In ambiente GNU/Linux capita spesso di trovarsi a digitare sempre gli stessi comandi. È vero che premendo ad esempio i tasti freccia nella finestra del terminale, è possibile recuperare i comandi digitati in precedenza. Gli alias Linux, tuttavia, risultano particolarmente utili per rappresentare singoli comandi o sequenze usando abbreviazioni di semplice utilizzo.
Grazie agli alias, gli utenti possono significativamente semplificare l’utilizzo della riga di comando. È ad esempio possibile ridurre il numero di caratteri da digitare per accedere all’uso di un comando usato di frequente oppure creare scorciatoie personalizzate.
Cosa sono e come funzionano gli alias Linux
Come accennato in apertura, gli alias Linux sono “scorciatoie” che rappresentano un comando o un insieme di essi: questi ultimi possono essere eseguiti con oppure senza opzioni personalizzate.
Supponiamo di utilizzare la distribuzione Ubuntu: aprendo la finestra del terminale e digitando alias
, si ottiene la lista degli alias impostati per l’utente correntemente in uso. Ad esempio, l’alias ll
attiva il comando ls -alF
. Quest’ultimo, che mostra il contenuto della cartella visualizzando tutti i file, inclusi quelli nascosti, in forma dettagliata, è certamente più complesso rispetto a un semplice ll
.
Di fatto, è possibile creare un alias usando nomi arbitrari: basta anche un singolo carattere per riferirsi a un comando specifico. Inoltre, è possibile creare alias Linux temporanei o permanenti.
Creazione di un alias Linux temporaneo
Per creare un alias temporaneo, che durerà solo per la sessione corrente della finestra del terminale aperta, è possibile usare la seguente sintassi:
alias nome_alias='comando'
Esempio:
alias lla='ls -la'
In questo esempio, lla
diventa un alias per ls -la
, comando usato per elencare i file in formato dettagliato.
Creazione di un alias permanente
Per rendere un alias permanente, ovvero utilizzabile in qualunque momento, anche dopo il riavvio della macchina o aprendo una nuova finestra del terminale, è necessario aggiungerlo al file di configurazione della shell.
Bash, Zsh e Fish sono tutte shell Unix, ovvero interfacce a riga di comando che permettono agli utenti di interagire con il sistema operativo. Ognuna ha le sue caratteristiche specifiche e vantaggi.
A seconda della shell in uso, i file di configurazione sono diversi:
- Bash:
~/.bashrc
- ZSH:
~/.zshrc
- Fish:
~/.config/fish/config.fish
Per impostare un alias permanente basta aprire il file di configurazione della shell con l’utilità nano (esempio: nano ~/.bashrc
). Si può quindi aggiungere l’alias che si desidera utilizzare, alla fine del file (quindi, per esempio, alias lla='ls -la'
visto in precedenza). Per ottenere il carattere della tilde (~
) con la tastiera italiana, basta tenere premuto il tasto ALT Gr
mentre si preme ì
.
Si deve quindi salvare il file (CTRL+O
) e uscire dall’editor di testo premendo CTRL+X
.
Ricaricare il file di configurazione permette di applicare i cambiamenti senza dover riavviare il terminale:
source ~/.bashrc
Digitando, in questo caso, lla
si ottiene il risultato corrispondente al comando definito come alias. Inoltre, scrivendo alias
e premendo Invio, ci si può accertare dell’avvenuta aggiunta dell’alias permanente.
Come rimuovere un alias
Per eliminare un alias precedentemente aggiunto, è possibile usare il comando unalias
seguito dal nome dell’alias Linux da rimuovere. Esempio:
unalias lla
Esempi di alias utili in ambiente Linux
Appreso cosa sono gli alias e a che cosa possono servire, ci si può sbizzarrire a crearne di utili per il lavoro di tutti i giorni. Quello seguente è un alias che permette di aggiornare il sistema operativo:
alias update='sudo apt update && sudo apt upgrade'
Con quello successivo, ci si può portare rapidamente nella directory home:
alias home='cd ~'
Visualizzare i processi in modo dettagliato:
alias psu='ps aux | less'
Mostrare in che modo è utilizzato il disco:
alias du='du -h --max-depth=1'
In generale, va ricordato che gli alias non possono acquisire argomenti come i normali script o le funzioni utilizzabili dalla shell. Si possono usare comandi piuttosto complessi e concatenazioni all’interno di alias Linux. Per svolgere attività ancora più articolate, tuttavia, è sempre bene ricorrere ai tradizionali script .sh
.