Estensioni file: cosa sono, quante ne esistono e chi le ha inventate

Una guida alle estensioni file: cosa sono, a cosa servono, quante ne esistono, chi le ha inventate e come gestirle.

Le estensioni file sono stringhe di caratteri, di solito costituite da tre o più lettere dopo il punto in un nome di file (ad esempio .txt, .jpg, .docx e così via). Sono utili per identificare il tipo di file e il programma che può essere utilizzato per verificarne e gestirne il contenuto.

Sistemi operativi come Windows, macOS, Linux ma anche, sul versante mobile, Android e iOS, fanno ampio uso delle estensioni file per associare automaticamente i file a specifici programmi in base al loro tipologia. Un file con estensione .docx è associato a un programma di elaborazione testi come Microsoft Word o altri software in grado di leggere lo stesso formato di documento.

Chi ha inventato le estensioni file

L’idea delle estensioni file è ricondotta a Gary Kildall, fondatore di Digital Research e informatico statunitense che negli anni ’70 ha sviluppato il sistema operativo CP/M. CP/M era uno dei primi sistemi operativi per microcomputer e le estensioni dei file furono utilizzate per distinguere i vari tipi di file. I sistemi operativi rilasciati successivamente adottarono la stessa scelta e la pratica iniziò a diffondersi su larga scala.

Le prime dimostrazioni circa l’utilizzo delle estensioni file sono fatte risalire al 1961 con il MIT Compatible Time-Sharing System (CTSS), un sistema operativo pionieristico che associava un’etichetta o un suffisso a un file per identificarne il tipo e il formato. CTSS utilizzava un sistema di nomi di file che includeva una “parola chiave” di una o due lettere alla fine di ciascun nome.

L’uso delle estensioni dei file è diventato uno standard comune nei sistemi operativi a partire dalla fine degli anni ’70 e durante gli anni ’80: PC-DOS, MS-DOS, Macintosh, UNIX e Linux sono alcuni esempi. Sebbene i Mac siano noti per usare i cosiddetti metadati per identificare il tipo di file, le estensioni sono comunque ampiamente adoperate. UNIX non ha inizialmente usato le estensioni dei file ma il loro impiego si è comunque diffuso per poi trovare conferma anche su Linux.

Quali erano le regole per denominare i file in MS-DOS prima e in Windows poi

Inizialmente, MS-DOS utilizzava un sistema per i nomi dei file noto come File Allocation Table 8.3 (FAT 8.3). Questo standard di denominazione era basato su alcune regole chiave: i nomi dei file potevano avere al massimo 8 caratteri nel nome principale e 3 caratteri nell’estensione. I nomi, inoltre, potevano includere solo caratteri alfanumerici (A-Z, 0-9) e alcuni caratteri speciali  ben definiti come il trattino basso “_” e il punto “.”

Con l’avvento di Windows, specialmente con l’introduzione di Windows 95 e versioni successive, sono state apportate modifiche alla struttura dei nomi dei file. Per supportare i nomi dei file lunghi, VFAT (Virtual FAT) modificava il modo in cui il file system organizzava i contenuti di una directory. Ecco quindi che Microsoft attivò la possibilità di usare nomi descrittivi lunghi fino a 255 caratteri aprendo all’uso degli spazi e a una gamma più ampia di caratteri speciali.

File system più evoluti come NTFS, hanno poi introdotto caratteristiche aggiuntive ma permangono alcune limitazioni: i nomi dei file non possono contenere i caratteri: \ / : * ? " < > | e non devono terminare con un punto o uno spazio. Alcune restrizioni riguardano i nomi assegnabili a file e cartelle che, nei sistemi operativi Windows di oggi, ci riportano agli anni ’80.

Sebbene, inoltre, Windows permetta di usare maiuscole e minuscole nei nomi dei file, il sistema operativo resta “non case-sensitive“: ciò significa che a basso livello non c’è differenza tra file scritti con caratteri maiuscoli o minuscoli (diversamente da Linux e dai sistemi Unix-like).

