Un hard disk, non appena formattato a basso livello, viene suddiviso in tracce, settori e cluster. Si può pensare alle tracce come settori concentrici sul disco; i settori sono segmenti delle tracce mentre si dicono “cluster” insiemi di settori. Le dimensioni di un cluster possono variare a seconda di quelle della partizione. La frammentazione dei dati viene eliminata riorganizzando fisicamente i contenuti di un supporto di memorizzazione in modo tale che le varie porzioni che costituiscono un unico file (cluster) siano conservate in locazioni contigue. Contemporaneamente, i software che effettuano la deframmentazione cercano di “compattare” le informazioni in modo tale da lasciare ampie aree di spazio libero così da ridurre il ritorno del fenomeno della frammentazione. Scrivere e leggere dati su un disco fisso pesantemente frammentato sottopone il disco fisso a notevoli sollecitazioni che allungano anche i tempi di attesa per l’elaborazione dei dati: la frammentazione dei dati memorizzati sulle varie unità disco è uno dei fattori che portano ad un rapido degrado delle performance globali del sistema in uso.
Diskeeper è il software di punta dell’omonima software house statunitense fondata in California nel 1981. Lo stesso Windows XP integra una versione ridotta del software di deframmentazione dischi prodotto e commercializzato da Diskeeper Corporation.
Abbiamo provato per voi Diskeeper 2007 “Pro Premier”, versione particolarmente indicata per l’utenza business. Si tratta infatti della versione che integra tutte le funzionalità più utili per mantenere sempre performanti workstation così come sistemi desktop.
Diskeeper 2007 poggia il suo funzionamento sulla tecnologia InvisiTasking. Novità assoluta rispetto alle precedenti versioni, consente di ridurre al minimo, in tempo reale, la deframmentazione del disco fisso senza impattare negativamente sulle performance globali del sistema.
Grazie ad InvisiTasking, il disco fisso viene costantemente mantenuto in perfetto stato così da garantire le migliori performance velocistiche in lettura ed in scrittura possibili.
Come sottolineato dalla software house produttrice stessa, Diskeeper 2007 rappresenta una vera e propria pietra miliare, una versione più ricca di funzionalità rispetto alle precedenti ma allo stesso tempo più intuitiva da utilizzare grazie ad un’interfaccia utente rinnovata e riorganizzata.
Già in fase d’installazione, Diskeeper 2007 richiede se la funzione InvisiTasking debba essere automaticamente attivata su tutte le unità disco in uso e su tutte le varie partizioni.
Diskeeper, infatti, è nato con lo slogan “Installalo e dimenticalo” (Set it and forget it) divenuto anche un marchio registrato della software house californiana. L’espressione racchiude l’idea che sta alla base dello sviluppo di Diskeeper: una volta installato sul sistema il software di deframmentazione, questo svolgerò autonomamente l’insieme delle attività che consentono di mantenere le varie unità disco sempre performanti e reattive.
La necessità di memorizzare e gestire, sui dischi fissi, file di dimensioni sempre maggiori rende la deframmentazione un aspetto ancora più critico rispetto al passato. Secondo quanto dichiarato dagli sviluppatori di Diskeeper, se un tempo era sufficiente effettuare una deframmentazione una volta alla settimana, oggi è diventato addirittura necessario procedere ad una deframmentazione su base giornaliera. Non solo. Sempre riportando le asserzioni di Diskeeper, secondo lo scenario attuale, anche una sola ora di lavoro con il personal computer può condurre ad un degrado delle performance dello stesso.
L’effettuazione di frequenti operazioni di deframmentazione non è la soluzione consigliabile: il normale utente, soprattutto in ambito aziendale, potrebbe veder temporaneamente rallentate le proprie attività.
La soluzione a queste problematiche è proprio la tecnologia “InvisiTasking” che provvede ad effettuare in tempo reale una deframmentazione delle unità disco solo quando il sistema non è utilizzato oppure viene registrata una minima attività. Questo tipo di approccio evita, tra l’altro, di dover programmare operazioni di deframmentazione ad orari specifici.
