Mentre è ormai semplicissimo risalire all’intestatario di una numerazione fissa, è decisamente più complicato capire chi ci ha chiamato da un cellulare.
Certo, è possibile effettuare una ricerca su Google per capire se si tratti, ad esempio, di un cellulare aziendale il cui numero è pubblicato sul web.
Nella maggior parte dei casi, però, cercare un numero di cellulare e capire a chi è intestato può risultare estremamente difficoltoso.
Fino a qualche tempo fa era possibile cercare un numero di cellulare su Facebook: semplicemente inserendo nella casella di ricerca del social network, nella parte superiore di qualunque pagina, il sito di Mark Zuckerberg restituiva – se conosciuto – il nome della persona cui corrispondeva la numerazione mobile inserita.
Nessuna magia. Facebook dispone di un vastissimo database che contempla, fra le informazioni memorizzate, anche quella relativa al numero di cellulare di ogni iscritto (dato che, lo ricordiamo, può essere eventualmente conferito in maniera facoltativa).
Risalire al nome dell’intestatario nel caso di un numero di cellulare era quindi possibile, su Facebook, quando una persona iscritta al social network avesse deciso di specificare il suo numero di cellulare all’interno del suo profilo permettendone la condivisione con gli utenti della piattaforma (impostazione predefinita).
È lo stesso Facebook a spronare i suoi utenti affinché indichino i propri numeri di cellulare. Il social network giustifica questa richiesta spiegando che il numero di cellulare dell’utente potrebbe servire nel momento in cui, ad esempio, si dovesse dimenticare la password di accesso o comunque allorquando si fosse impossibilitati ad effettuare il login.
Il codice di sblocco che Facebook invierà sul cellulare dell’utente permetterà di riprendere possesso del proprio account in pochi semplici passaggi.
Dopo il noto scandalo Cambridge Analytica, Facebook ha deciso di impedire nuove ricerche di numerazioni mobili tramite il social network. È l’azienda di Zuckerberg ad ammettere in questa nota ufficiale che alcuni malintenzionati, nel corso del tempo, hanno abusato della funzionalità per costruirsi ricchi database di numerazioni telefoniche.
Accedendo a questa pagina Facebook in corrispondenza della sezione Chi può cercarmi? suggeriamo di porre al massimo Amici.
Il ricercatore Reza Moaiandin aveva spiegato di aver sviluppato un semplice strumento software che genera in maniera sequenziale o casuale ampi gruppi di numeri telefonici mobili per poi estrarre i nomi degli intestatari dal database di Facebook, adoperando le API messe pubblicamente a disposizione dallo stesso social network.
Ove presenti, il meccanismo messo a punto da Moaiandin sottraeva dati aggiuntivi come immagine del profilo, posizione geografica e molto altro ancora.
Moaiandin spiegò che operazioni di questo tipo erano possibili perché Facebook non limitava neppure il numero di richieste che potevano essere inviate da un sistema client remoto. Come si vede esaminando l’immagine sopra riportata, con una semplice query via API, Moaiandin riusciva a ottenere da Facebook una risposta in formato JSON contenente i dati personali degli utenti, tratti a partire da semplici numeri di telefono.
Per le stesse ragioni, Facebook ha deciso di accantonare anche il progetto dell’app Facebook Hello che si sostituiva anche al dialer presente sul proprio dispositivo mobile.
Cercare un numero di telefono mobile con TrueCaller
Per cercare un numero di cellulare e risalire al nome dell’intestatario, oggi funziona invece – e pure davvero molto bene – l’applicazione finlandese TrueCaller.
TrueCaller si basa su un ricco database alimentato da una comunità composta da circa 250 milioni di utenti in tutto il mondo.
L’azienda ha sempre negato, e anzi lo ha scritto a chiare lettere nella sua policy sulla privacy, che non utilizza le informazioni sui contatti presenti nella rubrica degli utenti, tanto meno i loro numeri telefonici.
Anche perché sia i termini di utilizzo dei servizi Google che quelli di Apple per gli sviluppatori vietano espressamente l’upload dei contatti memorizzati nelle rubriche su server remoti. L’elaborazione può essere al massimo svolta in ambito locale, sul terminale dell’utente ma i dati non possono essere trasferiti altrove.
Tanto che TrueCaller, già prima dell’entrata in vigore del GDPR, accedendo alle impostazioni quindi toccando Privacy Center e infine Accedi ai miei dati, permetteva di controllare i dati trasmessi sui server cloud e di cui la società è in possesso.
Con un tocco su Disattiva, è possibile richiedere la cancellazione di tutti i propri dati dai server dell’azienda finlandese.
L’app TrueCaller richiede una marea di permessi per poter funzionare: il loro utilizzo viene giustificato in questa pagina ma l’utente, soprattutto con la versione free, è costretto a districarsi non poco scegliendo quali privilegi accordare e quali no.
Il principale vantaggio di TrueCaller è la possibilità di ottenere informazioni sulle chiamate in ingresso effettuate da call center e spammer telefonici: ne abbiamo parlato nell’articolo Call center fuorilegge protagonisti in Italia di una serie di campagne phishing.
L’applicazione fornisce anche in molti casi i nomi delle attività commerciali che stanno effettuando una chiamata: la ragione sociale rilevata o comunque nota a TrueCaller appare immediatamente all’arrivo della telefonata, quando il telefono inizia a squillare.
L’app, inoltre, è capace di rivelare alcuni numeri telefonici di persone che non si hanno in rubrica (fissi e cellulari) ma è oggi necessario che questi abbiano installato TrueCaller per ricevere tale informazione (diversamente, il numero risulterà sconosciuto).
