Un milione di esemplari venduti nel primo mese negli Stati Uniti, 300mila solo il primo giorno. Differito di un mese il lancio nel resto del mondo per reintegrare le scorte andate a ruba. Ora il conto alla rovescia per il mercato italiano è già scattato: le preordinazioni del dispositivo sono ormai già aperte e la disponibilità effettiva partirà dal 28 maggio.
Stiamo parlando dell’iPad, la nuova creatura di Apple che dopo mesi di voci, annunci, discussioni e attese impazienti ha superato a pieni voti la prova del lancio nel mercato domestico diventando l’ennesimo oggetto “cult” di Jobs e probabilmente scoraggiando i concorrenti, visto che secondo indiscrezioni credibili due del calibro HP e Microsoft avrebbero deciso di annullare i rispettivi progetti Slate e Courier, almeno nella loro forma attuale.
Quello che abbiamo avuto modo di provare è uno dei primi esemplari di iPad Wi-Fi venduti negli Stati Uniti, che ha subito catalizzato l’interesse quasi parossistico del pubblico di appassionati.
Dopo vari giorni di utilizzo di iPad possiamo affermare che l’oggetto trova effettivamente alcune importanti nicchie d’impiego in cui risulta perfetto, e che (punto cruciale) si rivela perfettamente azzeccata la scelta di coniugare uno schermo quasi da PC, 10 pollici e 1024×768 pixel, con un ottimo sistema operativo da smartphone, iPhone OS, che è per definizione utilizzabile in modo intuitivo, anche solo con un dito e attraverso pochi semplici gesti.
E’ questa indovinata ibridazione a creare l’efficace alchimia di iPad, che lo rende diverso da qualunque altro tentativo di tablet mai proposto. Il tutto su uno snello ed efficiente hardware anch’esso di origine smartphone, con i vantaggi che ciò comporta in termini di basso consumo, bassa produzione di calore ed elevata autonomia.
Ciò che conta, infatti, non è stupire gli amici con un curioso dispositivo che riesce a far girare Windows e tutte le sue applicazioni, pur avendo un aspetto esterno diverso da quello di un PC, imponendo qualche sacrificio più o meno accettabile in termini di usabilità per la mancanza di tastiera e mouse e per le ridotte dimensioni e risoluzione dello schermo. Interessa invece offrire un determinato mix di poche e fondamentali funzioni il cui uso risulti il più facile e intuitivo possibile. Non interessa trovare modi ingegnosi per simulare il mouse con gesti delle dita; quel che serve è che il sistema operativo sia pensato dall’origine per essere controllato solo con le dita. Questo ha implicazioni anche sull’aspetto che devono avere le interfacce grafiche delle applicazioni stesse. Pochi grandi pulsanti, niente menu da sorvolare col mouse, dialog box sostituiti da sequenze lineari, transizioni intuitive e così via.
Non interessa, con un tablet in mano, scrivere fogli di calcolo densi di formule, preparare presentazioni con accurati effetti grafici o scrivere lunghe mail o lunghi documenti; ma è appropriato poter vedere dei PDF allegati a una mail, prendere semplici annotazioni per fissare un’idea, mandare instant message, controllare gli orari di un treno o di un volo, vedere la mappa di una zona da visitare domani, leggere le notizie del giorno o controllare le quotazioni di Borsa. E poi magari rilassarsi con un po’ di buona musica, comodamente accessibile in streaming dalla propria libreria multimediale privata oppure acquistabile online in pochi secondi con due o tre tocchi.
Campi di applicazione e scenari d’impiego
Dopo aver provato l’oggetto in mobilità, in contesto domestico e in ufficio riteniamo che il campo d’impiego ideale comprenda i seguenti utilizzi:
efficace e intuitivo terminale web/mail, che anche gli inesperti riescono facilmente ad usare a intuito, mentre gli esperti lo trovano particolarmente facile da usare e amministrare, rapido nelle risposte e valido per stabilità e compatibilità;
piattaforma adatta per applicazioni di utilità con funzioni informative (orari treni e aerei), di accesso remoto e controllo (Logmein, VNC e via dicendo), di consultazione (mappe, ebook, PDF), instant messaging (Skype e affini) di organizzazione impegni, agenda e contatti e così via;
riproduttore multimediale; iPad può funzionare anche come costosa e affascinante cornice digitale da 10 pollici con transizioni e dissolvenze di grande impatto, o come riproduttore di musica, ma ovviamente è più appropriato sfruttarne l’eccellente display e la lunga autonomia per riproduzione video.
La tastiera “minimalista” in grado di connettersi all’iPad via Bluetooth.
