Come recuperare un portatile bagnato con acqua, caffè, tè o altri liquidi

Dieci passi per ripristinare il funzionamento di un portatile sul quale si è versato acqua o altri liquidi. Gli aspetti ai quali dedicare particolare attenzione.
Come recuperare un portatile bagnato con acqua, caffè, tè o altri liquidi

Con lo smart working diffusissimo in molte realtà può capitare di non essere così “smart” da tenere lontani liquidi dal notebook che si utilizza a casa e in ufficio.
I danni causati da versamento di acqua, caffè, tè o altri liquidi sulla tastiera del portatile sono purtroppo sempre più comuni. Come comportarsi in caso di portatile bagnato?

Iniziamo col dire che quando si versa del liquido su un portatile non tutto è perduto: l’importante però è essere risoluti agendo immediatamente.
Ovviamente sono tante le variabili che possono causare o meno un danno a livello hardware: la quantità del liquido versato sul portatile, il fatto che esso sia penetrato o meno all’interno e la tipologia del liquido sono fattori essenziali.

In merito alla tipologia del liquido, diciamo che se esso non fosse né troppo basico né troppo acido si hanno maggiori probabilità di recuperare il portatile bagnato e di ripristinarne il corretto funzionamento.
La semplice acqua (non saponata) ha infatti un pH pari a 7 quindi è perfettamente neutra: in altre parole essa può causare meno danni. Caffè e tè che hanno un pH rispettivamente compreso tra 5 e 5,5 sono certamente meno dannosi per i componenti elettronici rispetto alla coca cola (pH 2,5), al succo d’arancia (pH 3,7), ai succhi di frutta in generale o all’acqua con sapone per le mani (pH 9-10).

Va detto che i termini di garanzia di un qualunque prodotto acquistato da persone fisiche e giuridiche non coprono i danni causati dall’acquirente-consumatore, tanto meno i problemi dovuti al versamento di liquidi.
In alcuni casi i produttori prevedono una protezione contro i danni accidentali (ADP) che è a pagamento e che può essere eventualmente acquistata opzionalmente. Prima di procedere con qualunque manovra è quindi bene controllare se il proprio sistema sia coperto da questo tipo di garanzia.
Esempi di danni accidentali inclusi nelle garanzie ADP sono appunto quelli derivanti da incidenti da versamento di liquidi, cadute, altri impatti, sovratensioni elettriche o che comunque hanno come conseguenza il danneggiamento del display o rotture accidentali.

Cosa succede quando si bagna il notebook

Di solito quando si rovescia un qualche genere di liquido sul portatile possono presentarsi tre scenari:

– non succede nulla e il sistema continua a funzionare all’apparenza in modo normale
– il computer si blocca ed eventualmente mostra un errore sullo schermo (ad esempio una schermata blu)
– il notebook si spegne automaticamente

Il fatto che dal computer non si sprigioni odore di bruciato, non esca fumo o che non si manifesti una piccola esplosione è certamente un buon segno, soprattutto se il computer apparentemente sembra funzionare ancora bene. In ogni caso, la prima cosa da fare è spegnere il portatile scollegandolo dalla presa elettrica a muro se alimentato in questo modo.

Cosa fare se si versa acqua o altro liquido su un portatile

Quando ci si accorge di aver versato del liquido su un portatile è consigliabile agire in fretta ma con cautela seguendo una serie di passaggi che, nella maggior parte dei casi, consentono di recuperare il sistema e i dati in esso memorizzati:

1) Spegnere immediatamente il sistema tenendo premuto il tasto di accensione. Ogni secondo conta quindi è importante non perdere tempo a spegnere il portatile utilizzando gli strumenti di sistema.

2) Scollegare il notebook dalla presa elettrica a muro e assicurarsi di nuovo che non ci siano segni di danni gravi (fumo, rigonfiamenti, tracce di piccoli incendi,…).

3) Sui portatili in cui è possibile farlo, rimuovere la batteria agendo con cautela. La batteria è il componente più delicato quando dovesse venire a contatto con dei liquidi. Una batteria in corto circuito può prendere fuoco o rilasciare sostanze chimiche pericolose. Come al punto precedente, se si notassero comportamenti anomali bisognerà evitare di maneggiare il dispositivo.

Le buone linee guida suggeriscono inoltre di tenere nelle vicinanze un estintore ABC o BC dal momento che una batteria agli ioni di litio che prende fuoco è tecnicamente un incendio di classe B.

In un altro articolo abbiamo visto le situazioni e i motivi per cui una batteria agli ioni di litio può esplodere.

Se vi fossero evidenti segni di un contatto diretto tra il liquido e la batteria o comunque se la quantità di liquido riversata sul portatile fosse notevole sarebbe bene sostituire la batteria con una nuova. Quella vecchia andrà correttamente smaltita rivolgendosi al centro di raccolta RAEE locale.

4) Pulire con della carta asciugatutto o con uno straccio pulito ogni traccia di liquido presente sulla superficie del dispositivo e visibile appena sotto i tasti.
In questa fase è bene assicurarsi di non spostare il liquido all’interno o spingerlo più in profondità.

