Avast Free è senza dubbio uno dei migliori antivirus in circolazione. Peccato che, ultimamente, la sempre più frequente comparsa di nag screen e vari messaggi durante il normale utilizzo del sistema abbiano fatto perdere qualche punto al prodotto.
Antivirus che, comunque, ha pregi e difetti. Come abbiamo visto nell’articolo Antivirus gratuiti, ecco i migliori, Avast Free è senza dubbio un software semplice da usare, con un’ottima interfaccia utente (probabilmente la migliore nella categoria degli antivirus free) che però consente – allo stesso tempo – di accedere ad un vasto ventaglio di possibilità di personalizzazione (appannaggio degli utenti più esperti).
È soprattutto un antivirus che evidenzia pochi falsi positivi offrendo parimenti un’eccellente protezione contro le minacce zero-day, quelle comparse da poco in Rete che non sono state ufficialmente riconosciute e catalogate nei laboratori dei vari produttori di soluzioni per la sicurezza.
Avast Free è quindi un antivirus che funziona e pure bene ma che, per essere utilizzato al meglio e senza fastidi, deve essere “addomesticato” da parte degli utenti.
Nell’articolo Configurare Avast antivirus e disinstallare i componenti superflui abbiamo infatti spiegato come rimuovere o evitare l’installazione di quegli elementi di Avast che contribuiscono solo ad appesantire il sistema e che non hanno una così importante valenza pratica.
Avast ha appena lanciato l’aggiornamento Nitro, un update che contribuisce a rendere più veloce l’antivirus (da qui il nome scelto) ma che introduce anche alcune nuove funzionalità (le vedremo più avanti).
Anche con l’aggiornamento Nitro, durante l’installazione di Avast Free (che può essere avviata utilizzando il file scaricabile da questa scheda), suggeriamo di scegliere sempre l’installazione personalizzata (link Personalizza).
Nella schermata che comparirà, consigliamo di negare l’installazione dei seguenti componenti: Browser SafeZone, Software Updater, SecureLine, Cleanup, Protezione rete domestica e Password.
Il motivo è chiarito nell’articolo Configurare Avast antivirus e disinstallare i componenti superflui.
A questo punto si potrà caricare Avast sul sistema in uso facendo clic sul pulsante Installa.
L’altra novità che Avast continua a presentare come “fiore all’occhiello” e che invece, secondo noi, tale non è affatto, è lo scanner HTTPS. Questo componente installa un certificato root sul sistema dell’utente frapponendosi fra il browser e il server remoto. La connessione con il server remoto, per ciascun sito web HTTPS, è di fatto gestita da Avast che può così leggere i dati che, diversamente, sarebbero stati cifrati e analizzarli senza problemi.
Visitando una qualunque pagina HTTPS, quindi, l’utente di Avast non vedrà più il certificato digitale originale ma quello di Avast installato in locale da parte dell’antivirus.
Avast Free e, in generale gli antivirus Avast, non sono gli unici prodotti sul mercato a comportarsi così.
Purtuttavia i software che installano di loro sponte un certificato root sul sistema dell’utente (anche se qui lo scopo è quello di proteggere il sistema) non accolgono il nostro favore.
Avast sostiene di rilevare, ogni giorno, circa 50.000 pagine HTTPS dannose. Senza uno scanner che si comporti come Avast non sarebbe possibile ispezionarne il contenuto.
Se tuttavia si è attenti nell’aggiornamento del sistema operativo, del browser, dei componenti del browser e delle varie applicazioni; se non si fa subito clic sul primo collegamento che capita a tiro; se si pone massima attenzione alla provenienza e alla legittimità delle email che si ricevono, lo scanner HTTPS può essere tranquillamente disattivato.
Nel caso di Avast basta cliccare sull’icona raffigurante un piccolo ingranaggio, selezionare Protezione attiva, Personalizza in corrispondenza di Protezione e-mail, scegliere Scansione SSL quindi disattivare Analizza le connessioni SSL.