I ruoli per i quali iPad a nostro avviso non è altrettanto tagliato includono, per esempio, la realizzazione di disegni accurati (funziona a dito e non a pennino), la scrittura di lunghe annotazioni di testo o la preparazione di fogli elettronici complicati: sebbene la tastiera virtuale sia grande e ben realizzata con un efficace correttore ortografico, per questi usi, superati i primi minuti di curiosità, una tastiera meccanica si impone (si può utilizzare la minimalista Apple Wireless Keyboard via Bluetooth, per esempio).
Nelle due immagini, la finestra delle impostazioni dell’Apple iPad.
In ufficio
Quanto alle situazioni d’impiego riteniamo che in ambito professionale iPad sia perfetto, ad esempio, per l’uso in sala riunioni come terminale Intranet/mail poco ingombrante e che i partecipanti possono passarsi come se fosse un foglio o un opuscolo.
Le presentazioni PowerPoint appaiono perfettamente nel display in orientamento landscape. Inoltre, con il cavetto adattatore dock-VGA, può essere collegato a un proiettore o a un grande schermo. Per questo impiego, con 10 ore di autonomia e meno di 700 grammi di peso, è assai più semplice e pratico di usare di un notebook o netbook.
Al contrario, finita la riunione e tornati alla propria scrivania in ufficio, si continua a preferire di fare il grosso del lavoro creativo su un “vero” computer, con schermo più grande, tastiera vera, vere applicazioni Office e non solo i relativi viewer, una facile amministrazione di file e cartelle non mediata da iTunes, e così via.
A casa
In campo domestico giudichiamo iPad semplicemente perfetto come terminale da salotto, laddove un desktop non ha senso, mentre anche un notebook scalda ed è comunque pesante e ingombrante e l’eleganza ha un’importanza non trascurabile. L’immancabile televisore del salotto è certamente adatto come schermo per un sistema Media Center controllato via telecomando, però abbinargli una tastiera e mouse wireless per visualizzare pagine Internet è decisamente meno pratico.
Visualizzazione di video da YouTube direttamente sull’Apple iPad.
Lo “splash screen” di YouTube sull’iPad.
L’iPad invece, appoggiato sul tavolino insieme ai vari telecomandi, è un oggetto che appare nella sua collocazione naturale ed è immediato prenderlo, subito operativo e sempre carico, per controllare i programmi TV della serata, approfondire un tema appena visto in televisione, leggere le ultime notizie dai siti dei quotidiani, prenotare il cinema o il teatro e controllare un momento le mail senza per questo doversi alzare per andare davanti al PC, “svegliarlo” o accenderlo attendendo i tempi di Windows.
Oppure lo si può usare per mandare o ricevere un instant message a qualcuno fuori casa senza muoversi dal divano.
In viaggio
Riteniamo invece che l’utilizzo in viaggio come unico dispositivo informatico al proprio seguito abbia un po’ meno senso a causa dell’ingombro, che è pur sempre molto maggiore di quello di uno smartphone, della delicatezza del display non protetto da coperchi o gusci, della mancanza delle vere applicazioni Office e di una tastiera vera.
Certo una tastiera Bluetooth wireless può essere facilmente abbinata, rimediando a quest’ultima limitazione, ma si tratta pur sempre di un pezzo in più da portare con sé.
E le applicazioni non sarebbero quelle Office. L’impiego è comunque possibile se è sufficiente prendere annotazioni brevi (anche senza tastiera vera) oppure, con tastiera opzionale, anche lunghi testi purchè da formattare e impaginare solo in un secondo tempo.
Sempre in viaggio non pone invece problemi la connettività, anche al di là della presenza o meno del modulo 3G, in quanto anche in mancanza di quest’ultimo abbiamo verificato che è possibile e semplice l’abbinamento con un modem tascabile 3G+WiFi.
Noi abbiamo utilizzato lo Huawei E5830 commercializzato da Wind, che viene visto dall’iPad come un qualunque access point. E grazie alla triangolazione fra le celle o al ricevitore AGPS spesso incorporato in questi piccoli dispositivi, abbiamo verificato che l’iPad Wi-Fi, seppure sprovvisto di per sè di GPS (presente invece nella versione con supporto 3G) riesce a ottenere dal dispositivo esterno le informazioni necessarie per localizzarsi con buona precisione.
Batteria, applicazioni disponibili e funzionalità che mancano all’appello
Batteria
La batteria non sarà sostituibile, ma in compenso ha una durata eccezionale; Apple dichiara che con una carica completa si possono riprodurre video anche per 10 ore, ma a noi interessano maggiormente le prestazioni nello scenario d’impiego tipico. Con un utilizzo occasionale, ad esempio per web browsing, controllo posta, lettura notizie e qualche audiochiamata Skype, una carica dura realmente per giorni; nei periodi di standby il livello di carica non scende di un punto percentuale neanche dopo 12 ore. E l’assenza di sportelli di accesso batteria nello chassis unibody contribuisce non solo alla purezza estetica ma anche ad assicurare una straordinaria robustezza generale.