5) Disporre alcuni fogli di carta asciugatutto l’uno sopra l’altro sul piano di lavoro quindi capovolgere il portatile cercando di fare uscire quanto più liquido possibile.
Si può inclinare un po’ il notebook su un lato e poi sull’altro per far defluire il liquido cercando però di evitare contatti con la batteria o con la scheda madre.

6) A questo punto suggeriamo di rimuovere la parte sottostante del telaio del notebook. Per i sistemi Windows e per i Chromebook di solito non si dovrebbero incontrare grossi problemi.
Nel caso dei MacBook va tenuto presente che le viti hanno un’impronta pentalobata (P5): sono intenzionalmente poco comuni e sono quindi necessari gli strumenti giusti per rimuoverle. Su Amazon Italia si trovano diversi kit per intervenire che comprendono anche un set di viti sostitutive dal momento che quelle presenti tendono a spanarsi piuttosto facilmente usando ad esempio altri cacciaviti più comuni o coltellini svizzeri.

Per aprire ogni notebook sono disponibili su YouTube tante guide passo passo: vi suggeriamo di consultarle per avere le giuste indicazioni per la rimozione del case.

Il primo passo è sempre la rimozione della batteria nel caso in cui essa fosse posizionata all’interno del PC e non potesse essere tolta in modo semplice. Vanno comunque sempre tenute ben presenti le accortezze riportate al precedente punto 3): la sicurezza prima di tutto!

7) Se il sistema fosse dotato di “sportellini” rimovibili, è bene affrettarsi a rimuovere unità SSD e hard disk verificando che non siano stati raggiunti dal liquido e mettendoli da parte.
Allo stesso modo, suggeriamo di togliere subito i moduli RAM pulendoli e asciugandoli con attenzione, specialmente nella zona dei connettori.
Il classico cotton fioc imbevuto con dell’alcool isopropilico almeno al 90% aiuta molto e consente di raggiungere parti diversamente non facili da pulire.

8) Con il portatile aperto e la batteria scollegata si possono cercare eventuali segni di corrosione lasciati dal liquido eventualmente penetrato all’interno del sistema.
Vistosi scolorimenti dei componenti hardware o la presenza di chiazze sono evidente segno dell’azione del liquido, acido o basico che sia.

Usando uno spazzolino da denti e dell’alcool isopropilico almeno al 90% è possibile rimuovere tracce di liquido rimaste sulla componentistica interna.
I componenti hardware possono essere così strofinati per eliminare le tracce dell'”intruso” ma è bene agire con la massima delicatezza per evitare di danneggiare la circuiteria.
Particolare attenzione deve essere dedicata a tutti i connettori presenti sulla scheda controllando anche le estremità dei cavi per verificare l’assenza di segni di corrosione.

9) Quando tutto sembra asciutto, prima di procedere con il riassemblaggio, si può passare sui componenti il getto d’aria di un phon per capelli.
Bisognerà però avere cura di impostare al minimo il getto di aria calda in modo che il phon non soffi in maniera troppo violenta. Attenzione a non esagerare anche con la temperatura dell’aria.

10) Dopo aver asciugato il tutto e rimontati tutti i componenti si può provare a riaccendere il portatile.
Prima di procedere sarebbe comunque bene collegare l’unità disco rimossa dal sistema a un altro PC ed effettuarne il backup del contenuto. Software di disk imaging come Macrium Reflect consentono di salvare tutto il contenuto dell’hard disk o dell’unità SSD sotto forma di un file d’immagine.

Per il collegamento dell’unità a un altro PC si possono usare adattatori USB, box esterni o docking station come quelli presentati nell’articolo in cui spieghiamo come salvare i file da un PC che non si avvia o non si accende.

L’importante è non immergere mai il portatile nel riso nella speranza che esso possa favorire l’evaporazione del liquido dal sistema “incidentato”.
L’utilizzo del riso non è una soluzione per rimuovere i liquidi penetrati in un qualunque dispositivo elettronico (quindi non soltanto in un notebook): spesso darà soltanto l’illusione che il problema sia risolto ma lascerà all’interno del dispositivo delle impurità e non porrà fine al processo di corrosione iniziato con l’ingresso del liquido.

Per questo abbiamo detto che è essenziale ripulire con cura tutti i componenti usando dell’alcool isopropilico almeno al 90%: solo in questo modo si eviteranno di avere contatti ossidati, sempre più indeboliti e fragili. Soprattutto col passare del tempo.

Per i dispositivi che permettono di farlo (escludere in ogni caso fotocamere e display), un’immersione in un bagno di alcool isopropilico almeno al 90% aiuta moltissimo a ridurre se non ad azzerare l’azione del liquido.

Se non si disponesse degli strumenti, del tempo, della pazienza e della motivazione per ripulire un notebook bagnato allora è bene rivolgersi a un centro di assistenza specializzato, soprattutto se il danno apparisse fin dall’inizio tutt’altro che trascurabile.

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