NPAPI è la vecchia architettura sulla quale si sono basati i plugin per il browser web fin dai tempi di Netscape 2.0, eccezion fatta per gli ActiveX di Microsoft (ora completamente disconosciuti con il rilascio di Edge per Windows 10, il successore di Internet Explorer).
Google Chrome, già dal rilascio della versione 45, ha abbandonato i plugin NPAPI: oggi il browser del gigante di Mountain View permette esclusivamente l’utilizzo dei cosiddetti plugin PPAPI. I componenti aggiuntivi per Google Chrome vengono così caricati ed eseguiti in un processo separato dal browser stesso e consentono di avere garanzie nettamente maggiori dal punto di vista della sicurezza.
Contenuti Java e Silverlight, ad esempio, che usano plugin NPAPI, non possono essere caricati con Google Chrome.
Firefox, a breve, non solo dovrebbe eseguire tutti i singoli plugin in un processo separato (sandboxing; vedere Estensioni malevole e Firefox, una bella gatta da pelare) ma accantonerà definitivamente l’utilizzo dei plugin NPAPI.
Mentre Google ha in essere un accordo con Adobe per inserire una versione PPAPI nel browser Chrome (essa si aggiorna automaticamente insieme con il browser prevenendo tempestivamente qualunque problema di sicurezza; vedere Il ransomware Locky sfrutta una vulnerabilità in Flash), in Firefox – allo stato attuale – gli utenti hanno la possibilità di installare manualmente la vecchia versione NPAPI del plugin Flash, scaricabile dal sito di Adobe.
Quando anche Mozilla abbandonerà il supporto per i plugin NPAPI, quindi, gli utenti di Firefox non potranno più caricare elementi Flash. A tal proposito, suggeriamo comunque la lettura dell’articolo Flash Player è da scaricare oppure va disinstallato?.
Stando a quanto rivelato da Mozilla, il supporto NPAPI dovrebbe essere ritirato con il rilascio di Firefox 53, nel mese di aprile 2017.
Gli utenti che desidereranno continuare ad usare i vecchi plugin NPAPI potranno adoperare Firefox 52 ESR, versione che sarà supportata per un anno intero, fino a maggio 2018. Quando, allora, sarà rilasciata una nuova versione ESR di Firefox, l’abbandono dei plugin NPAPI diverrà definitivo.
Mozilla dovrebbe poi rilasciare versioni di Firefox sprovviste dei moduli DRM (anche con riferimento all’integrazione del Google Widevine CDM annunciata qualche giorno fa) che consentono la riproduzione di contenuti multimediali protetti (leggasi ad esempio, Netflix).