Al termine di una chiamata con un utente sconosciuto, TrueCaller mostra un messaggio a comparsa con cui viene chiesta la collaborazione. L’utente può inserire i dati sul chiamante e inviarli al database di TrueCaller che si arricchirà ulteriormente.
Per cercare un numero di cellulare con TrueCaller non è però indispensabile installare l’app. È infatti sufficiente portarsi in questa pagina di ricerca da browser web e digitare il numero d’interesse, sia esso un cellulare o una numerazione mobile.
Per poter utilizzare il servizio di ricerca del numero di telefono mobile o fisso viene chiesto di effettuare il login con un account Google o Microsoft.
In entrambi i casi TrueCaller leggerà l’indirizzo email, l’immagine e dati generali sull’account evitando l’accesso ad altre informazioni personali.
Inoltre una volta accordato il permesso, l’autorizzazione potrà essere in qualunque momento revocata.
Nel caso di Google basta visitare questa pagina, fare clic sulla voce TrueCaller quindi sul pulsante Rimuovi accesso. Abbiamo notato che il servizio di ricerca continuerà a funzionare.
Stessa operazione può essere fatta da questa pagina nel caso degli account Microsoft.
Nel caso in cui si volessero rimuovere tutte le informazioni personali dagli archivi di TrueCaller basterà seguire le indicazioni riportate in questa pagina: indicando il proprio numero di telefono questo sarà rimosso dagli archivi di TrueCaller entro 24 ore.
Cercare a chi è intestato un cellulare con Sync.me
Anche Sync.me è un’app per dispositivi mobili molto simile a TrueCaller che blocca le chiamate indesiderate (spam telefonico) ma che, soprattutto, può contare su un database vastissimo di numerazioni telefoniche mobili.
Rispetto a TrueCaller che informa anche sulle numerazioni commerciali, Sync.me ha una dote di corrispondenze tra numerazioni mobili e intestatari veramente incredibile.
Abbiamo fatto un po’ di prove e Sync.me non soltanto conosceva i nostri numeri telefonici mobili ma anche quelli appartenenti al 95% della nostra rubrica.
C’è da chiedersi come Sync.me possa conoscere questi dati non avendo noi mai installato l’applicazione né pubblicato le nostre numerazioni mobili personali sui vari social.
Per consultare il database di Sync.me è necessario effettuare il login con un account Google o Microsoft: in entrambi i casi si può scegliere di evitare l’upload della propria rubrica dei contatti.
Non è però necessario installare l’applicazione Sync.me: basta collegarsi con questa pagina, scegliere l’Italia e digitare il numero di cellulare da verificare.
È bene non abusare però del servizio inviando troppe richieste in un breve lasso di tempo altrimenti per tutti i numeri che si inseriranno si riceverà sempre il messaggio “No further details available yet” e l’identità non verrà svelata.
Usando questa pagina nel caso di Google e questa per gli account Microsoft si può revocare l’accesso da parte di Sync.me.
Per cancellare le proprie numerazioni dagli archivi di Sync.me basta compilare il form pubblicato a questo indirizzo: il servizio provvederà alla rimozione entro 24 ore.
Velocizzare la ricerca da browser web
Nell’articolo Bloccare chiamate call center su Android abbiamo presentato gli utili servizi Chi sta chiamando? e Tellows che permettono di avere informazioni sulle numerazioni da cui partono chiamate indesiderate.
Gli utenti di Google Chrome digitando chrome://settings/searchEngines
nella barra degli indirizzi possono fare clic su Aggiungi in corrispondenza di Altri motori di ricerca quindi digitare quanto segue nei campi indicati:
– Motore di ricerca: Cerca numero telefonico con Sync.me
– Parola chiave: t1
– URL con %s al posto della query: https://sync.me/search/?number=39%s
Digitando t1
nella barra degli indirizzi di Chrome quindi premendo la barra spaziatrice o il tasto TAB e infine scrivendo il numero di cellulare da cercare si otterrà immediatamente il nome dell’intestatario previo superamento, nel caso di Sync.me, del CAPTCHA di Google.
La stessa operazione, usando parole chiavi differenti come t2, t3 e così via, può essere ripetuta per gli URL seguenti:
– https://www.truecaller.com/it/search/it/%s
– https://www.chistachiamando.it/numero-telefono/%s
– https://www.tellows.it/num/%s
Cercare un numero di cellulare con WhatsApp
Un utile “bonus tip” per risalire all’identità del chiamante partendo dal suo numero di cellulare consiste nell’utilizzare WhatsApp.
L’app di messaggistica è, insieme con Facebook, la piattaforma sulla quale è possibile trovare registrati la maggior parte degli italiani.
Se, prima di chiamare il numero mobile che ci ha contattati, si volesse risalire all’identità del titolare dell’utenza telefonica, il consiglio è quello di aggiungere la numerazione in rubrica attribuendo, per esempio, “abc” come nome e cognome.
Dopo alcuni secondi, aprendo WhatsApp e toccando l’icona in basso a destra che permette di accedere alla lista dei contatti, in corrispondenza del contatto “abc” appena inserito si dovrebbe visualizzare l’immagine che l’utente ha scelto.
Esaminando l’immagine del profilo, si potrebbe risalire all’identità dell’utente (a meno che il contatto non abbia deciso di nasconderla selezionando nelle impostazioni di WhatsApp, Account, Privacy la voce I miei contatti in corrispondenza di Immagine del profilo).