Tra i fornitori del servizio di posta elettronica certificata accreditati da AgID tra i più popolari c’è sicuramente Aruba PEC. Affidandosi al servizio di Aruba possono attivare caselle PEC non soltanto aziende e professionisti ma anche utenti privati.
Alcuni enti pubblici e aziende private hanno stipulato delle convenzioni con Aruba PEC: l’accesso alla casella di posta elettronica certificata avviene in questi casi attraverso un’interfaccia Web personalizzata oppure tramite indirizzi di posta in arrivo e in uscita diversi da quelli generici (POP, IMAP, SMTP).
Le aziende e i professionisti sono da tempo obbligati a dotarsi di un indirizzo PEC da comunicare al Registro delle imprese o all’ordine/collegio di appartenenza.
Al momento la PEC è l’unico strumento che viene utilizzato per stabilire un domicilio digitale, un luogo “virtuale” in cui si acconsente alla ricezione delle comunicazioni che di norma arriverebbero in forma cartacea.
Per gli utenti privati non c’è al momento alcun obbligo di attivare un indirizzo PEC: per vari motivi, però, l’attivazione di caselle PEC da parte dei cittadini è in forte crescita.
Per cercare indirizzi PEC di imprese e professionisti basta utilizzare la piattaforma INI-PEC del Ministero dello Sviluppo Economico.
Il registro chiamato INAD (Indice nazionale dei domicili digitali) raccoglierà invece i dati sulle PEC attivate da persone fisiche, dei professionisti e dagli altri enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione in albi, elenchi, registri professionali o nel Registro delle imprese.
Il cittadino che comunica il proprio PEC al Comune di residenza oppure, in generale, alla Pubblica Amministrazione al fine dell’attivazione del domicilio digitale, vedrà tale dato automaticamente aggiunto nella banca dati ANPR (Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente). Dall’avvenuta iscrizione la Pubblica Amministrazione potrà eventualmente usare tale strumento per le comunicazioni con il cittadino.
L’attivazione di una casella PEC da parte del privato non implica l’immediata costituzione di un domicilio digitale a meno che il cittadino comunichi alla Pubblica Amministrazione la sua espressa volontà di procedere in tal senso.
Senza consenso per la creazione del domicilio digitale, attivando un indirizzo PEC da utente privato non si riceveranno automaticamente multe, cartelle esattoriali, accertamenti fiscali, documentazioni varie da parte della Pubblica Amministrazione.
Nella guida alla PEC, posta elettronica certificata abbiamo provato a sfatare dei “falsi miti” e ad accendere un faro sugli aspetti ancora oggi poco conosciuti.
Aruba PEC: posta elettronica certificata anche su dominio
Il servizio messo a disposizione da Aruba PEC consente di ottenere uno o più indirizzi di posta elettronica certificata creati su un dominio gestito da Aruba (di solito @pec.it
). In questo caso basta fare riferimento al sito PEC.it e cliccare su Scopri Posta elettronica certificata.
Chi fosse assegnatario di un nome a dominio di secondo livello può eventualmente valutare la creazione di uno o più indirizzi PEC del tipo nomeutente@pec.nomedominio.abc
.
Il terzo livello pec è sempre presente nei vari indirizzi PEC che si andranno a creare; nomedominio.abc è il secondo livello del quale si è assegnatari; nomeutente, ovvero il nome della casella PEC, può essere scelto liberamente.
Per creare una o più caselle PEC legate a un dominio di secondo livello è al momento necessario che esso sia ospitato o venga trasferito su Aruba (questo provider deve diventare il registrar scelto dall’utente). Al momento Aruba non permette di configurare e gestire caselle PEC per un dominio ospitato presso un altro provider.
La richiesta del servizio PEC per un nome a dominio personalizzato si fa, nel caso di Aruba, dall’area clienti Hosting e domini previa effettuazione del login con il proprio account del tipo 123456@aruba.it
(clic su Gestisci, Servizi aggiuntivi, Acquista nuovi servizi, Prosegui, PEC su dominio).
Come usare Aruba PEC
Una volta attivata una casella PEC su Aruba, va tenuto presente che sono previste diverse modalità di amministrazione e consultazione dell’indirizzo di posta elettronica certificata.
