Le caratteristiche della piattaforma Microsoft Azure, che abbiamo imparato a conoscere nei precedenti articoli (vedere gli approfondimenti sulla piattaforma), ben si sposano con le necessità legate alla distribuzione, alla codifica e all’analisi dei flussi multimediali.
Così come per gli altri servizi di Azure, Media Services poggia sull’utilizzo di API REST che permettono agli sviluppatori di caricare, archiviare e codificare in sicurezza contenuti video o audio, nonché creare pacchetti di tali contenuti per la distribuzione su richiesta e in modalità streaming live a vari tipi di client (ad esempio, TV, PC e dispositivi mobili).
La piattaforma offerta da Azure per la distribuzione e gestione di contenuti multimediali è altamente scalabile e può essere quindi cucita sulle istantanee esigenze di chi produce e distribuisce i contenuti multimediali in Rete.
Come raggiungere un audience potenzialmente molto ampio o di dimensioni più contenute con la certezza di distribuire i contenuti con un livello di prestazioni sempre all’altezza del numero di richieste client in modo efficace e poco dispendioso?
La sfida, di per sé piuttosto complessa, trova una risposta piuttosto semplice proprio in Azure Media Services o Azure Servizi Multimediali, in italiano.
La piattaforma Media Services consente infatti di distribuire online contenuti “premium” permettendo di fidare su tre caratteristiche fondamentali: scalabilità, affidabilità ed elevata raggiungibilità, anche per i progetti multimediali più complessi.
Gli Azure Media Services consentono di configurare flussi di lavoro per la codifica, la protezione e la distribuzione in streaming dei contenuti.
Grazie ad una serie di componenti aggiuntive, alcune sviluppate da Microsoft altre realizzate da terze parti, Media Services può gestire qualunque tipo di contenuto e soddisfare ogni genere di necessità.
Nell’articolo Azure: machine learning, analisi dei dati anche in tempo reale e big data abbiamo parlato di machine learning: Azure Media Services integra il servizio Media Analytics che permette di condurre analisi approfondite di utilità pratica sui propri file video.
Il servizio Azure Media Analytics (o Analisi Servizi Multimediali, in italiano) può essere sfruttato per gestire molteplici esigenze.
Con riferimento alle possibilità in termini di machine learning offerte dalla piattaforma, un’azienda può servirsi di Media Analytics, ad esempio, per elaborare i video raccolti da telecamere di sorveglianza, estrarre solamente – in maniera automatica – le sequenze utili per verifiche interne e indagini, generare un riepilogo con le immagini salienti derivate da ore e ore di registrazione continua (a tal proposito si può utilizzare Hyperlapse per rendere uniformi i video “time lapse“).
Le aziende che effettuano supporto alla clientela possono estrarre le informazioni più importanti dalle registrazioni audio delle chiamate e convertire i dati raccolti in modelli utili per migliorare il business.
Tra i componenti di Media Analytics, alcuni dei quali già visti anche in molteplici software “consumer” di Microsoft, vi sono:
– Indicizzatore. Facilita la generazione di sottotitoli per i video e l’estrazione di parole chiave vocali per semplificare la ricerca e i consigli. Funzionalità di adattamento personalizzato al vocabolario permettono un migliore rilevamento di contenuti vocali legati a specifici contesti.
– Hyperlapse. Permette di produrre video “time lapse” uniformi e stabilizzati a partire da video realizzati in prima persona. Il componente supporta diversi fattori di accelerazione (da 1x a 25x).
– Rilevamento del movimento. Il componente consente di rilevare il movimento nei video evitando falsi positivi provocati da cambiamenti di luce, ombre, piccoli insetti e altri elementi.
– Rilevamento viso ed emozioni. Media Analytics offre la possibilità di rilevare la presenza di volti all’interno di sequenze video. Il componente è capace di tracciare il movimento dei visi, rilevarne le emozioni e produrre metadati di output.
– Riepilogo video. Consente di creare riepiloghi di video lunghi per consentire l’accesso ad un’anteprima rapida.
– Riconoscimento ottico dei caratteri nei video. Il componente di Media Analytics che dà modo di attivare una funzionalità OCR sul contenuto testuale dei video.
Grazie all’impiego della rete CDN (Content Delivery Network) di Azure, gli utenti che avessero importanti esigenze in termini di disponibilità di banda, possono distribuire i loro contenuti alla massima velocità grazie alla cache gestita in località strategiche, in tutto il mondo.