Ancor oggi sono in molti a storcere il naso quando si parla di cloud. Il timore, soprattutto tra i professionisti e in azienda, è che informazioni riservate possano eventualmente cadere nelle mani altrui. In molti si astengono dal condividere file su Google Drive, su OneDrive, Dropbox così come sulle altre piattaforme di storage cloud temendo il riutilizzo a fini commerciali delle informazioni caricate online.
Eppure per condividere file pesanti, come abbiamo visto nell’articolo Come inviare file pesanti via email, i servizi di storage cloud sono la soluzione più ovvia e più pratica da utilizzare.
Per spazzare via tutti i timori legati alla condivisione di file contenenti informazioni riservate attraverso i principali servizi di storage cloud, è possibile utilizzare la crittografia. Attivando l’autenticazione a due fattori (Google la chiama “verifica in due passaggi”; vedere Verifica in due passaggi Google: solo 10% degli utenti la usano) e crittografando i propri dati prima di caricarli sul cloud, si sarà certi che nessun altro possa leggere il contenuto dei propri file.
Per salvare i file sul cloud in modo sicuro, è possibile usare programmi come VeraCrypt o lo stesso 7-Zip (previa attivazione della cifratura dei dati), come spiegato nell’articolo Proteggere i file su Google Drive, OneDrive e Dropbox con la crittografia.
VeraCrypt, in particolare, è un’applicazione opensource che consente di creare volumi cifrati su qualunque unità: installando i client dei vari servizi cloud oppure mappando come unità di rete il proprio account cloud (vedere Mappare Google Drive e OneDrive come unità di rete e Accedere a Google Drive, OneDrive e Dropbox da PC) risulterà possibile leggere e scrivere dinamicamente all’interno del volume cifrato memorizzato sui servizi di storage online.
Whisply, presentato nell’articolo sulla protezione dei file caricati su Google Drive, OneDrive e Dropbox, consente di fidare su un sistema basato integralmente sull’utilizzo del browser web (non va installata alcuna applicazione e nessun componente aggiuntivo).
L’applicazione web si occuperà di condividere online i file in forma cifrata (appoggiandosi agli account dell’utente) e attivare il download mediante link, link più PIN oppure link più password personale.
Come condividere file online in maniera sicura
Aggiungiamo qualche altra alternativa per il trasferimento file sicuro utilizzando i principali servizi di storage cloud.
Se si fossero installati i client dei vari servizi cloud esistono programmi come e-Share (ex nCrypted Cloud) e BoxCryptor che permettono di gestire la codifica e la decodifica dei file cifrati sul cloud.
Disponibile anche in versione portabile per Windows, BoxCryptor consente di creare un’unità virtuale crittografata all’interno delle cartelle di Google Drive, OneDrive, Dropbox e così via in maniera molto simile a quanto permette di fare anche VeraCrypt.
BoxCryptor è disponibile anche nelle versioni per macOS, Android, iOS e addirittura come estensione per il browser Chrome (quest’ultima ancora in “beta” quindi potenzialmente instabile).
La versione completamente gratuita di BoxCryptor supporta al massimo un servizio cloud e può essere installata su un numero massimo di due dispositivi. Il programma fornisce inioltre una soluzione per collaborare in modo sicuro sui file memorizzati sul cloud rimanendo conforme alle regolamentazioni.
Dopo il primo avvio di BoxCryptor e la registrazione di un account, si potrà verificare l’aggiunta in automatico di tutti provider cloud configurati sulla macchina (agendo sulle impostazioni del programma, si possono anche aggiungere anche cartelle locali da crittografare).
Molto simile a BoxCryptor ma completamente gratuito è Cryptomator: software opensource, gli autori richiedono – qualora si volesse contribuire allo sviluppo del programma – una donazione in denaro di importo libero. Nulla vieta comunque di selezionare “0 euro” e cliccare su Download per valutare dapprima il funzionamento dell’applicazione.
Diversamente da BoxCryptor, Cryptomator (compatibile con i sistemi Windows, macOS e Linux) non richiede alcuna registrazione ed è immediatamente utilizzabile.
Durante la procedura d’installazione assicurarsi di autorizzare il caricamento del driver Dokan, una libreria distribuita sotto licenza LGPL e MIT che, tra le altre cose, permette di “montare” e “smontare” unità virtuali.
Cryptomator consente di crittografare in locale e sui servizi cloud, compresi file di grandi dimensioni.
Sicuro e affidabile, Cryptomator crea unità virtuali cifrate che possono esse gestite dallo stesso dispositivo o più dispositivi, quindi condivise online tra più utenti.
Ancor più “minimalista” è EncFS MP anche se il principio di funzionamento è identico a quello di BoxCryptor e Cryptomator.
Vale una menzione anche Encrypto. Compatibile con i sistemi Windows e macOS, Encrypto consente di cifrare con l’algoritmo AES-256 il contenuto di qualunque file o cartella. Il file così cifrato potrà essere quindi salvato sul cloud ed eventualmente condiviso con altri utenti (che dovranno avere a disposizione il software Encrypto e conoscere la password scelta in fase di codifica).
Questo tipo di approccio non si discosta molto dai suggerimenti che avevamo illustrato nell’articolo Inviare documenti in sicurezza via email o mediante altri strumenti.
Uno strumento come Encrypto può infatti essere usato anche per inviare file in modo sicuro via posta elettronica.