Quando si tratta di scegliere uno smartphone dual SIM Android quali sono i fattori da tenere in considerazione? E poi, una volta acquistato, come configurare il dual SIM Android per gestire le due utenze telefoniche?
Fino a qualche tempo fa gli smartphone dual SIM erano considerati come telefoni “da battaglia”, dispositivi chiamati ad assolvere un compito ben specifico e inadatti per l’utilizzo quotidiano.
Le cose, fortunatamente, sono cambiate e oggi gli smartphone dual SIM possono essere utilizzati come primo e unico telefono inserendo, nell’apposito slot, la scheda corrispondenza all’utenza lavorativa e a quella personale.
Smartphone dual SIM: come funzionano
Gli smartphone dual SIM consentono di risolvere molteplici esigenze: permettono infatti di mantenere attive, sullo stesso dispositivo mobile, due numerazioni telefoniche ed essere reperibili sia sull’uno che sull’altro numero.
Le SIM possono essere di operatori differenti e possono essere disabilitate in ricezione ogniqualvolta lo si ritenga opportuno.
Un’utenza mobile può così essere utilizzata per l’attività lavorativa e l’altra per i contatti personali, senza essere costretti a tenere in tasca due smartphone.
Una volta i clienti TIM potevano richiedere una “2-in-1” ossia acquistare una SIM con la possibilità di attivarvi simultaneamente due numeri telefonici dello stesso operatore. Da ormai diversi anni ciò non è più possibile, neppure per i clienti business.
Uno smartphone dual SIM Android consente quindi di risolvere brillantemente il problema di dover mantenere contemporaneamente attive due numerazioni mobili e tutte le esigenze relative alla loro gestione.
Quando ci si accinge all’acquisto di uno smartphone dual SIM Android è comunque bene tenere presenti alcuni aspetti fondamentali che presentiamo nel seguito.
Dual SIM Android: dual stand by e full active
Nello scegliere un dual SIM Android è importante tenere a mente la differenza tra dual SIM passivi, dual standby e full active:
– Passivi. Gli smartphone dual SIM passivi montano una sola antenna e possono mantenere attiva solamente una SIM per le chiamate ed il trasferimento dati.
– Dual standby (DSDS). Sono dual SIM dual standby quegli smartphone che dispongono di un solo modulo ricetrasmittente e di una sola antenna per la gestione delle due SIM in standby.
Nel caso in cui si fosse impegnati in una chiamata su una delle due numerazioni, l’altra risulterà temporaneamente irraggiungibile. Quest’ultima tornerà ad essere contattabile non appena si interromperà la chiamata in atto sull’altra SIM. Per l’effettuazione di una connessione dati si può impostare e usare una sola SIM.
La maggior parte degli smartphone dual SIM in commercio sono dual standby.
– Full active (DSFA). Gli smartphone dual SIM full active permettono di usare entrambe le SIM in contemporanea.
Si tratta di terminali equipaggiati con due processori e due antenne: ciascuna coppia viene usata per la gestione della singola SIM.
Le chiamate possono in questo caso essere gestite simultaneamente: allorquando si dovesse ricevere una chiamata su una delle due utenze mentre si fosse impegnati sull’altra, sarà possibile sospendere una conversazione e passare sull’altra.
La modalità full active è particolarmente esosa in termini di consumo di batteria (mantenere due linee contemporaneamente attive incide negativamente sull’autonomia del dispositivo mobile). La connessione dati, inoltre, può essere mantenuta attiva solamente su una delle due SIM.
Verificare sempre le frequenze supportate dallo smartphone dual SIM
La regola vale per tutti gli smartphone che si acquistano ma il controllo delle frequenze supportate si applica ancora di più nel caso dei dispositivi dual SIM Android.
I moderni smartphone dual SIM Android sono telefoni per “palati fini”, per quegli utenti che vogliono essere reperibili su più numerazioni senza la scomodità di viaggiare con più dispositivi mobili.
Si rivelano anche un’ottima scelta per coloro che si collegano molto spesso alla rete Internet mentre si trovano in mobilità e desiderano poter passare da un’offerta dati all’altra, attivata su ciascuna SIM.
Si supponga che nelle vicinanze non sia disponibile una WiFi e che la connessione dati del primo operatore di telefonia mobile sia insoddisfacente (copertura scarsa, collegamento possibile solo in EDGE): disponendo di uno smartphone dual SIM si potrà attivare istantaneamente la connessione dati dell’altro operatore mobile (seconda SIM) che, in molte situazioni, consentirà di collegarsi alla rete Internet senza problemi (vedere più avanti).
