Gli sviluppatori di Telegram hanno deciso di porre in essere una mossa davvero furba per spronare sempre più utenti ad abbandonare WhatsApp e a passare al client di messaggistica istantanea ideato da Pavel Durov.
Con il rilascio di Telegram 7.4 per Android e iOS adesso diventa possibile esportare messaggi e allegati da WhatsApp quindi importarli in Telegram.
La scelta intelligente di Telegram è stata quella di sfruttare a proprio vantaggio la funzione integrata in WhatsApp che permette di esportare le chat. Purtroppo, però, al momento è possibile copiare da WhatsApp a Telegram solo le conversazioni avute con i singoli contatti; non è invece fattibile l’effettuazione di un’importazione “di massa” di tutte le chat.
Come importare messaggi Whatsapp e allegati in Telegram
Per importare i messaggi WhatsApp in Telegram è da oggi possibile seguire una semplice procedura:
1) Avviare Telegram, accedere al menu principale (in alto a sinistra) quindi selezionare Impostazioni. Scorrere la schermata fino alla fine in modo da verificare l’utilizzo di Telegram 7.4.0 o versioni successive.
2) Controllare che il contatto che utilizza WhatsApp sia presente anche in Telegram. Solo in questo modo si potrà selezionarlo in WhatsApp quindi trasferire su Telegram messaggi e allegati corrispondenti.
3) Accedere a WhatsApp, toccare sul nome del contatto d’interesse quindi sui tre puntini in alto a destra e infine su Altro, Esporta chat.
4) Scegliendo Includi i media WhatsApp permetterà di copiare altrove tutte le conversazioni avute in precedenza con il contatto selezionato insieme con gli eventuali allegati.
5) Nella schermata successiva bisognerà selezionare l’icona di Telegram. Scegliendo ad esempio Gmail le conversazioni verrebbero automaticamente inserite all’interno di un messaggio di posta elettronica.
6) Dopo aver selezionato Telegram si dovrà semplicemente cercare lo stesso contatto scelto in WhatsApp.
7) Telegram mostrerà la richiesta Importa i messaggi: rispondendo Importa, tutte le conversazioni relative al contatto precedentemente selezionato saranno immediatamente importate. I messaggi saranno importati come se fossero stati scambiati attraverso Telegram nel giorno corrente; tuttavia, essi includeranno date e orari originali (tratti da WhatsApp). A importazione conclusa entrambe le parti vedranno i messaggi.
La mossa di Telegram è senza dubbio intelligente: quando WhatsApp prepara i messaggi e gli allegati per l’esportazione (menu Altro, Esporta chat) crea un file chiamato Chat WhatsApp con nome utente.txt
.
All’interno di tale file di testo ci sono tutti i messaggi, con la data e ora di invio/ricezione, oltre che i riferimenti agli eventuali allegati scambiati tra gli utenti.
Telegram non fa altro che controllare la presenza di tale file .txt
per poi importare e gestire di conseguenza i contenuti ai quali viene fatto riferimento. Un’idea semplice ma allo stesso tempo molto efficace.
Telegram avrebbe potuto attivare l’importazione di massa dei messaggi WhatsApp? Probabilmente sì ma gli sviluppatori hanno voluto evitare di “giocare sporco”. Cerchiamo di spiegarlo.
I database di WhatsApp salvati in locale (oppure sotto forma di backup su Google Drive) memorizzano tutte le conversazioni tenute con i vari contatti. Essi sono però conservati in forma crittografata: si potrà notare la presenza dell’estensione crypt12
(file msgstore-*.db.crypt12
).
La chiave di decodifica viene conservata nella cartella /data/data/com.whatsapp/files/key
accessibile soltanto sui dispositivi precedentemente sottoposti a rooting.
Di base, quindi, neppure Telegram può accedere alla chiave di decodifica di WhatsApp mentre sulla carta potrebbe recuperare gli allegati usando il permesso Android WRITE_EXTERNAL_STORAGE
: Immagini e video a rischio su WhatsApp e Telegram: l’indagine di Symantec.
Ci sono degli strumenti che permettono di forzare il recupero della chiave crittografica usata da WhatsApp sul singolo dispositivo Android ma, come detto, se Telegram avesse implementato una procedura simile si sarebbe spinta un po’ troppo in là sollevando le ire dell’applicazione di messaggistica concorrente e di Facebook stessa.