Fino a qualche tempo fa il mondo Android offriva prevalentemente smartphone dotati di batteria rimovibile. Oggi sono tantissimi invece i dispositivi mobili unibody che non permettono la rimozione della batteria.
La batteria di un cellulare così come di un qualunque smartphone ha una vita limitata (in termini di numero di cicli di carica/scarica) ma dipende in larga parte anche dall’utilizzo che se ne fa.
È importante, quindi, caricare la batteria del cellulare in modo corretto evitando quegli errori che contribuiscono a ridurne drasticamente la vita. Se, nel caso di un dispositivo con batteria rimovibile questa potrà essere sostituita, per gli smartphone unibody talvolta non è possibile risolvere autonomamente.
Suggeriamo comunque di cercare su YouTube battery replacement inserendo il nome del proprio dispositivo: con un po’ di pazienza è spesso possibile sostituire una batteria anche sugli smartphone unibody (a patto di non essere più interessati alla eventuale protezione da immersione in acqua).
Quanto dura la batteria di uno smartphone?
È difficile prevedere quanto possa durare la batteria di uno smartphone.
Nell’articolo Risparmio batteria Android: alcuni consigli per una maggiore autonomia abbiamo spiegato come aumentarne l’autonomia.
La maggior parte dei produttori, però, garantiscono almeno 300-500 cicli di ricarica con un’autonomia che resta sempre quella iniziale.
Apple, nel caso dei suoi notebook, sostiene che dopo 1.000 ricariche l’autonomia resti all’80% di quella iniziale.
Superato il numero di ricariche indicato dal produttore, la batteria inizierà a diventare meno performante e sarà in grado di alimentare il dispositivo per un tempo sempre inferiore.
In generale, comunque, una batteria viene progettata e realizzata per funzionare senza evidenziare problemi per almeno due anni e mezzo.
Ci sono comunque dei “trucchi” per caricare la batteria del cellulare in maniera che essa possa durare più a lungo.
Una delle domande più “gettonate” è, per esempio, la seguente: “devo lasciare scaricare completamente la batteria prima di ricaricarla di nuovo al 100%?”.
Non lasciare mai scaricare la batteria completamente
Le batterie agli ioni di litio (Li-ion), quelle che alimentano tutti i dispositivi più moderni, non soffrono più del cosiddetto effetto memoria come accadeva per le batterie al nichel (NiMH e NiCd).
Le vecchie batterie al nichel, quando caricate ripetutamente senza arrivare alla carica completa, tendevano a “ricordare” la capacità energetica precedente alla ricarica (da qui la denominazione effetto memoria): caricando una batteria al 70% quindi effettuando successivamente una ricarica, il 30% della capacità energetica tendeva a non essere più utilizzabile.
Nelle più moderne batterie al litio non si ha alcuna modificazione delle dimensioni dei grani o della struttura cristallina dei materiali elettrodici ed è per questo che l’effetto memoria è del tutto assente.
Per assicurare una buona durata della batteria agli ioni di litio, è invece importante provvedere a frequenti cicli di ricarica così da tenere costantemente in movimento i liquidi presenti all’interno di essa.
Inoltre, non è mai bene lasciare che la batteria si scarichi del tutto: permettere per tante volte che la batteria si scarichi completamente prima di ricaricarla, significa contribuire a danneggiarla riducendone in maniera rilevante l'”aspettativa di vita”.
Lo smartphone di solito protegge la batteria spegnendo automaticamente il dispositivo quando l’autonomia dovesse scendere sotto una certa soglia.
Il consiglio, comunque, è quello di non attendere mai questa situazione e di ricaricare con solerzia la batteria quando l’autonomia dovesse scendere, al massimo, sotto il 15%.
Quando non si utilizza lo smartphone, accertarsi che la batteria sia sufficientemente carica
Esattamente come nel caso delle batterie di qualunque notebook, bisogna sempre evitare di lasciare inutilizzata una batteria agli ioni di litio con una carica pari o prossima allo zero.
L’ideale sarebbe conservare la batteria con un 40% circa di carica e a temperature basse (preferibilmente di poco superiori allo 0 °C ossia la temperatura da frigorifero). Diversamente, la batteria può essere stoccata in un luogo fresco e asciutto.
Una batteria non va quindi mai conservata né scarica né con un’autonomia prossima allo zero perché, con il trascorrere del tempo, essa comunque si scaricherà senza effettivamente utilizzarla.