Se poi la soglia dati su una SIM fosse stata ormai superata, si potrà passare ad usare l’altra connessione dati (seconda SIM).
Come abbiamo accennato in precedenza, tuttavia, è importante verificare le frequenze supportate dallo smartphone dual SIM.
Oggi, grazie ai tanti store di e-commerce presenti sul web, è possibile acquistare smartphone dual SIM a prezzi irrisori (l’offerta è ormai vastissima) e anche nei negozi fisici d’Italia (si pensi alla grande distribuzione), sotto la spinta di realtà come Huawei, Honor, ASUS e Lenovo/Motorola, si possono trovare smartphone dual SIM dalle buone caratteristiche hardware a prezzo conveniente.
Smartphone di società cinesi come Xiaomi (da poco ha iniziato a proporsi direttamente in Europa con alcuni negozi fisici) sono generalmente acquistabili dagli store online a prezzi davvero molto interessanti: Comprare Xiaomi: quale smartphone scegliere.
Certo, a parte lo Xiaomi Mi A1 (che si basa su Android One, sistema operativo supportato e aggiornato direttamente da Google), gli altri modelli di smartphone Xiaomi necessitano talvolta di un po’ di lavoro da parte dell’acquirente ma il risultato è eccezionale: Xiaomi: come cambiare ROM e passare da China a Global anche senza sblocco del bootloader.
Soprattutto se si prevede di utilizzare la connettività LTE/4G (ormai, oggi, non la erogano solo alcuni MVNO italiani) è bene assicurarsi attentamente di quali frequenze il dispositivo mobile può usare.
Nel caso dei dispositivi cinesi (leggasi Xiaomi, Vernee, DOOGEE, HOMTOM,…), consigliamo di visitare questa pagina, digitare “Italy” nel campo Country/network search e cliccare sul menu a tendina Select any.
I numeri posti accanto a ciascun operatore di telefonia mobile italiano, indicano le frequenze (in MHz) sulle quali è erogato ogni servizio.
È quindi bene controllare le specifiche dello smartphone dual SIM Android e controllare che il dispositivo supporti:
– Una o più frequenze in tecnologia 3G (UMTS, HSPA, HSPA+) per il corrispondente operatore di telefonia mobile.
– Una o più frequenze in tecnologia LTE per il corrispondente operatore di telefonia mobile.
Il mancato supporto delle frequenze LTE, comunque, non impedisce di effettuare connessioni mobili fino a HSPA+ (ove supportato) in 3G.
Esempio concreto: se lo smartphone supportasse, per ipotesi (situazione peraltro molto comune), le frequenze 1800/2100/2600MHz e si disponesse di una SIM Wind, com’è possibile verificare, tale operatore consente di usare LTE solo sugli 800 MHz (diversamente da TIM che invece opera sugli 800, 1800 e 2600 MHz).
Ciò significa che la connessione LTE/4G di Wind non potrà essere adoperata e che si ripiegherà automaticamente sul 3G. Wind ha infatti titolo per usare anche le frequenze sui 2600 MHz ma di fatto per LTE impiega, allo stato attuale, solo gli 800 MHz.
Di seguito riassumiamo le frequenze LTE che si sono aggiudicati i vari operatori italiani:
TIM: 800 MHz, 1800 MHz, 2600 MHz;
Vodafone: 800 MHz, 1800 MHz, 2600 MHz;
Wind: 800 MHz, 2600 MHz;
3 Italia: 1800 MHz, 2600 MHz.
La banda degli 800 MHz viene indicata anche come “banda 20” o B20: Differenza 4G e LTE, le bande in Italia.
È inoltre utile verificare l’eventuale supporto, da parte del terminale mobile, della carrier aggregation per l’abilitazione della connettività 4G+ o 4.5G ove disponibili (Dual-Carrier, Three-Carrier, Three-Carrier 256-QAM, Quad-Carrier 256-QAM).
Per i collegamenti veloci in mobilità, inoltre, è bene sempre verificare le mappe di copertura 3G e 4G/LTE dei vari operatori:
– TIM: mappa copertura 3G, 4G, 4G+. Portarsi in corrispondenza del paragrafo Verifica copertura.
– Vodafone: mappa copertura 3G e 4G (LTE). La mappa per il 3G è piuttosto precisa; quella per il 4G/4G+ è generica.
– Wind: mappa copertura 3G e 4G (LTE). Le aree marcate con una colorazione più intensa sono quelle coperte in tecnologia LTE.
