Doppia fotocamera in uno smartphone: a cosa serve e quando è utile

Cos'è la doppia fotocamera che equipaggia molti smartphone e a che cosa serve. Ecco i vari campi di applicazione e i produttori che stanno maggiormente investendo su questa tecnologia.
Doppia fotocamera in uno smartphone: a cosa serve e quando è utile

Uno smartphone dual camera è un dispositivo mobile che integra, nella parte posteriore, due fotocamere. Il “sistema” così creato può essere considerata come una fotocamera stereoscopica, capace di rendere le immagini più realistiche e dettagliate.
Una fotocamera stereoscopica è formata da due o più lenti con un sensore separato per ciascuna lente. L’obiettivo è quello di simulare la visione binoculare umana e quindi creare immagini tridimensionali.

Uno smartphone a doppia fotocamera utilizza una prima fotocamera il cui ruolo è quello canonico. Una seconda, invece, solitamente svolge due compiti: aiuta a migliorare la qualità dell’immagine grazie all’impiego del monocromatico e consente di attivare uno zoom avanzato.
Una fotocamera, inoltre, registra l’immagine vera e propria mentre l’altra cattura le informazioni sulla profondità di campo.


La doppia fotocamera in uno smartphone consente di:

– Ottenere una maggiore profondità di campo.
– Velocizzare la messa a fuoco.
– Rivedere la messa a fuoco delle foto dopo lo scatto.
– Migliorare la qualità e i dettagli delle immagini.

La storia degli smartphone a doppia fotocamera e le alterne fortune

L’idea della doppia fotocamera negli smartphone non è dei giorni nostri: già in passato diversi produttori avevano provato a integrare questa caratteristica, peraltro con scarsi risultati.

L’obiettivo era infatti diverso: inizialmente l’idea era quella di produrre immagini 3D ma nel 2014 HTC, con lo One M8, propose una configurazione che non utilizzava espressamente la doppia fotocamera per tali finalità.
Nel caso dell’HTC One M8 la seconda fotocamera veniva usata per stabilire la posizione del soggetto ritratto nella scena e, di conseguenza, offrire una maggiore profondità di campo.
Altri produttori seguirono la strada tracciata da HTC e lo smartphone Honor 6 Plus permise agli utenti di variare l’apertura del diaframma dopo lo scatto.
In questo modo, grazie alle informazioni raccolte, divenne possibile modificare il punto di fuoco a posteriori e produrre immagini da 13 Megapixel realizzate combinando l'”output” dei due sensori da 8 Megapixel.
Sulla medesima scia Xiaomi Redmi Pro, Huawei GR5 e Honor 8.

Fotocamera telescopica

Apple, con il suo iPhone 7 Plus, ha deciso per la prima volta di progettare, produrre e commercializzare, uno smartphone a doppia fotocamera con lente telephoto capace di effettuare uno zoom ottico 2X e di acquisire immagini con uno spiccato effetto bokeh.


Anche Asus ha presentato il suo Zenfone 3 Zoom capace di fare qualcosa di molto simile e di spingere lo zoom ottico fino a 2,3X.

I cinesi di Oppo assicurano di aver messo a punto la tecnologia per rendere uno smartphone capace di effettuare ingrandimenti ottici 5X (Oppo, gli smartphone potranno offrire zoom 5X: ecco come).
Al momento, però, Oppo non ha ancora lanciato alcun nuovo smartphone che sfrutta la nuova tecnologia.

Doppia fotocamera con sensore secondario monocromatico più RGB

Con i nuovi Huawei P9 e P9 Plus l’azienda estremo-orientale ha proposto un nuovo approccio: vengono utilizzati un primo sensore monocromatico per acquisire tutti i dettagli dell’immagine e un sensore RGB secondario per catturare le informazioni sul colore; i dati vengono poi uniti per creare un’unica foto.

Quella di Huawei è al momento la soluzione “più esclusiva” adottata tra tutti gli smartphone che è stata ereditata dal Mate 9 oltre che confermata nei P10 e P10 Plus, recentemente presentati in occasione del Mobile World Congress di Barcellona: Huawei P10 e P10 Plus: design inalterato e hardware migliorato.

L'”orientamento” di Huawei ha comunque già fatto scuola: Xiaomi, lo scorso anno, ha presentato il suo Mi 5s Plus che utilizza una configurazione molto simile.

Doppia fotocamera con grandangolo La “ricetta” di LG sembra essere più orientata, invece, a proporre una fotocamera secondaria capace di ampliare l’angolo visivo.
LG G5 è stato lo smartphone “capostipite” di questo approccio: il paragone è ardito ma prodotti come il G5 e i più recenti V20 e G6 permettono di contare su un “grandangolo” che è ottenibile solo con le fotocamere DSLR (digital single-lens reflex).

Ogni soluzione ha i suoi pregi e i suoi difetti ed è, evidentemente, più indicata per l’una o l’altra finalità. Certo è che sempre più produttori stanno implementando la doppia fotocamera negli smartphone; non più solamente nei “top di gamma” ma sempre più spesso anche nei modelli di fascia medio-alta.
Grazie alla potenza computazionale dei nuovi SoC, al costo contenuto dei sensori e alla possibilità – con queste configurazioni – di mantenere ridotto lo spessore dello smartphone, la doppia fotocamera sarà una soluzione sempre più diffusa.

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