Cos'è il burnout nel mondo tecnologico: comprendere e affrontare una sfida comune

Il burnout in informatica e nel settore tecnologico è una condizione di esaurimento emotivo e fisico causata da ritmi intensi e pressioni lavorative costanti. Tra i principali fattori scatenanti vi sono il sovraccarico di lavoro, aspettative irrealistiche e difficoltà nel separare vita privata e professionale. Prevenire il burnout richiede una gestione attenta dello stress, stabilire confini tra lavoro e vita personale e dedicare tempo all’apprendimento e allo sviluppo professionale all'interno del normale orario lavorativo.

Il burnout è un fenomeno sempre più diffuso nel settore tecnologico e dell’informatica, in cui i ritmi intensi e le aspettative elevate possono portare a uno stato di esaurimento fisico ed emotivo. Questo problema non solo influenza il benessere psicologico dei lavoratori, ma ha anche un impatto profondo sulle loro capacità cognitive e sulla produttività a lungo termine.

Il termine inglese burnout indica uno stato di esaurimento fisico, emotivo e mentale causato da uno stress lavorativo prolungato e mal gestito. La traduzione italiana potrebbe essere “esaurimento da lavoro” o “stress da lavoro cronico”, sebbene la parola burnout sia ormai entrata nell’uso comune anche nella nostra lingua, spesso usata per indicare una condizione particolarmente grave e complessa.

Nel settore dell’informatica e della tecnologia, il burnout è un problema sempre più diffuso, poiché molti professionisti si trovano a fronteggiare una combinazione di fattori che li spinge oltre i propri limiti psicologici e fisici. Gli sviluppatori software, i sistemisti, gli ingegneri di rete e altri esperti IT, sono sempre più spesso interessati dalla problematica del burnout. Ed è per questo che è fondamentale muoversi con i proverbiali piedi di piombo.

Cause del burnout nel settore tecnologico

Il mondo della tecnologia è caratterizzato da ritmi accelerati e continue innovazioni, che rendono questo settore estremamente interessante e frizzante, ma allo stesso tempo molto competitivo e stressante.

Di seguito forniamo alcune informazioni di carattere generale riguardo al burnout nel settore tecnologico, basate su osservazioni comuni e pratiche professionali. Non ha lo scopo di sostituire il parere di un medico o di un professionista. Se sospettate di soffrire di burnout o di altre condizioni legate allo stress, consigliamo di consultare un esperto per ricevere adeguata valutazione e supporto.

Cicli di sviluppo e rilascio continui

Le metodologie DevOps, Agile e altre pratiche di sviluppo rapido, richiedono un ciclo continuo di creazione, test e rilascio di nuove funzionalità e aggiornamenti. Mirano a migliorare la collaborazione tra team e a rendere più efficiente il processo di produzione e rilascio del software.

DevOps è un insieme di pratiche culturali e tecniche che promuove una collaborazione più stretta tra i team di sviluppo (Dev) e le operazioni IT (Ops), con l’obiettivo di automatizzare e ottimizzare i processi di sviluppo, test, e rilascio del software. Nasce per affrontare il problema della divisione tra chi sviluppa il software e chi gestisce l’infrastruttura e la produzione. Oggi l’evoluzione più ovvia si chiama DevSecOps, perché anche la sicurezza (Sec) deve essere parte integrante del continuo ciclo di sviluppo e manutenzione del software.

Agile è un approccio alla gestione dei progetti e allo sviluppo del software che enfatizza l’iterazione, la collaborazione continua e l’adattabilità ai cambiamenti. Nasce come una risposta ai metodi tradizionali di sviluppo software, come il modello a cascata, che sono rigidi e lineari e caratterizzati da fasi sequenziali che portano spesso a ritardi e inefficienze.

Se Agile si concentra sull’iterazione e sulla collaborazione con il cliente, DevOps mira a migliorare la collaborazione tra i team di sviluppo e operazioni, con una forte attenzione all’automazione e all’efficienza del rilascio in produzione. In molti casi, Agile e DevOps possono essere usati insieme per ottenere un processo di sviluppo più rapido, collaborativo e ottimizzato.

Quando, a valle di un’inadeguata spartizione dei carichi di lavoro all’interno del team, una o più persone si trovano a sostenere uno stress lavorativo pesante, ecco che possono manifestarsi i sintomi del burnout. La costante pressione per rispettare le scadenze è un altro fattore che gioca contro.

Overworking e aspettative irrealistiche

Gli informatici, in particolare chi lavora su progetti critici o in fase di startup, spesso sono costretti a fare straordinari prolungati per soddisfare le richieste dei clienti o del management.

Talvolta ci sono aspettative irrealistiche che, unite alla pressione di mantenere elevati standard qualitativi, possono portare a un senso di sovraccarico e frustrazione.

Sovraccarico cognitivo

Lavorare nel settore IT richiede una costante attenzione ai dettagli e una rapida risoluzione dei problemi. Il dover gestire contemporaneamente diversi compiti complessi e l’incessante necessità di apprendere nuove tecnologie può esaurire la mente, causando stress cronico.