La scheda Dashboard di Deskeeper 2007, nella sezione Idle resources used by Diskeeper, mostra, in forma grafica, il quantitativo di risorse di sistema inutilizzate che sono state sfruttate per effettuare la deframmentazione dei vari dischi collegati.
Accanto alla tecnologia “InvisiTasking”, Diskeeper 2007 affianca I-FAAST 2.0: si tratta della versione più aggiornata del sistema che aveva debuttato nella precedente versione del software e che si propone di migliorare drasticamente i tempi di accesso e di creazione di file sul disco fisso. Secondo Diskeeper i miglioramenti ottenibili posso raggiungere anche l’80% (in media, il 10-20%).
I-FAAST s’incarica di monitorare costantemente l’attività del sistema annotando quali sono i file che vengono utilizzati più di frequente: in questo modo, grazie a speciali algoritmi che consentono di stabilire nel dettaglio le caratteristiche logiche e fisiche del disco, i file maggiormente sfruttati vengono organizzati in modo da poter essere più rapidamente gestibili.
Tra le novità più importanti vi l'”inedita” possibilità che permette di deframmentare i file di avvio del sistema operativo oltre al file di paginazione (pagefile.sys) ed a hiberfil.sys.
La frammentazione della “Master File Table” (MFT) sulle unità formattate con il file system NTFS, oltre a quella del file di paginazione, è sicuramente uno dei fattori che causano il maggior degrado delle prestazioni del sistema.
La MFT è considerabile come la struttura principale di un filesystem NTFS. Organizzata in blocchi, si tratta di una speciale tabella che conserva gli attributi di tutti i file memorizzati sul volume, “metadati” compresi.
Tali informazioni possono essere posizionati all’interno della MFT oppure, qualora lo spazio a disposizione dovesse scarseggiare, possono anche essere memorizzati in altre posizioni del file system.
Dato che Windows ricorre pesantemente all’utilizzo del file di paginazione e della MFT, l’eccessiva frammentazione di questi due elementi ha un impatto ancora maggiore sulle performance del sistema rispetto alla frammentazione di comuni file memorizzati sul disco fisso. La tecnologia integrata in Diskeeper che consente di mantenere questi oggetti sempre deframmentati si chiama “File Shield”.
Non solo. Un altro problema ricorrente consiste nella deframmentazione dei file di avvio, caricati all’ingresso in Windows. Tali file non possono essere agevolmente ricollocati sul disco fisso durante la normale procedura di deframmentazione proprio perché risultano sempre in uso da parte del sistema operativo. Diskeeper 2007 è in grado di risolvere il problema riorganizzando i file di boot all’avvio del sistema in modo da evitare qualunque tipo di problema.
La deframmentazione all’avvio del sistema può essere attivata cliccando sul terzo pulsante della barra degli strumenti di Diskeeper (Boot time defragmentation), attivando quindi la casella Enable boot-time defragmentation to run on selected volumes. Scegliendo l’opzione Run boot-time defragmentation the next time this computer is manually rebooted provvede a lanciare la deframmentazione al boot del sistema non appena esso venga manualmente riavviato. La seconda opzione, invece, permette di programmare un riavvio automatico del sistema con la conseguente deframmentazione.
La deframmentazione dei file di boot può richiedere molto tempo per poter essere completata: si suggerisce quindi di effettuarla solo ed esclusivamente allorquando non si abbia esigenza di utilizzare il personal computer (ad esempio, nel fine settimana).
Gli sviluppatori di Diskeeper consigliano caldamente di spuntare l’opzione Run the system CHKDSK utility before defragmentation: in questo modo si può eviatare che i file di boot vengano spostate su porzioni del disco fisso eventualmente già danneggiate.