Al primo tentativo di ricarica, la batteria potrebbe non ricaricarsi più e diventare del tutto inutilizzabile.
Evitare preferibilmente le ricariche complete
Diversamente da quanto si potrebbe pensare, è sconsigliabile ricaricare sempre la batteria al 100%. L’effettuazione di continue ricariche complete contribuisce a ridurre l’autonomia delle batterie: ove possibile, quindi, è sempre preferibile mantenere la batteria con un’autonomia compresa tra il 40% e l’80%.
Gli esperti (qui tutto lo scibile sulle batterie…) raccomandano di effettuare una ricarica completa della batteria agli ioni di litio – da 0% a 100% – una volta al mese circa.
Quest’operazione, che è possibile anche effettuare con i notebook, si chiama calibrazione (Come aumentare la durata della batteria del PC) e, se eseguita solo periodicamente, aiuta a mantenere in salute la batteria.
Attenzione alla temperatura della batteria
Uno dei fattori, poi, che incide in maniera davvero negativa sulla durata della batteria è la temperatura. Situazioni di surriscaldamento possono davvero ridurre la vita delle batterie agli ioni di litio: è quindi bene evitare di lasciare lo smartphone in una macchina parcheggiata in una zona assolata, utilizzare cover che impediscono una corretta dissipazione del calore e accertarsi che non vi siano in esecuzione applicazioni in background che “caricano” inutilmente il processore del dispositivo.
Se lo smartphone appare rovente sul dorso, c’è qualcosa che non va ed è bene controllare attentamente quali app sono in esecuzione sul dispositivo. Basta infatti anche una sola app che utilizzi in modo intensivo l’hardware per far salire rapidamente le temperature.
Un’app Android come Droid Hardware Info aiuta a verificare la temperatura rilevata sulla batteria: una volta avviata, basta selezionare la scheda Batteria.
La temperatura non dovrebbe superare i 35-38 °C per non avere problemi e per non provocare una riduzione della vita della batteria.
Tenere quindi costantemente collegato lo smartphone alla presa a muro è sconsigliato, soprattutto per una questione di possibile surriscaldamento.
La ricarica veloce della batteria
Tra Qualcomm Quick Charge, MediaTek Pump Express, Oppo VOOC, OnePlus Dash Charge, Huawei SuperCharge, Samsung Adaptive Fast Charging e Motorola Turbo Charge i sistemi per la ricarica rapida della batteria degli smartphone stanno diventando una giungla.
Tutti sappiamo che utilizzando un caricabatterie più potente (con un amperaggio maggiore e tensione uguale a quella prevista dal produttore) non si faranno danni e anzi potrà caricare più velocemente la batteria dello smartphone. A meno che i circuiti di ricarica del dispositivo mobile non impediscano automaticamente l’utilizzo di un amperaggio maggiore.
Meccanismi di ricarica veloce della batteria, come quelli che abbiamo citato in precedenza, agiscono invece anche sul valore della tensione così da aumentare significativamente la potenza erogata dal caricabatterie.
Ovviamente sistemi come Quick Charge si attivano solamente sui dispositivi compatibili e possono incrementare la tensione a poco a poco (Quick Charge 3.0, ad esempio, lo fa di 200 mV alla volta nell’intervallo compreso tra 3,6 e 20 V).
Ne abbiamo parlato nell’articolo Ricaricare più velocemente la batteria dello smartphone.
Nel suo ultimo Android Compatibility Definition Document, documento che raccoglie tutte le prescrizioni di Google alle quali i produttori di dispositivi si debbono scrupolosamente attenere se vogliono immettere in commercio device Android 7.0 Nougat, la società di Mountain View raccomanda ai partner di stare alla larga dai sistemi di ricarica rapida.
Google comincia a non vedere di buon occhio quei sistemi proprietari di ricarica rapida che alterano i valori della tensione al di fuori della soglia riconosciuta come standard.
L’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin desidera evitare la proliferazione sul mercato di una pletora di differenti tecnologie per la ricarica veloce e intende assicurarsi che cavi e caricatori possano essere sempre, in ogni caso, interoperabili.
Le tecnologie per la ricarica rapida, va detto, pur avendo innegabili vantaggi, contribuiscono comunque a ridurre la vita delle batterie causando un maggiore stress.