Istituito con un decreto presidenziale del 2010, il registro pubblico delle opposizioni è uno strumento che è stato progettato con l’obiettivo di porre nelle mani dei cittadini un mezzo per sottrarsi alle chiamate telefoniche commerciali insistenti (spam telefonico).
Nell’effettuare chiamate commerciali, promozionali o a fini di ricerche di mercato, ciascun operatore di telemarketing è tenuto ad astenersi dal contattare qualunque numerazione iscritta nel registro pubblico delle opposizioni.
Gli operatori che utilizzano contatti telefonici per promuovere iniziative, prodotti e servizi, infatti, debbono inviare alla fondazione che gestisce il registro, la lista delle numerazioni d’interesse per ricevere lo stesso elenco privato delle utenze che non possono essere raggiunte.
C’è da dire che se l’utente avesse concesso il consenso al trattamento dei suoi dati mediante altra forma (si pensi alle tante iniziative promozionali e commerciali promosse dalle varie imprese), potrebbe comunque essere contattato nonostante l’iscrizione al registro delle opposizioni. Ovviamente la normativa accorda agli utenti i più ampi diritti per ciò che riguarda la definitiva rimozione dei propri dati.
All’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, come spiegato in questo vademecum, a pagina 34, è possibile inviare segnalazioni sui soggetti che ignorano l’iscrizione al registro delle opposizioni e continuano ad effettuare chiamate indesiderate (si può eventualmente usare questo modulo).
Purtroppo, però, per bloccare chiamate indesiderate su telefono fisso, spesso il registro delle opposizioni da solo non basta proprio.
Alcune aziende continuano ad effettuare chiamate a numeri iscritti nel registro nonostante ripetuti inviti a rimuovere i propri dati e ad attenersi alla normativa. Alcune di esse, poi, nascondono anche il numero del chiamate, pratica già di per sé vietata.
Per approfondire, suggeriamo la lettura dell’articolo Chiamate telefoniche indesiderate: consigli Garante.
Posto che, se iscritti al registro delle opposizioni (nel caso in cui non si fosse accordato diversamente il proprio consenso al trattamento dei dati), è sempre possibile all’Autorità giudiziaria o all’ufficio del Garante, quali sono – all’atto pratico – le migliori metodologie per bloccare le chiamate indesiderate su telefono fisso?
Come bloccare le chiamate indesiderate su telefono fisso utilizzando le blacklist
Con i dispositivi mobili, come abbiamo visto nell’articolo Numero sconosciuto, come identificare il chiamante, è piuttosto semplice stabilire l’identità del chiamante ed eventualmente bloccare ogni successivo tentativo di contatto.
Per quanto riguarda le chiamate in arrivo su rete fissa, la questione è un po’ più complessa ma è comunque possibile porre in campo soluzioni efficaci contro gli scocciatori che permettono di evitare inutili perdite di tempo.
Per bloccare le chiamate indesiderate su fisso è innanzi tutto necessario avere attivo il servizio Chi è, Chi chiama o similari. Tali servizi, abilitabili su richiesta rivolgendosi al proprio operatore telefonico (talvolta sono già compresi nell’abbonamento o nella tipologia di contratto stipulato), consentono di ricevere in chiaro – sul display dei propri telefoni – il numero telefonico del chiamante (o caller ID).
Il nome generico del servizio di visualizzazione del numero del chiamante è CLIP mentre, come accennato in precedenza, quello commerciale può variare da un operatore all’altro.
Nel caso delle chiamate con numero anonimo, la mancata esposizione del numero telefonico del chiamante viene comunque segnalata su display anche qualora il servizio Chi è o similare non fosse attivo.
Molti telefoni commerciali offrono la possibilità, accedendo alle rispettive impostazioni, di creare delle blacklist ossia delle “liste nere” di numeri telefonici che devono essere sempre bloccati.
Non appena venisse rilevata una chiamata in arrivo proveniente da un numero in blacklist, il telefono non squillerà neppure.