Quante estensioni di file esistono

Esistono migliaia di estensioni di file diverse che rappresentano una vasta gamma di tipi di file e formati. Abbiamo detto che l’estensione aiuta a capire il contenuto di ciascun file.

Per impostazione predefinita, purtroppo, Windows ancora oggi si astiene dal visualizzare le estensioni dei file per i tipi di file conosciuti. In altre parole, Windows sa già che un file .docx può essere aperto con Word o un altro wordprocessor quindi non mostra l’estensione corrispondente.

Il consiglio è premere Windows+E per aprire Esplora file, quindi cliccare sulla scheda Visualizza e infine spuntare la casella Estensioni nomi file. Visualizzare le estensioni in Windows aiuta anche a “smascherare” i trucchetti posti in essere da coloro che vogliono spacciare un file per qualcosa che non è, ad esempio usando una doppia estensione o facendo “magheggi” con il set di caratteri utilizzato.

Le estensioni file sono utilizzate anche per identificare un tipo di file distribuito online: i moduli di URL rewriting consentono di personalizzare gli indirizzi delle pagine erogate da ciascun server Web, ma di base i file sono ad esempio .htm, .html, .php, .rb, .jsp, .cgi lato server. Verificando il sorgente di qualunque pagina Web (CTRL+U in qualsiasi browser) ci si imbatte in fogli di stile CSS (.css), script JavaScript (.js), immagini e file multimediali, font di carattere, file di dati JSON, XML, CSV,… Tutto questo per dire che le estensioni file sono praticamente ovunque.

Come verificare il tipo di un file

Come regola generale, l’estensione assegnata a un file funge da ausilio per capire quale tipo di contenuto ospita. Non può e non deve essere presa come “oro colato”. A un file può essere assegnata un’estensione diversa da quella che gli competerebbe per contenuto.

In caso di estensione file mancante o di un file che non vuole aprirsi con il programma che dovrebbe leggerlo, suggeriamo – come spiegato nell’articolo – di usare un software come TrIDNet che si occupa di riconoscere qualunque oggetto esaminandone le intestazioni. Prima di dire che un file è danneggiato, è bene ispezionarne gli header (intestazioni) ovvero la parte iniziale di un file che contiene metadati, informazioni di formattazione e dati che identificano il contenuto e le caratteristiche del file stesso.

Header file: cos'è

Quando abbiamo parlato di codice binario, abbiamo spiegato anche cos’è un editor esadecimale: un programma come HxD permette di aprire qualunque file verificandone l’header. La presenza di stringhe come JPG, PNG, TIFF, PDF, [Content_Types].xml costituisce un prezioso suggerimento sulla reale tipologia del file.

Il riferimento [Content_Types].xml, ad esempio, è spesso associato ai documenti creati nel formato del file Microsoft Office Open XML (per esempio .docx, .xlsx, .pptx).

Modificare l’assegnazione di un programma a un’estensione file in Windows

Ciò che è bene tenere sempre a mente è che Windows non controlla gli header dei file ma si limita a verificare l’estensione associata a ciascun elemento.

Digitando Scegli un’app predefinita per ogni tipo di file nella casella di ricerca del sistema operativo, è possibile modificare il programma predefinito per aprire ciascun file. L’approccio è sostanzialmente identico in Windows 10 e in Windows 11. Si può cercare l’estensione di proprio interesse quindi specificare i file che, per default, devono essere aperti con un’applicazione specifica.

Programmi associati estensioni file Windows

In caso di problemi, è sempre possibile resettare le associazioni file in Windows ripristinando le impostazioni di default. Per procedere in tal senso, si può digitare App predefinite nella casella di ricerca di Windows, scorrere il contenuto della finestra fino in fondo quindi fare clic su RipristinaReimposta accanto o al di sotto delle voci Ripristina tutte le app predefinite (Windows 11) o Ripristina le impostazioni predefinite consigliate da Microsoft (Windows 10).

Credit immagine in apertura: iStock.com/NicoElNino

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