Google sta lavorando su Flutter già da qualche anno con il preciso obiettivo di creare un framework multipiattaforma particolarmente apprezzato dagli sviluppatori.
Una delle peculiarità maggiormente gradite consiste nella possibilità di importare all’interno dei propri progetti un’ampia quantità di widget grazie anche alla stretta integrazione con i servizi.
Flutter può essere utilizzato per costruire applicazioni Android, iOS, Linux, Windows, macOS e Web potendo contare su un unico design visuale e una base di codice condivisa.
Mentre il supporto per Linux e macOS è ancora in fase “beta”, Google ha comunicato oggi che Flutter 2.10 è finalmente compatibile con Windows.
I portavoce dell’azienda di Mountain View hanno spiegato che gli sviluppatori Windows possono d’ora in avanti beneficiare degli stessi strumenti, molto utili anche in termini di produttività e versatilità, sui quali i programmatori “mobile” hanno storicamente potuto usare.
Le applicazioni Flutter su Windows possono utilizzare la stragrande maggioranza delle caratteristiche del framework per Android e iOS ma anche servirsi delle API Win32, COM e Windows Runtime quando necessario.
Per venire incontro alle aspettative degli utenti Windows, Google ha anche aggiornato alcuni plugin di Flutter come quelli per salvare dati da recuperare successivamente, per selezionare file e cartelle, per utilizzare la fotocamera. Flutter abbraccia anche in design Fluent di Microsoft in modo che le app portate in Windows non siano “un pugno in un occhio”.
Google ha aggiunto che i tecnici di Microsoft hanno contribuito fattivamente per portare al debutto Flutter in Windows.
La stessa cosa sta avvenendo in ambito Linux: Google e Canonical, ad esempio, hanno lavorato per rendere le applicazioni Flutter più facili da distribuire attraverso lo Snap Store.