Diagnosticare i problemi durante l'utilizzo di Windows con il Performance Toolkit

Di recente vi abbiamo presentato una procedura che consente di stabilire le cause dell'eventuale rallentamento rilevato nella fase di avvio di Windows 7.

Di recente vi abbiamo presentato una procedura che consente di stabilire le cause dell’eventuale rallentamento rilevato nella fase di avvio di Windows 7. La metodologia illustrata implica l’utilizzo del “Visualizzatore degli evento” che in Windows 7 è stato notevolmente migliorato rispetto alle precedenti versioni del sistema operativo. L’approccio descritto (ved. questo nostro articolo) non è immediato ma consente di indagare in modo molto approfondito “smascherando” i responsabili dell’avvio lento di “Seven”.

Questa volta, presentiamo un approccio che dà modo all’utente od all’amministratore di sistema di comprendere le motivazioni di un Windows 7 che, durante una normale sessione di lavoro, appare poco performante.

Ovviamente, il “Task manager” di Windows (Gestione attività Windows, nelle versioni italiane del sistema operativo), richiamabile rapidamente ricorrendo alla combinazione di tasti CTRL+MAIUSC+ESC, fornisce già (il consiglio è quello di cliccare sul pulsante Mostra i processi di tutti gli utenti) una buona “istantanea” di quanto accade. Grazie al “Task manager” si può, per esempio, rilevare rapidamente se uno o più processi in esecuzione consumino troppe risorse (processore o memoria, in primis): è sufficiente far riferimento alla scheda Processi.

Windows Performance Toolkit è uno strumento poco conosciuto che si incarica di stilare dei resoconti molto dettagliati su ciò che succede sul sistema in uso. Il programma, prima distributo come download a sé stante, è adesso parte integrante del pacchetto Microsoft Windows SDK for Windows 7 and .NET Framework 4, scaricabile da questa pagina.

Nonostante il nome, il software Windows Performance Toolkit, inserito nel Microsoft Windows SDK for Windows 7 and .NET Framework 4 è installabile ed utilizzabile anche dagli utenti di Windows Vista.

Suggeriamo di avviare il file winsdk_web.exe, accettare l’eventuale installazione del framework .Net 4.0 ove non fosse già presente sul sistema. In corrispondenza delle schermate successive, dopo aver accettato il contratto di licenza d’uso, è possibile premere agevolmente Next faceno invece attenzione alla finestra seguente:

Qui, è possibile disattivare tutte le caselle fatta eccezione per quella mostrata accanto alla voce Windows Performance Toolkit.

Windows Performance Toolkit è in grado di monitorare l’utilizzo della CPU, il consumo di memoria RAM, le operazioni di lettura e scrittura sui dischi fissi e qualunque altra azione specificata manualmente dall’utente. Al termine dell’analisi, il resoconto – memorizzato sotto forma di un file – può essere consultato esaminando un eloquente grafico ad istogrammi.

Per iniziare ad utilizzare Windows Performance Toolkit, è sufficiente cliccare sul pulsante Start quindi digitare cmd nella casella Cerca programmi e file. Si dovrà però aver cura di non premere subito il tasto Invio ma di fare clic con il tasto destro sulla voce cmd (menù Programmi) quindi selezionare Esegui come amministratore.

A questo punto, alla comparsa del prompt dei comandi, si potrà digitare quanto segue:

xperf -on DiagEasy

Il tool di Microsoft inizierà subito a tracciare le operazioni in corso sul sistema: per provare il programma, quindi, suggeriamo di eseguire un’azione che richiede un buon dispendio di risorse macchina.

Il comando xperf -d trace.etl cosnentirà di generare un report e salvare il contenuto sotto forma di file, sul disco fisso.

Windows Performance Toolkit ricorda che il resoconto può contenere dati sensibili od informazioni che permettono, se studiate, di identificare in modo univoco l’utente. E’ quindi bene evitare di condividere il file trace.etl con altre persone.

A questo punto, per analizzare il contenuto del report appena generato, è sufficiente digitare il comando xperf trace.etl e premere Invio.

Nel caso in cui dovesse apparire il messaggio sopra riportato, si potrà rispondere affermativamente cliccando sul pulsante Sì.

Si tenga presente che il report (trace.etl) viene salvato nella cartella corrente (nell’esempio in figura, in c:\windows\system32). Al termine dell’analisi, si potrà cancellare manualmente il file.

I grafici consultabili facendo riferimento alla barra di scorrimento verticale, permettono di avere un quadro più preciso riguardo ciò che sta accadendo sul personal computer.

Nel prossimo “tip” vedremo come utilizzare un altro strumento offerto nel Windows Performance Toolkit per diagnosticare i problemi in fase di avvio nonché quelli legati a servi e registro di sistema.

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