Firefox Send: condividere file pesanti con il browser senza installare nulla

Mozilla presenta il servizio Firefox Send nella sua veste definitiva: ad oggi non c'è alcun piano a pagamento. Gli utenti possono scambiare file di dimensioni fino a 2,5 GB con un account Firefox; fino a 1 GB senza attivare alcun account utente.

Il servizio era stato presentato nell’estate 2017 ma fino ad oggi era rimasto un progetto sperimentale. Adesso Firefox Send arriva in versione finale, disponibile per tutti gli utenti del browser di Mozilla (abbiamo verificato la compatibilità anche con Chrome, Edge e Opera) oltre che come app per Android (quest’ultima distribuita come “beta”, ancora potenzialmente instabile).

Firefox Send (raggiungibile a questo indirizzo) è uno strumento che può essere subito aggiunto a quelli presentati nell’articolo Come inviare file pesanti via email.
Esso consente di condividere file online senza installare nulla, in modo sicuro.

Send può essere utilizzato per trasferire file di dimensioni fino a 1 GB tra browser remoti (fino a 2,5 creando un account utente Firefox): gli elementi vengono caricati sui server di Mozilla ma la fondazione non può leggerne il contenuto. Il servizio utilizza infatti l’algoritmo AES-GCM-128 generando le chiavi crittografiche sui sistemi degli utenti: l’approccio crittografico è quindi di tipo end-to-end.

Tra le funzionalità evolute, Firefox Send permette di stabilire la “data di scadenza” di ciascun file, il numero di download accettabili (il file sarà poi automaticamente rimosso) e una password opzionale.
Il servizio non si integra con i vari servizi di storage cloud ed è disponibile solamente in versione gratuita (Mozilla non offre alcun piano a pagamento).

L’URL generato da Firefox Send dovrà essere condiviso con i destinatari per permettere loro il download dei file, con qualunque browser o con l’app Android che sarà rilasciata nei prossimi giorni sul Play Store di Google.

Justin Troutman, crittografo ed esperto in materia di privacy, aveva a suo tempo fatto notare come gestire operazioni crittografiche usando codice JavaScript sia da sempre un approccio insicuro. L’esperto ha però osservato che ricorrere alle Web Cryptography API – standard approvato dal W3C per incrementare il livello di sicurezza garantito dalle applicazioni web – è stata la scelta più ragionevole che gli sviluppatori Mozilla potessero compiere.

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