Google ha appena pubblicato la “beta” di Android O, prossima versione del sistema operativo per i dispositivi mobili che sarà lanciata – in veste definitiva – entro la fine dell’estate.
Durante l’evento Google I/O di quest’anno, i tecnici della società fondata da Larry Page e Sergey Brin hanno presentato le novità di Android O concentrandosi sulle caratteristiche salienti.
Le fluid experience di Android O
Con l’uscita di Android O Google intende aggiungere al sistema operativo una serie di fluid experience ovvero alcune funzionalità che rendano più piacevole l’impiego del dispositivo mobile.
Le caratteristiche che Google ha presentato sotto l’ombrello fluid experience si chiamano Picture in Picture, Notification Dots, Autofill e Smart Text Selection: vediamo di che cosa si tratta.
Picture in Picture (PIP)
in Android 7.x Nougat, Google ha introdotto la possibilità di affiancare due applicazioni Android usando un approccio multi-finestra. Sebbene la funzionalità possa rivelarsi davvero utile in molteplici situazioni, non è sempre la soluzione migliore.
Grazie alla funzionalità Picture in Picture, al debutto con Android O, gli utenti potranno mantenere un’app Android in primo piano chiedendo parimenti la visualizzazione in finestra di dimensioni ridotte del contenuto di un’altra app.
Notification dots
Se si fosse utenti di un launcher come Nova, si intuirà subito che cosa sono i Notification dots di Android O.
Il loro funzionamento è infatti sovrapponibile con i badge di Nova: accanto all’utilizzo della tradizionale barra delle notifiche, Android O mostrerà dei “puntini”, nella schermata Home del sistema operativo, per indicare le app che necessitano di attenzione.
Non è dato sapere se lo stesso meccanismo sia abilitato o meno anche nell’app drawer ossia nell’elenco completo delle applicazioni installate.
Tenendo premuto a lungo sull’icona, si potrà interagire con le notifiche e visualizzarle immediatamente.
Autocompletamento delle password (autofill) nelle applicazioni
Chrome, così come qualunque altro browser web, usano da tempo un meccanismo di autocompletamento che consente di compilare automaticamente, per esempio, i moduli di login con le credenziali precedentemente specificate dall’utente.
Android O porta la stessa caratteristica in tutte le app installate sul dispositivo mobile.
Ciò significa che se Chrome fosse a conoscenza, per esempio, dei dati di login per Facebook e Twitter, compilerà automaticamente i campi per l’autenticazione presenti nelle rispettive app.
Si tratta di una caratteristica che è stata richiesta da tempo dagli utenti, per velocizzare l’utilizzo delle app Android. Finalmente, quindi, la funzionalità viene portata al debutto anche se sarà imperativo gestire con attenzione il dispositivo mobile e l’eventuale sincronizzazione delle password (vedere Funzioni Android da attivare o disattivare subito, Impostazioni Google Android, quali sono le più importanti? e Sincronizzare Chrome, cosa significa accedere ai dati da più dispositivi).
Selezione intelligente dei testi (smart text selection)
Le operazioni di copia&incolla del testo tra app Android sono notoriamente tra le più noiose.
Quante volte qualcuno vi ha inviato un testo contenente informazioni utili come un indirizzo o il nome di un esercizio commerciale? Quante volte si sono dovute copiare e incollare tali informazioni su Google Maps per cercare la corrispondente locazione geografica?
La nuova funzionalità di Android O per la selezione intelligenti dei testi consente – con un semplice “doppio tocco”, far sì che sia il sistema a riconoscere ed evidenziare automaticamente le informazioni utili.
Ad esempio, toccando due volte sul nome di una via, Android O provvederà a selezionare automaticamente l’intero indirizzo; nel caso del nome di un negozio, scegliendo una parola, verrà evidenziata l’intera ragione sociale.
Il meccanismo sembra lavorare molto bene. Anzi, rilevando la tipologia di informazione selezionata, la nuova funzionalità provvederà a mostrare il tastierino numerico nel caso dei numeri di telefono, l’apertura di Maps per gli indirizzi e così via.
Prestazioni, sicurezza e batteria
Per il momento i tecnici di Google non hanno approfondito molto l’argomento ma Android O punterà molto su tre aspetti considerati di importanza vitale: prestazioni, sicurezza e autonomia della batteria.
Grazie a Google Play Protect, l’azienda di Mountain View intende per esempio migliorare la sicurezza delle applicazioni effettuando una scansione approfondita delle app Android e rilevandone comportamenti potenzialmente sospetti.
Non svolgendo un’approvazione specifica su ciascuna app caricata nel Play Store, infatti, diverse applicazioni hanno – nel corso del tempo – evidenziato comportamenti pericolosi per gli utenti. Play Protect dovrebbe essere la risposta, un tassello in più rispetto al controllo automatico svolto da Google al momento dell’upload di ciascun app.
Android O migliorerà anche, drasticamente, i tempi di boot del sistema e si servirà di nuovi meccanismi per ridurre l’impatto sulla durata della batteria delle app in esecuzione in background.
Android Go e Google Lens
Android Go debutterà insieme con Android O e sarà una versione del sistema operativo nettamente “alleggerita”, attivata automaticamente su tutti quei dispositivi che sono dotati di 1 GB di RAM o meno.
Android Go permetterà agli utenti di scaricare versioni leggere delle app Android e si prodigherà per ridurre al minimo l’impatto sulle risorse hardware: ne abbiamo parlato nell’articolo Google presenta Android Go, per i dispositivi mobili ultraeconomici.
Android O porterà con sé anche Google Lens, una nuova funzionalità che fa leva sugli algoritmi di machine learning della società statunitense per estrarre informazioni utili dalle immagini e per assistere gli utenti nella loro gestione: Google Lens migliora il riconoscimento del contenuto delle immagini.
Come provare Android O
La Developer Preview di Android O, come accaduto in passato nel caso di Nougat, può essere al momento provata solo dagli utenti in possesso di specifici dispositivi mobili.
Rispetto a Nougat, i device supportati sono anche in numero minore:
– Nexus 6P
– Nexus 5X
– Google Pixel
– Google Pixel XL
– Nexus Player
– Pixel C
Per provare Android O bisognerà aderire al programma di beta testing facendo riferimento a questa pagina.
Dal momento che non si tratta di una versione stabile, comunque, non si dovrebbe mai installare la beta di Android O se si fosse in possesso di un unico device che si usa per “scopi produttivi”.