Solamente il restare al passo con l’evoluzione tecnologica, richiedendo un costante apprendimento e aggiornamento delle competenze, può portare a vivere una sensazione di perenne inadeguatezza e pressione. Emergono di frequente, tra i commenti di chi ha sofferto in passato di burnout, la difficoltà di bilanciare la propria formazione con le responsabilità familiari e lavorative.

Mancanza di confini tra vita privata e lavoro

Con l’avvento dello smart working, molti professionisti IT trovano difficile separare la vita personale da quella professionale. Essere costantemente connessi significa essere sempre raggiungibili, anche fuori dall’orario di lavoro, rendendo difficile trovare momenti di pausa e disconnessione.

Mentre alcuni Paesi hanno introdotto per legge il cosiddetto diritto alla disconnessione, in Italia una normativa simile esiste ma soltanto per i dipendenti pubblici, ovvero allorquando il datore di lavoro è lo Stato.

Cultura lavorativa competitiva

Abbiamo già evidenziato come il settore tecnologico sia noto per la sua competitività, sia tra colleghi che tra aziende.

Il timore di restare indietro o di essere sostituiti da nuovi talenti può alimentare una continua ricerca di performance e successi, contribuendo all’esaurimento emotivo.

Come si manifesta il burnout

Il burnout non si mette in evidenza all’improvviso. Si tratta invece di un processo graduale che può peggiorare nel tempo se non viene riconosciuto e affrontato. Tra i sintomi più comuni del burnout nell’informatica e nella tecnologia troviamo:

  • Affaticamento cronico: Sentirsi costantemente stanchi, anche dopo aver dormito a sufficienza, è uno dei segnali principali del burnout. Questo affaticamento può essere sia fisico che mentale.
  • Distacco emotivo dal lavoro: Chi soffre di burnout spesso sviluppa una sorta di apatia o distacco nei confronti del proprio lavoro, non trovando più soddisfazione o senso in ciò che fa. Questo può tradursi in una diminuzione della motivazione e un atteggiamento cinico.
  • Calo della produttività: Anche i compiti più semplici possono sembrare insormontabili. La capacità di concentrarsi o di svolgere il lavoro con precisione può ridursi drasticamente.
  • Problemi fisici: Il burnout può manifestarsi anche a livello fisico, con sintomi come mal di testa, problemi gastrointestinali, insonnia, dolori muscolari. La causa è il forte stress accumulato.
  • Irritabilità e conflitti interpersonali: La frustrazione costante può portare a esplosioni di rabbia, impazienza e difficoltà nel gestire i rapporti con colleghi e clienti.

L’impatto negativo del burnout non impatta soltanto sul benessere emotivo, ma danneggia gravemente anche la capacità cognitiva. Chi ne soffre spesso descrive una riduzione nella capacità di apprendere, risolvere problemi e ricordare informazioni. Questo declino cognitivo emerge in tutta la sua gravità proprio nel settore tecnologico, in cui la rapidità di apprendimento e l’abilità di risolvere problemi sono essenziali per il successo professionale.

Come prevenire e affrontare il burnout

La chiave per prevenire e affrontare il burnout, è adottare un’adeguata strategia di gestione del lavoro.

Una soluzione efficace consiste nel fissare dei limiti rigidi tra lavoro e vita personale. Spegnere i propri PC ogni giorno alla stessa ora, allontanare smartphone e tablet, evitare il lavoro nei fine settimana aiuta a proteggere il benessere fisico e mentale.

È inoltre essenziale stabilire delle priorità, evitando di accettare troppi compiti, più di quanti si sia in grado di gestire realmente nel corso del normale orario lavorativo giornaliero.

Cercare di acquisire nuove competenze al di fuori dell’orario di lavoro contribuisce al burnout. Il tempo dedicato all’apprendimento dovrebbe tendenzialmente essere parte integrante della routine di lavoro giornaliera. Se ci si aggiorna, non è possibile dedicarsi ad altro.

Diverse aziende del settore tecnologico hanno adottato politiche che incoraggiano i dipendenti a dedicare una parte del loro tempo lavorativo a progetti personali o all’apprendimento di nuove competenze. Queste iniziative mirano a promuovere innovazione, creatività e crescita professionale.

Google è famosa per la sua politica “20% time“, che consente ai dipendenti di dedicare il 20% del loro tempo lavorativo a progetti personali o innovativi che potrebbero non essere direttamente collegati alle loro attività quotidiane. Questa politica ha portato in passato alla creazione di prodotti importanti come Gmail e Google News. Sebbene la politica sia meno radicata oggi rispetto al passato, molti dipendenti dell’azienda hanno comunque ancora la possibilità di esplorare nuove idee.

Microsoft, Meta, LinkedIn, Apple, Spotify, Atlassian, Dropbox e HubSpot hanno tutte programmi simili. Anche se in alcuni casi i periodi dedicati all’aggiornamento delle competenze sono fissati con finestre temporali ben precise.

Il burnout è una sfida seria nel mondo tecnologico: ignorarne i segnali può portare a un peggioramento delle prestazioni professionali e del benessere personale. Adottare strategie di gestione dello stress e stabilire confini chiari tra lavoro e vita privata, sono passi cruciali per proteggere la propria salute mentale e la propria carriera.

Credit immagine in apertura: iStock.com – Charday Penn

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