattutto quando c’è una vasta gamma tra le parti più scure e più chiare. Per ottenere i risultati migliori è possibile scegliere un treppiede per smartphone.
Tramite l’app fotocamera è di solito possibile lasciare decidere al telefono quando attivare HDR (HDRA), abilitare sempre la funzione o lasciarla disabilitata.
Scattare foto a raffica aiuta a selezionare l’immagine migliore
I giorni in cui aspettavamo che la pellicola venisse elaborata e sviluppata sono ormai morti e sepolti.
Per evitare di perdersi un momento importante è possibile approfittare del digitale per scattare foto a raffica.
Alcune app fotocamera utilizzano la dizione Raffica a tempo o similare per riferirsi alla modalità time lapse: installando lo smartphone su un treppiede o su di un supporto è possibile acquisire immagini a intervalli di tempo predefiniti.
Scattare foto a raffica è invece una tecnica molto utile che aiuta ad acquisire tante foto di uno stesso soggetto in un brevissimo lasso di tempo: in questo modo, una volta acquisite le immagini, si potrà selezionare solo la foto migliore non sfocata e non mossa.
Per attivare la modalità foto a raffica basta tenere premuto il pulsante di scatto nell’app fotocamera.
Quando si tiene premuto il pulsante di scatto l’applicazione mostra il numero di foto che si stanno acquisendo in rapida sequenza.
Accedendo alla galleria delle immagini è possibile visualizzare uno per uno gli scatti che si sono realizzati e mantenere quello che è venuto meglio.
Nel caso di Google Foto basta toccare l’icona Serie di foto per accedere al menu riprodotto in figura.
Da qui si può esportare la singola foto, conservare quella selezionata e cestinare tutte le altre (anche per recuperare spazio prezioso) oppure creare un’animazione.