Una ricarica completa della batteria (da ben 25 Wh) richiede circa 3 ore utilizzando l’alimentatore rapido da 2100 mA in dotazione; assai di più, per forza di cose, usando una normale connessione USB da 500 mA.
La funzione Telefono manca, non solo nella versione Wi-Fi provata, ma anche in quella 3G/HSDPA, in cui il modulo cellulare è destinato non alle chiamate voce, ma ad assicurare la connessione dati anche in mancanza di copertura Wi-Fi.
Tuttavia iPad è provvisto di microfono e altoparlanti e installando Skype o altre applicazioni VOIP è possibile effettuare chiamate (audio, non video) sfruttando la connessione dati. Buona la qualità audio rilevata con Skype via Wi-Fi. Al momento l’applicazione è ancora quella nativa per iPhone che qui gira in modo compatibilità con finestra ingrandita; speriamo venga rilasciata presto una versione specifica. Peccato per la mancanza di videocamera che avrebbe probabilmente fatto di iPad il terminale Skype domestico ideale.
Le applicazioni disponibili
Uno dei principali punti di forza di iPhone rispetto ad altri smartphone è la vasta scelta di applicazioni disponibili sull’app store. Per iPad quello italiano non è ancora attivo, ma lo sarà a partire dalla data del lancio commerciale ufficiale.
Nel frattempo, invece di utilizzare l’icona App Store direttamente dallo schermo di iPad per scaricare applicazioni, è comunque possibile scaricarle da iTunes e poi trasferirle su iPad mediante una sincronizzazione.
In questo modo abbiamo testato un centinaio di applicazioni; alcune ancora in versione iPhone e visualizzate con raddoppio artificiale delle dimensioni della schermata; altre in versione specifica per iPad, e in questo caso il miglioramento in termini di usabilità è notevole.
Qualche occasionale applicazione iPhone rifiuta di funzionare su iPad e si dovrà attendere la versione adattata. Naturalmente sono già disponibili applicazioni, anche gratuite, che possono egregiamente sostituire le applicazioni “inspiegabilmente” mancanti dal corredo software di base, come Meteo e Borsa.
La velocità operativa è ottima, almeno pari a quella di iPhone 3GS. In realtà il processore di iPad, un SoC denominato Apple A4, è ancora più veloce (1 GHz contro 600 MHz, senza contare l’aumento di efficienza a parità di clock dovuto all’architettura ARM A9 del nuovo processore), una scelta appropriata dato che lo schermo da gestire ha un maggior numero di pixel e una parte della potenza aggiuntiva aiuta a compensare il maggior lavoro richiesto nelle fasi grafiche. Notevoli le prestazioni nei giochi con grafica tridimensionale a pieno schermo come il Golf.
L’aggancio alla rete WiFi è stabile una volta effettuato (nella selezione reti occorre qualche istante di attesa più del previsto) e la sensibilità buona.
Cosa manca
Come ampiamente sottolineato da analisti e utenti, non sono poche le cose che possono essere migliorate.
La batteria, nella migliore tradizione Apple, non è sostituibile. Non c’è la funzione Telefono. Non c’è alcuna videocamera: non solo quella secondaria per le videochiamate, ma neppure la principale.
Il browser web non supporta Flash, per cui molti siti appaiono desolatamente menomati dalle parti grafiche più ricche e interattive. Il sistema operativo non supporta il multitasking, per cui aprire un’applicazione implica la chiusura di quella usata in precedenza. Non cercate uno slot di espansione microSD perchè non lo trovereste: deve bastare la flash memory incorporata. Per caricare foto e contenuti da schede di memoria o memorie USB si dipende dalla dittatoriale sincronizzazione via iTunes con un PC o Mac oppure occorre procurarsi appositi accessori esterni. Non c’è una radio FM.
Nel corredo software standard mancano le utilissime applicazioni Borsa e Meteo e non c’è neppure il Voice Recorder. Moltissime applicazioni iPhone girano anche su iPad ma la finestra appare o in grandezza originale (un quadretto al centro dell’immenso display nero) o a dimensioni raddoppiate per adattarla al grande schermo, ma così appare sgranata e sfuocata.
All’aperto in piena luce la visibilità è insufficiente e in tali condizioni è improponibile l’utilizzo come ebook. Infine, già dopo qualche minuto di utilizzo, lo schermo è devastato dalle tracce delle ditate guastando ingloriosamente la raffinata estetica del dispositivo per chi, invidiosamente seduto accanto all’utente, lo guarda sotto riflessi.
L’Apple iPad e la (futura) concorrenza
Abbiamo già accennato alla facilità d’uso. Si tratta di un aspetto evidentissimo nell’esperienza d’uso di iPad e sarà determinante nel decretarne il successo di mercato.