L’area clienti PEC è un pannello attraverso il quale si può gestire il nome dell’intestatario, la sicurezza della casella con la possibilità di impostare password ed eventuale relativa scadenza. È presente anche uno storico degli accessi per verificare da quali dispositivi e con quale periodicità viene consultato il contenuto della casella PEC.
Tutte le altre funzioni sono integrate nella Webmail Aruba PEC che non soltanto permette di inviare e ricevere messaggi PEC ma anche di regolare caratteristiche e comportamento della casella.
Cliccando su Impostazioni in alto è ad esempio possibile, tra le varie possibilità offerte:
– Specificare (sezione Posta non certificata nella colonna di sinistra) se l’account Aruba PEC debba ricevere o respingere i messaggi di posta normali (non PEC).
– Cliccare su Avvisi e report per ricevere un’email ogni volta che arriva un nuovo messaggio PEC e attivare eventualmente un resoconto giornaliero.
– Creare una cartella Fatture ricevute all’interno della quale Aruba PEC sposta automaticamente tutte le eventuali fatture elettroniche via via ricevute.
– Impostare delle Regole messaggi per inoltrare le varie comunicazioni PEC, ad esempio, verso un altro indirizzo di posta elettronica, anche presso altro gestore.
– Attivare l’accesso da client email mediante l’utilizzo dei server POP, IMAP e SMTP messi a disposizione da Aruba PEC.
Accesso al contenuto della casella Aruba PEC da PC, notebook, smartphone e tablet
Dalla Webmail Aruba PEC è possibile attivare, come visto nel precedente paragrafo, l’accesso da client di posta mediante server POP, IMAP e SMTP. Tenendo presenti le differenze tra POP e IMAP (questo secondo protocollo è più adatto per l’accesso alla casella PEC da più dispositivi), cliccando su Gestisci su client, Abilitazione accessi, è possibile attivare la consultazione della casella PEC dai dispositivi client: attivare POP o IMAP per abilitare il server di posta in arrivo; SMTP per la posta in uscita.
Con un clic sulla scheda Parametri di configurazione Aruba PEC mostra i dati per configurare i server di posta in arrivo e in uscita su qualunque client email.
Il vantaggio è che in questo modo si può avere la PEC su Gmail, su Outlook, su Thunderbird, su Vivaldi o su qualunque altro client di posta elettronica su PC, notebook, smartphone, tablet e cloud.
In alternativa viene offerta Aruba PEC, un’app pubblicata su Google Play Store, Apple App Store e Huawei AppGallery. La configurazione dei server di posta in arrivo e in uscita permette però di usare la PEC con qualunque client di posta.
Come modalità di invio dei messaggi PEC Aruba imposta automaticamente quella con ricevuta completa: essa permette di:
- Ottenere una certificazione circa la ricezione del messaggio PEC da parte del destinatario contenente un certo testo, ad una certa data e ora.
- Ricevere certificazione che il destinatario ha ricevuto gli eventuali allegati al messaggio PEC a una certa data e ora.
Cliccando su Altre opzioni durante la composizione della PEC tramite Webmail Aruba PEC si leggerà Completa in corrispondenza di Opzioni di recapito.
Impostando un server SMTP per l’invio delle PEC per default Aruba PEC richiede sempre una ricevuta completa.
Nel messaggio di consegna (Ricevuta di avvenuta consegna), infatti, si ottiene una copia del messaggio in basso, nel corpo del testo e in allegato l’email originale in formato .eml insieme con tutti gli eventuali allegati.
Nuova PEC con identità certificate
La PEC, così come implementata e utilizzata fino ad oggi, non verifica in modo certo l’identità del richiedente e quindi dei mittenti di ciascun messaggio. Ne abbiamo parlato ampiamente in uno degli articoli citati in apertura.
L’attuale PEC va sempre considerata come uno strumento di comunicazione, seppur certificato, mentre la firma digitale è utile ad attestare in maniera inoppugnabile l’autenticità e l’integrità dei documenti trasmessi.
Perché la PEC italiana diventi una PEC interoperabile a livello europeo gli utenti dovranno seguire un percorso di adeguamento della casella che prevede l’identificazione certa di ciascun titolare.
In ogni caso spetta al mittente controllare che un messaggio PEC venga recapito al destinatario esaminando con attenzione le ricevute pervenute.