Anche Mozilla è sempre più decisa ad imboccare la strada già da tempo tracciata da Google con Chrome, quella degli “aggiornamenti silenti”. A partire da Firefox 10, che dovrebbe vedere la luce entro fine gennaio 2012, il browser opensource potrebbe installare un servizio che consentirà di scaricare ed installare automaticamente tutti gli aggiornamenti per il software mano a mano che questi saranno sviluppati e distribuiti in Rete.
“Al momento non siamo certi su quale versione di Firefox integrerà la nuova funzionalità“, ha precisato Ehsan Akhgari, ingegnere software responsabile dello sviluppo di parte del nuovo meccanismo di update. Secondo molti, però, è verosimile che il meccanismo di aggiornamento possa far capolino già nella decima versione del browser web.
Il lavoro di Akhgari si sta concentrando sulla riduzione della tempistica necessaria per riavviare Firefox dopo l’installazione di un aggiornamento. Il nuovo componente di update, tuttavia, sta richiedendo un lavoro che si sviluppa su più fronti. Innanzi tutto, per evitare che sulle versioni più recenti di Windows (Windows Vista e Windows 7) venga esposta la schermata UAC (“User Account Control“) ad ogni aggiornamento effettuato in modo silente, Firefox utilizzerà un servizio di sistema “ad hoc” (lo si troverà della finestra dei servizi di Windows come accade nel caso di Google Chrome).
Gli sviluppatori di Mozilla stanno dedicandosi alla realizzazione della nuova procedura di aggiornamento automatico da oltre un anno. Inizialmente si pensava potesse essere varata già col rilascio di Firefox 4 ma il progetto fu, per una serie di motivazioni, temporaneamente accantonato.
Gli “aggiornamenti silenti” tornano d’attualità, oggi, soprattutto perché con la nuova politica seguita da Mozilla che consiste nella pubblicazione di una major release ogni sei settimane, sono molti gli utenti a non essere tempestivi nell’aggiornamenti e a restare con una delle precedenti release.
Tra gli auspici degli esperti vi è anche quello che Mozilla possa dotare Firefox di un meccanismo di sandboxing paragonabile a quello utilizzato da alcuni tra i principali browser della concorrenza e che venga ulteriormente ottimizzato l’utilizzo della memoria, da tempo tallone d’Achille del prodotto, soprattutto quando vengono mantenute aperte molte schede (tabs) simultaneamente.