La tecnologia TVE 2.0, disponibile solo nella versione Enterprise del prodotto, si occupa invece di ottimizzare la deframmentazione di grandi volumi di dati come per esempio quelli impiegati in una Storage Area Network (SAN).
Diskeeper 2007 supporta i file system NTFS, FAT16 e FAT32 su Windows 2000, Windows XP e Windows Server 2003 anche nelle versioni a 64 bit nonché una serie di periferiche SCSI, IDE (PATA, “Parallel ATA”) e SATA (“Serial ATA”).
Al primo avvio di Diskeeper, viene richiesto se si debba andare alla ricerca di eventuali aggiornamenti per il software.
Una volta eseguito, cliccando sul pulsante Analyze and defragment now, quindi su un’unità disco infine su Analyze, si ottiene una rappresentazione grafica dello stato dell’unità selezionata. Il pulsante Save permette di memorizzare un file bitmap dello stato del disco comparabile con il grafico che rappresenta lo stato del disco al termine della formattazione.
Al termine dell’analisi, la scheda Job report fornisce un sommario dettagliato sullo stato dell’unità disco selezionata. Si parte con le raccomandazioni di base per migliorare le performance della stessa (Findings and recommendations). Diskeeper prosegue poi con l’indicazione del tempo richiesto per leggere i vari file e frammenti specificando anche i miglioramenti ottenibili in termini di performance dopo l’effettuazione dell’operazione di deframmentazione. Le successive sezioni riportano statistiche approfondite oltre all’elenco dei file che risultano essere più frammentati (pulsante View).
Va sottolineato come Diskeeper si comparti in modo più efficace su unità disco che non siano troppo piene. A tal proposito, il programma ricorda di liberarsi dei file non più necessari in modo da guadagnare spazio prezioso.
Nel caso in cui le vostre unità disco risultino pesantemente frammentate, è possibile avviare una procedura di deframmentazione manuale cliccando sul pulsante Defragment. Si tenga comunque però che la deframmentazione manuale non utilizza ovviamente la tecnologia “InvisiTasking”: sino al termine dell’operazione, quindi, l’impatto sulle performace del sistema è quindi molto marcato, soprattuto nel momento in cui si stia impiegando il personal computer per scopi produttivi. Va comunque sottolineato che, attivando permanentemente la tecnologia “InvisiTasking”, risulta assolutamente superfluo richiedere l’effettuazione di deframmentazioni manuali.
Fatta eccezione per l’operazione di deframmentazione dei file di avvio di Windows, Diskeeper opera come servizio di sistema e tiene traccia di tutti i processi correlati con la sua attività all’interno di un apposito registro (log).
E’ bene sottolineare che in ambiente Windows 2000, Diskeeper non può deframmentare file con una dimensione cluster superiore a 4 KB (4.096 bytes), fatta eccezione per la deframmentazione in fase di boot del sistema. In Windows XP e Windows Server 2003, invece, il programma può deframmentare file memorizzati in cluster di dimensioni sino a 64 KB.
Nel caso in cui si desideri utilizzare la console “Diskeeper Administrator” – disponibile a costo aggiuntivo rispetto al prodotto base -, è necessario effettuare alcune modifiche alla configurazione del firewall in uso (anche a quella del semplice firewall integrato in Windows XP SP2). “Diskeeper Administrator” consente infatti di amministrare da remoto la configurazione e la gestione di Diskeeper sulle macchine ove questo sia stato precedentemente installato.
I miglioramenti derivanti dall’adozione di Diskeeper 2007 sono lampanti: la deframmentazione, grazie alla tecnologia “InvisiTasking” diventa una procedura trasparente che viene compiuta in modo automatico, senza alcun intervento da parte dell’utente.
(formato PDF).
riassume, in forma tabellare, le differenze tra le versioni “Home”, “Professional” e “Pro Premier” di Diskeeper 2007.
, invece, effettua una comparazione tra le versioni “Professional”, “Pro Premier”, “Server”, “Enterprise Server” ed “Administrator” di Diskeeper 2007.