– 3 Italia: mappa copertura 3G e 4G (LTE). Le aree marcate con una colorazione più intensa sono quelle coperte in tecnologia LTE.
Va tenuto presente che alcuni operatori – e ci riferiamo in particolare ai MVNO (operatori di telefonia mobile virtuali) – non offrono connettività 4G/LTE pur appoggiandosi ad una rete mobile che supporta tale tipo di collegamento.
Attenzione al formato della SIM
Gli smartphone dual SIM generalmente possono accogliere Micro SIM, versione ridotta delle tradizionali Mini SIM.
Molti modelli, però, non accettano l’inserimento di Micro SIM su entrambi gli slot: spesso, nel secondo slot, c’è posto per una Nano SIM (di dimensioni ancora più contenute rispetto alle Micro SIM).
Il consiglio, quando ci si reca in un negozio di telefonia, è chiedere esplicitamente una Nano SIM. Si riceverà una scheda plastica dalla quale è possibile staccare un supporto che consentirà eventualmente di adattare un formato all’altro.
In alternativa, è possibile attrezzarsi in proprio seguendo le indicazioni riportate nell’articolo Tagliare SIM e trasformarla in micro SIM o nano SIM.
Alcuni smartphone dual SIM usano il secondo slot (Nano SIM) anche per l’inserimento di una scheda micro SD. Sarà quindi possibile o usare una seconda SIM (Nano) oppure inserire una scheda SD per estendere lo storage interno.
L’inserimento della scheda micro SD di solito avviene perpendicolarmente rispetto al modo in cui si sarebbe posizionata la Nano SIM.
Configurare il telefono dual SIM Android
Il nostro consiglio, una volta inserite le SIM nello smartphone dual SIM Android, è quello di disattivare l’inserimento dei codici PIN.
Tutti gli smartphone dual SIM Android sono dotati di molteplici possibilità di sblocco (password, sequenza grafica, lettore di impronte digitali,…) che l’inserimento del PIN è ormai divenuta cosa anacronistica.
Con un PIN su ciascuna SIM, poi, bisognerebbe inserire ogni volta il codice sia dell’una che dell’altra.
Il suggerimento è quindi quello di accedere alle impostazioni di Android, selezionare Privacy o Sicurezza (potrebbe essere prima necessario scegliere Impostazioni aggiuntive), portarsi in corrispondenza di Blocco della SIM quindi disattivare Blocca SIM.
Una volta rimossi i codici PIN, suggeriamo di impostare una password per lo sblocco del telefono, definire una sequenza di sblocco ed eventualmente abbinare l’utilizzo del riconoscimento dell’impronta digitale (solo sugli smartphone che integrano un lettore di impronte digitali).
Il riconoscimento dell’impronta digitale consentirà di sbloccare istantaneamente il telefono senza digitare alcunché (lo sblocco mediante PIN spesso inibisce l’uso dell’impronta digitale: un motivo in più per sbarazzarsi dell’inserimento del codice PIN).
A questo punto, accedendo alla sezione Gestione SIM, si potranno impostare alcune preferenze legate all’utilizzo delle due schede SIM.
Nella sezione Schede SIM e reti mobili vengono riportati i riferimenti alle due schede SIM con l’indicazione dello slot (n.1 oppure n.2) nel quale sono state inserite.
Nella parte inferiore della schermata, si può impostare – nel caso dei telefoni DSDS – quale delle due SIM è autorizzata ad attivare la connessione dati.
Toccando Internet, è possibile scegliere se usare la connessione dati dell’una o dell’altra SIM.
Al bisogno, l’utilizzo di una SIM o dell’altra può essere completamente disattivato. Il risultato è comparabile alla rimozione della SIM dallo smartphone.
Nella parte superiore di ogni schermata di Android, a sinistra è riportato lo stato del segnale dell’operatore che gestisce la rete sulla quale è attestata la prima SIM; poco più a destra il livello di segno del secondo operatore di telecomunicazioni (seconda SIM).
La modalità di connessione (e l’avvenuta effettuazione del collegamento) è evidenziata con la presenza di un’icona accanto al simbolo che indica il livello di segnale di ciascun operatore/SIM card: vedere Cosa significano le icone GPRS, E, 3G, H, H+, LTE sugli smartphone.
Le differenze nella gestione della funzionalità dual SIM risiedono in larga parte nel nostro installato sullo smartphone. In alcuni casi, infatti, il software permette di diversificare le suonerie per le chiamate in arrivo e gli SMS ricevuti; altri, invece, non offrono questa possibilità.