Una persona poco avvezza all’uso di un web browser o di un media player su PC, con mouse e tastiera, ignara di concetti come applicazione, installazione, file, driver, pannello di controllo e altri aspetti tipici del PC, impara subito, a intuito, a usare iPad per navigare su Internet o riprodurre contenuti multimediali, eseguendo gesti intuitivi e ottenendo risposte altrettanto intuitive (oltre che rapide). Con un UMPC no. Anzi un UMPC risulta più complicato da usare di un PC, visto che l’interfaccia, pensata per il mouse, in sua assenza richiede lo sforzo aggiuntivo di abituarsi a “mirare” o con un trackpad/trackpoint, o con un pennino.
I tablet basati su Atom/Windows 7 prossimamente in arrivo non potranno mai nascondere del tutto la propria natura di macchine Windows, per quanto graficamente attraenti possano essere gli “strati” di interfaccia utente che si cercherà di sovrapporre al sistema di base per cercare, di fatto, di occultarlo. Perfino il consumo e il conseguente maggior peso e volume delle batterie, la maggior tendenza a scaldarsi o l’autonomia inferiore evidenzieranno che la piattaforma hardware/software discende dalla galassia netbook/PC e non da quella degli smartphone.
Maggior successo potrebbero invece avere dei modelli basati su Android (ne sono attesi molti nel prossimo futuro) o magari qualche futura proposta di HP basata non su Windows ma sul WebOS di Palm, grazie al recente accordo di acquisizione. Tuttavia per i concorrenti rimarrà il problema che quando arriveranno sul mercato la clientela interessata a questo genere di prodotti sarà già stata in larga parte drenata dal successo di iPad. I nuovi modelli dovranno quindi offrire un sostanziale vantaggio per conquistarsi un posto al sole, ma a quel punto Apple non dovrà fare altro che allentare gradualmente alcune delle “incomprensibili” restrizioni oggi presenti per dare vita a nuove versioni di iPad tecnicamente aggiornate (ma fondamentalmente invariate dal punto di vista estetico-funzionale) e mantenersi sulla cresta dell’onda del fenomeno tablet ancora per molti anni. Lo stesso che è accaduto per iPhone.
iPad sta raccogliendo successo per la sapiente strategia di marketing e per l’effetto novità abbinato a una estetica convincente e all’accoppiamento oggettivamente molto ben riuscito tra piattaforma smartphone e grande schermo, nonostante la paradossale mancanza di funzioni tecniche che non costerebbe nulla includere e che col tempo senza dubbio verranno “concesse” (per esempio, il multitasking dovrebbe arrivare fra qualche mese come aggiornamento software, quando iPhone OS 4.0 uscirà anche in versione iPad).
In qualche caso, addirittura, le restrizioni imposte da Apple potrebbero avere l’effetto di orientare il mercato. Per esempio, il fatto che il più diffuso e usato smartphone non supporti Adobe Flash, anzichè danneggiare l’iPhone, ha spinto vari siti di primaria importanza a sforzarsi di realizzare versioni “Flash free” dei propri siti, affinchè siano consultabili da iPhone e non lascino antiestetiche zone vuote.
Ora la strategia Apple di puntare su HTML5/CSS/JavaScript come standard aperti per applicazioni web graficamente ricche e sofisticate potrebbe ulteriormente danneggiare Adobe incrinando il predominio di Flash. Non a caso i rapporti tra le due aziende, stando a certe recenti dichiarazioni dei rispettivi CEO, non appaiono così idilliaci.
E una volta stabilita con iPad la testa di ponte sul mercato dei tablet, la proliferazione del mercato secondario di dock, connettori, cavi, custodie e altri accessori tutti pensati per iPad contribuiranno a consolidare l’asimmetria tra chi è arrivato primo e chi invece dovrà costruirsi da solo tutto l’ecosistema di periferiche e add-on e andarsi a cercare uno per uno i clienti ancora rimasti sulla piazza. Una corsa impegnativa (vedansi gli esempi di iPod contro riproduttori multimediali generici e di iPhone contro smartphone generici). Apple ha colpito ancora.
– Facilità d’uso, intuitività, praticità
– Funzionamento sempre stabile e rapido
– Schermo (non all’aperto)
– Autonomia batteria
– Design
– Assemblaggio complessivo
– Diverse restrizioni hardware e software
– Dimensioni: 24,2 x 18,9 x 1,3 cm
– Peso: 0,68 kg
– Schermo: 9.7″ multitouch retroilluminato a LED, 1024×768
– CPU 1GHz Apple A4
– Batteria: litio polimeri, 25Wh
– Connettività: Bluetooth 2.1 + EDR, WiFi a/b/g/n
– Collegamenti: Dock connector, jack cuffie 3.5 mm
– Funzioni aggiuntive: Bussola digitale, Accelerometro, sensore luce ambientale.