Alcuni cordless Gigaset, ad esempio, consentono di stilare una blacklist indicando i numeri che debbono essere sempre bloccati.
Questi cordless, poi, permettono di bloccare anche le chiamate anonime (il telefono non squillerà).
Spesso basta una semplice ricerca su Google indicando il solo numero telefonico che si sta leggendo sul display per avere un immediato riscontro sull’identità del chiamante.
Utilizzare i router-modem di AVM come centralini telefonici
I router Fritz!Box a marchio AVM più evoluti possono svolgere brillantemente anche la funzione di veri e propri centralini telefonici: ne abbiamo illustrato il funzionamento nell’articolo Scegliere modem e router WiFi, la proposta Fritz! di AVM.
Ciò significa che è possibile collegare linee PSTN/ISDN e configurarvi anche diversi account VoIP: in questo modo, usando i telefoni connessi alle varie porte RJ11 poste sul retro del dispositivo, si potranno effettuare e ricevere le chiamate sulle varie numerazioni o su parte di esse.
Agendo sul pannello di configurazione web del router AVM, si potranno definire le regole per tutto il traffico telefonico in ingresso e in uscita.
Si può ad esempio fare in modo che alla ricezione di una chiamata su una numerazione analogica, ISDN o VoIP squillino solo i telefoni collegati ad una porta specifica.
È addirittura possibile attingere ad una rubrica online (ad esempio i contatti Google; vedere anche Recuperare rubrica Android, ecco come fare) ed utilizzarla sui dispositivi AVM (il router si farà carico di verificare periodicamente tutti gli aggiornamenti del contenuto della rubrica).
Le chiamate indesiderate, così come legittime, possono essere anche indirizzate ad una segreteria telefonica, gestita autonomamente dal router AVM senza la necessità di dotarsi di altri dispositivi. I router AVM permettono di abilitare più segreterie telefoniche, ciascuna con un messaggio vocale diverso.
Gli AVM Fritz!Box dotati di funzionalità per la gestione della telefonia, consentono di bloccare certe numerazioni che effettuano chiamate in ingresso, le chiamate anonime e anche le telefonate in uscita verso determinati numeri.
La procedura da seguire è molto semplice: dopo aver effettuato, da browser web, l’accesso al pannello di amministrazione del Fritz!Box, si dovrà cliccare su Telefonia, Gestione chiamata, Blocchi chiamate quindi selezionare Nuovo blocco chiamate.
Il router di AVM consente ovviamente l’effettuazione di chiamate fra interni, conversazioni collettive, chiamate a tre, inoltro delle telefonate e così via.
Molti modelli, inoltre, possono fungere anche da base DECT e consentire quindi la connessione di telefoni cordless compatibili con questo sistema di telefonia.
I router AVM più evoluti, poi, possono anche fungere da risponditori fax e consentire anche l’invio di documenti ai sempre meno utilizzati apparati fax.
Questa pagina offre un’utile comparativa fra i vari modelli di Fritz!Box.
Al momento il router AVM più completo, dotato anche di supporto VDSL (fibra ottica) oltre che ADSL/ADSL2+, è il Fritz!Box 7490 (il suo costo si aggira intorno ai 200 euro; vedere l’articolo Scegliere modem e router WiFi, la proposta Fritz! di AVM).
Esso funge anche da centralino (PBX). A tal proposito è bene tenere presente che non tutti i Fritz!Box di AVM offrono tale possibilità.
Chi non fosse interessato al supporto WiFi 802.11ac (che il Fritz!Box 7490) garantisce (vedere 802.11ac, ce n’è davvero bisogno?) né al supporto VDSL (solo ADSL/ADSL2+), può valutare il Fritz!Box 7272 venduto a circa 150 euro.
Il Frit!Box 7490 e il 7272 offrono entrambi funzionalità di centralino telefonico (PBX) anche su rete analogica oltre che su numerazioni VoIP nonché caratteristiche di gateway VoIP/PSTN.