La stessa operazione dovrà essere eventualmente effettuata per ciò che riguarda l’analisi del traffico HTTPS cliccando su Protezione attiva, su Personalizza in corrispondenza di Protezione web e infine disattivando la casella Attiva scansione HTTPS.
Come nel caso delle precedenti versioni, anche Avast Free Nitro permette di disabilitare l’invio di informazioni anonime sulle attività espletate dallo scanner.
Con un clic su Generali quindi su Privacy, è possibile disattivare le caselle Partecipa alla comunità Avast e Partecipa alla condivisione dati se si preferisce che nessuna informazione personale venga trasmessa ai server di Avast.
Avast Free: le principali novità dell’aggiornamento Nitro
“Imbrigliato” così come consigliato in precedenza è un piacere usare Avast Free.
Ma quali sono le novità, degne di nota, che sono state appena introdotte con l’aggiornamento Nitro?
Maggiore velocità, minore occupazione di risorse
L’appellativo Nitro vuole porre in evidenza la stella polare che ha guidato lo sviluppo della nuova versione di Avast.
L’antivirus, anche nella release gratuita, è infatti adesso l’11% più veloce in fase d’avvio e impegna un quantitativo di risorse notevolmente inferiore rispetto al passato.
Questo è dovuto al fatto che gli sviluppatori di Avast hanno spostato sul cloud buona parte delle routine di identificazione e analisi delle potenziali minacce.
Tecnologia CyberCapture: riconosce le minacce appena comparse online
Avast rivela di ricevere, quotidianamente, circa 800.000 file – la metà dei quali del tutto sconosciuti -. La nuova tecnologia CyberCapture permette di isolare i file sconosciuti sul sistema dell’utente impedendo che possano fare danni.
L’antivirus quindi, provvede a stabilire un collegamento diretto fra tali file e i laboratori di Avast.
Il file sino a quel momento sconosciuto ma potenzialmente malevolo viene trasferito sul cloud, sui server di Avast, e – contemporaneamente – bloccato sul sistema dell’utente fino alla conclusione dell’analisi.
CyberCapture aiuta a proteggere i sistemi degli utenti dai cosiddetti “attacchi zero second“.
La tecnologia portata al debutto in Avast Free Nitro è l’evoluzione di DeepScreen. Tale soluzione, infatti, procedeva ad una scansione dei file sconosciuti in una sandbox gestita localmente.
Tale tecnologia è stata considerata ormai superata perché necessita delle estensioni per la virtualizzazione attive da BIOS (non sono sempre presenti oppure abilitate) e presuppone un’analisi, all’interno della sandbox locale, che non può superare i 10-15 secondi. Un aspetto, quest’ultimo, che contribuisce a ridurre – in maniera determinante – l’accuratezza della scansione.
Con CyberCapture, Avast ha risolto tutti i problemi perché la scansione – spostata sul cloud – consente una più attenta analisi delle potenziali nuove minacce.
Lo strumento di scansione cloud sul quale poggia CyberCapture può impiegare fino a due ore per fornire un giudizio affidabile sull’identità e sul “comportamento” di ciascun file. Nei rari casi in cui un responso certo non potesse essere fornito CyberCapture “chiamerà in causa” i tecnici di Avast che provvederanno ad un’analisi manuale. Per tutto il periodo di tempo in cui “le indagini” saranno in corso, il file rimarrà “bloccato” sul sistema dell’utente in maniera tale che non possa arrecare alcun danno.
Il funzionamento di CyberCapture è riassunto nell’infografica pubblicata qui.
Sempre nella sezione Generali delle impostazioni di Avast, suggeriamo anche di abilitare la casella Effettua la scansione per programmi potenzialmente non voluti (PUP)
Infine, per evitare che Avast inserisca la sua firma in calce ad ogni messaggio inviato con il client di posta, si può disattivare la casella Attiva la firma e-mail di Avast.
– Download gratuito: ilsoftware.it
Compatibile con: Windows XP, Windows Vista, Windows 7, Windows 8.1, Windows 10
Licenza: freeware