Uno smartphone Android è un dispositivo che custodisce un’importante mole di informazioni personali e dati che dovrebbero essere tenuti riservati. Contiene numeri di telefono, password, messaggi importanti, documenti, numeri di carte di credito, foto e video personali e altri dati che se cadessero nelle mani di un malintenzionato potrebbero essere utilizzati per lanciare attacchi mirati, porre in essere truffe, sottrarre denaro.
È fondamentale, quindi, proteggere l’accesso allo smartphone con un PIN lungo e complesso oppure con una sequenza grafica altrettanto difficile da indovinare. Sugli smartphone che integrano un sensore biometrico si può ad esempio attivare lo sblocco mediante il riconoscimento dell’impronta digitale.
Cerberus è una delle applicazioni storiche per Android che ha permesso a tanti utenti di amministrare i loro dispositivi a distanza scattando una foto quando viene inserito un codice di sblocco errato e ricevendo ad esempio un avviso per email con la posizione precisa dello smartphone.
La funzione Trova il mio dispositivo che offre Google permette di stabilire dove si trova lo smartphone, di farlo squillare con il volume al massimo, di bloccarlo a distanza, di mostrare un messaggio sulla schermata di blocco con le istruzioni per chi dovesse rinvenire il dispositivo, di cancellarne il contenuto allorquando fosse ormai perso.
Il problema di fondo di Trova il mio dispositivo è che lo smartphone deve essere connesso alla rete Internet per gestirlo da remoto: se il telefono fosse in un’area in cui la connessione dati è instabile o indisponibile non potrebbe essere amministrato a distanza. Google starebbe sviluppato una funzione simile ad Apple Dov’è: essa permetterebbe di utilizzare i dispositivi fisicamente vicini per notificare al legittimo proprietario la posizione del suo dispositivo perso o rubato. Ad oggi però non si hanno notizie a proposito di questa nuova funzionalità.
Cerberus ha risolto il problema permettendo la gestione dello smartphone via SMS: in mancanza della copertura tramite rete dati è possibile inviare un messaggio al telefono per indicare l’azione da eseguire.
Ispirandoci alla stessa idea abbiamo visto come localizzare il telefono Android in assenza della connessione dati.
Purtroppo Cerberus “ha fatto a botte con Google” perché l’app pubblicata sul Play Store provocava il download di una serie di moduli aggiuntivi dai server dello sviluppatore cosa che è espressamente vietata. Gli autori di Cerberus (da non confondersi con l’omonimo malware che ha preso di mira gli utenti Android da giugno 2019) hanno quindi preferito andare per la loro strada pubblicando l’applicazione e i successivi aggiornamenti sul sito web ufficiale sotto forma di pacchetto APK.
Il fatto è che molti motori di scansione antimalware oggi indicano Cerberus come una minaccia: questo non perché l’applicazione sia pericolosa in sé ma perché potrebbe essere utilizzata anche per monitorare altri utenti senza la loro autorizzazione (esiste anche una versione di Cerberus che si nasconde sotto forma di componente di sistema…).
Quali applicazioni si possono usare come alternativa a Cerberus?
CrookCatcher
Tra le migliori app che permettono di scoprire se qualcuno sta cercando di sbloccare lo smartphone e ricevere una foto del ladro o del malintenzionato c’è sicuramente CrookCatcher.
CrookCatcher è gratuita ma nella versione base non permette di accedere a tutte le funzioni e mostra un bel po’ di messaggi pubblicitari. A parte questo CrookCatcher memorizzare la foto del ladro che può essere inviata automaticamente via email insieme con la posizione geografica del telefono.
Per impostazione predefinita CrookCatcher scatta una foto e raccoglie i dati circa la posizione del telefono dopo 3 tentativi di sblocco senza successo. L’invio delle email viene però effettuato usando esclusivamente un account Google.
Nella sezione Email è possibile specificare l’indirizzo email al quale CrookCatcher deve inviare le notifiche.
Per revocare all’applicazione il permesso di inviare email basta visitare la pagina App con accesso al tuo account.
CrookCatcher richiede i permessi di amministratore del dispositivo: qualcuno storcerà il naso ma questi privilegi sono necessari perché le due applicazioni possano rilevare i tentativi di sblocco del dispositivo Android.
Allarme antifurto
Come suggerisce il nome, l’app Allarme antifurto utilizza un approccio un po’ diverso rispetto a CroockCatcher: l’applicazione fa squillare il telefono se qualcuno lo dovesse spostare dalla sua posizione originale, se venisse scollegato dal caricabatterie o se venisse estratto dalla tasca.
Localizzatore GPS per famiglie
Una delle applicazioni più valide per tenere sotto controllo gli spostamenti dei membri familiari è Life360, localizzatore GPS per famiglie.
Life360 permette di vedere la posizione dei componenti della famiglia su una mappa privata, scegliere se condividere la tua posizione, creare un gruppo privato, ricevere un avviso quando i membri della famiglia raggiungono una destinazione e rintracciare un telefono smarrito o rubato.
L’applicazione funziona molto bene ed è l’ideale per chi vuole monitorare gli spostamenti dei figli e sapere dove si trovano. Peccato che Life360, utilizzata da 35 milioni di persone in tutto il mondo, sia farcita di un po’ troppi tracker. In un altro articolo abbiamo visto come riconoscere le app Android che tracciano gli utenti.
The Markup fa presente che Life360 non venderà più i dati raccolti a soggetti terzi. Gli accordi che terrà in piedi prevederanno la condivisione di dati esclusivamente in forma aggregata senza che vi sia alcuna possibilità di risalire all’utente o allo specifico dispositivo.
Per evitare di installare app di terze parti sulle quali si nutrono dubbi ci si può eventualmente accontentare della Condivisione della posizione di Google Maps. Selezionando l’opzione Fino alla disattivazione è possibile fare in modo che la posizione geografica venga condivisa a tempo indefinito con l’utente indicato.
Per approfondire suggeriamo di fare riferimento alle funzioni nascoste di Google Maps.