George C. Hadjipanayis, nel suo testo “Magnetic Storage Systems Beyond 2000”, ha scritto: “come analogia, una testina magnetica che “vola”, durante il funzionamento del disco fisso, alla distanza di 25 nanometri dalla sua superficie con una velocità relativa pari a 20 metri al secondo è paragonabile ad un aeroplano che viaggia ad una distanza di 0,2 micrometri dal suolo, ad una velocità di 900 chilometri orari. E’ questo ciò che un disco fisso sperimenta durante il suo funzionamento corrente.”
Appare evidente come l’effettuazione di backup regolari e l’installazione di dischi nuovi, in sostituzione di quelli utilizzati in precedenza ed ormai sottoposti ad abbondante stress, siano operazioni che non si dovrebbe mai mancare di condurre.
Per effettuare una copia speculare del contenuto del vecchio disco fisso e trasportarla sul nuovo hard disk, è possibile ricorrere a software di “disk imaging” od a programmi che consentano di “clonare” completamente il supporto di memorizzazione. Molti programmi commerciali consentono di solito di utilizzare entrambi gli approcci.
HD Clone è un software gratuito che si occupa soltanto di riprodurre l’intero contenuto di un disco fisso su quello di destinazione, designato dall’utente. La versione freeware del programma, tuttavia, consente di “clonare” il contenuto di un disco fisso all’interno di un hard disk più capiente.
Il vantaggio è che non sarà successivamente necessario effettuare manualmente l’operazione di copia di singoli file: tutti i sistemi operativi presenti sul disco in uso e tutti i file presenti saranno migrati sul nuovo supporto.
La versione freeware di HD Clone, pur supportando unità IDE, SATA e USB, consta anche di una limitazione relativamente alla velocità di trasferimento dei dati da disco a disco, bloccata a 5 MB/sec (0,3 GB/min): le versioni a pagamento del programma non hanno invece questo limite. Viene consentito poi l’utilizzo esclusivamente di unità disco USB 1.1 (non 2.0).
Le versioni commerciali di HD Clone offrono la possibilità di interfacciarsi anche con dischi SCSI, Firewire e USB 2.0: per gli impieghi più comuni, comunque, anche la versione gratuita del software assolve bene ai suoi compiti.
HD Clone non può essere utilizzato mentre il sistema operativo è in esecuzione. Per utilizzarlo, è necessario servirsi di un CD ROM, di una chiave USB o di un floppy disk avviabile. Il file Zip prelevabile da questa pagina contiene l’immagine per il supporto avviabile, sia esso un CD, una chiavetta USB od un disco floppy, oltre ad un comodo file d’installazione. Quest’ultimo appare particolarmente utile per tutti coloro che non hanno dimestichezza, ad esempio, nel masterizzare su supporto CD l’immagine ISO avviabile di HD Clone.
Dopo aver estratto il contenuto dell’archivio Zip sul disco fisso, facendo doppio clic sul file install.exe
, è possibile richiedere la creazione del CD di avvio di HD Clone: sarà sufficiente indicare l’unità disco corrispondente al masterizzatore (CD/DVD writer) e cliccare sul pulsante Create CD/DVD. In alternativa, è possibile installare HD Clone su una penna USB avviabile (USB medium) oppure su un floppy di boot (Floppy drive).
Merita menzione il sistema operativo utilizzato per eseguire HD Clone: lasciando inserito, al riavvio del personal computer, il CD di HD Clone, la penna USB o il floppy disk di boot, verrà automaticamente avviato Symobi (è necessario assicurarsi che nel BIOS sia specificata la corretta sequenza di avvio ovvero che le unità CD vengano avviate prima dei dischi fissi installati).
Symobi è un sistema operativo che non è correlato, secondo quanto dichiarato dagli sviluppatori di HD Clone, con nessun’altro progetto ed è basato sul “microkernel” Sphere e sul sistema “core” µnOS, entrambi messi a punto da Miray Software.
Al primo avvio della versione freeware di HD Clone, il software ricorda la gratuità del prodotto invitando a valutare eventualmente il passaggio alle release a pagamento.
L’unica modalità di “clonazione” permessa nella versione gratuita del programma è quella da disco a disco (Drive – Drive) mentre non si può copiare una partizione in un intero disco o viceversa né una partizione in un’altra.
La copia da disco a disco risulta già selezionata in modo predefinito all’avvio di HD Clone: è sufficiente cliccare il pulsante Next, in basso a destra.
Le finestre seguenti di HD Clone permettono di indicare il disco di origine (Source drive) e quello di destinazione (Destination drive). Ci si accerti più e più volte di operare le scelte corrette: non sarà possibile tornare sui propri passi una volta avviata la procedura di “clonazione”.
Il piccolo pulsante Speed test consente di stabilire le velocità di trasferimento dati raggiungibili con l’unità disco selezionata. Sebbene il test effettuato sia solo un benchmark in lettura, i risultati della prova possono aiutare a stabilire quale versione di HD Clone è la migliore da impiegare.
L’opzione Multicopy, attivabile anche nella versione freeware del programma, offre la possibilità di creare una copia speculare del contenuto del disco sorgente su un massimo di 16 unità, connesse al sistema in uso.
La finestra delle opzioni permette di interagire, in modo dettagliato, con la funzionalità di copia. La verifica dei dati dopo la “clonazione” (Verifying) non dovrebbe essera mai abilitata se l’unità sorgente contiene errori o difetti fisici: si contribuirebbe a causare uno stress addizionale ad un disco fisso ormai già danneggiato.
Al termine dell’operazione di clonazione, nel caso in cui tutto sia andato per il verso giusto, HD Clone mostra una finestra attraverso la quale l’utente può regolare le impostazioni della nuova unità disco. Avendo effettuato una copia speculare (1:1) del contenuto dell’hard disk originale, HD Clone ha provveduto anche a copiare il contenuto del Master Boot Record (MBR).
HD Clone provvede ad impostare automaticamente i vari parametri proposti: solitamente le scelte operate sono le migliori. Suggeriamo comunque di operare una verifica manualmente a proposito dei dati legati alla geometria del nuovo disco fisso.
Un report conclusivo riassumerà i risultati dell’operazione di copia evidenziando eventuali errori di lettura o scrittura.