Tutti conoscono i power bank per i dispositivi mobili come smartphone e tablet: si tratta di batterie esterne che collegate alla porta USB (mediante cavo micro USB o Type-C) consentono di effettuare una ricarica in caso di necessità.
Fino a poco tempo fa ricaricare la batteria di un notebook senza disporre di una presa elettrica a muro era un’attività generalmente considerata impraticabile. Di fatto, quindi, mentre ci si trovava in viaggio lontani da una presa di corrente (vedere Lavorare viaggiando, come avere il proprio ufficio sempre con sé) e l’autonomia della batteria del portatile scendeva a zero si era spacciati.
Oggi è possibile usare un caricabatteria esterno per i notebook a patto che sia compatibile con il PC in uso.
I principali produttori di notebook stanno da qualche tempo cercando di realizzare dispositivi dal design ultra compatto: i portatili più moderni, quindi, utilizzano l’interfaccia e il connettore USB Type-C non soltanto per il trasferimento dati ma anche per l’alimentazione della batteria (standard Power Delivery): USB-C, ancora tante (troppe) incompatibilità.
Come scegliere un caricabatterie portatile per i propri notebook: gli aspetti da tenere in considerazione
Prima di cominciare a valutare l’acquisto di un caricabatterie portatile da usare per ricaricare la batteria dei propri notebook in caso di necessità è bene tenere sempre a mente alcuni dettagli fondamentali:
1) Verificare il connettore utilizzato per la ricarica della batteria del notebook. Ogni portatile può essere alimentato utilizzando connettori molto diversi l’uno dall’altro. Talvolta viene usato il classico connettore circolare DC (anche se esistono versioni molto differenti l’una dall’altra: il diametro del connettore può differire notevolmente), altre volte un connettore proprietario, come nel caso dei dispositivi Lenovo ed Apple, altre ancora l’ormai diffusissimo USB Type-C.
Va detto che per semplificare la vita agli utenti finali, alcuni notebook che dispongono di un alimentatore dotato di connettore proprietario e del classico DC, offrono comunque una porta USB Type-C che supporta l’alimentazione in ingresso.
Il simbolo riprodotto in figura indica che la porta USB Type-C permette di ricaricare la batteria con un caricabatterie portatile. Il caricatore esterno in questo caso può essere compatibile solamente USB Type-C.
2) Attenzione alle specifiche della batteria esterna per la ricarica del notebook. Un power bank da poche decine di euro non basta per ricaricare la batteria di un portatile dal momento che la potenza assorbita da un notebook non è neanche lontanamente paragonabile con quella richiesta per esempio da uno smartphone.
I caricabatterie portatili migliori, capaci di alimentare anche i notebook, offrono la possibilità di regolare la tensione in uscita e di conseguenza la potenza erogata.
Nell’immagine, l’intero set di connettori DC inclusi nella confezione del caricabatteria portatile Litionite Tanker.
Litionite Tanker 50000 mAh può essere considerato come un power bank all-in-one che dispone di 28 tipi di connettore compatibili con la totalità degli notebook in commercio.
La porta DC per computer portatili può essere impostata in maniera tale da erogare 5, 8,4, 9 V e 3 A oppure 12 V o 16 V (compatibile 16,5 V), 20 V (compatibile 19 e 19,5 V) fino a 4,7 AV per l’equivalente di 90 W di potenza (valore massimo gestibile).
È presente anche una porta USB Type-C utilizzabile ad esempio per ricaricare la batteria dei nuovi Apple MacBook così come smartphone e tablet (5, 9, 12 V a 3 A).
Grazie a dispositivi come il Litionite Tanker è possibile caricare più dispositivi contemporaneamente e sfruttare eventualmente anche la funzionalità pass-through: essa permette cioè di usare il connettore DC-IN e l’alimentatore fornito nella confezione per ricaricare la batteria del power bank e, allo stesso tempo, fornire energia ai dispositivi collegati alle uscite.
Un aspetto da non trascurare è il peso di questi dispositivi che nel caso della versione da 50.000 mAh raggiunge ben 1,2 chilogrammi. Le misure sono invece pari a 19,5 x 15 x 2,8 cm.
Chi volesse risparmiare qualcosa, può orientarsi sulla versione da 25.000 mAh: vedere questa pagina.
3) Ogni caricabatteria (adattatore AC/DC) dispone di una “targa” ossia di un’etichetta contenente le informazioni sulle caratteristiche del caricatore in termini di tensione e amperaggio. Il nostro consiglio è quello di esaminare la “targa” dell’alimentatore fornito di serie dal produttore del portatile quindi verificare la compatibilità del Litionite Tanker: certamente farà al caso vostro.
Anche gli Ultrabook di più recente fattura non superano infatti i 90 W (moltiplicare il valore della tensione per quello dell’amperaggio indicati sulla “targa” dell’alimentatore).
Per ricaricare la batteria del portatile, quella dello smartphone, del tablet o di un qualunque altro dispositivo elettronico, è sempre importante usare un caricabatterie con il medesimo valore di tensione del caricatore originale: valori diversi possono infatti portare a un danneggiamento della batteria.
Il valore in termini di amperaggio (A) del caricabatterie non originale può invece differire: un basso valore tenderà ovviamente ad aumentare i tempi di ricarica mentre uno maggiore permette di ridurre le tempistiche (anche se il circuito di ricarica si occupa anche di limitare l’intensità della corrente in ingresso).
Con le indicazioni riportate nell’articolo Batteria portatile: come verificarne lo stato di salute, è possibile verificare quale sia l’autonomia reale della batteria verificando quanti mWh (milliwattora) è in grado di immagazzinare. Il tool integrato in Windows consente, innanzi tutto, di verificare se la batteria cominci a sentire il peso del tempo (non riuscendo più a immagazzinare carica).
Con la semplice formula mAh * V
è possibile risalire spannometricamente ai mWh erogabili da un caricabatterie portatile.