In Chrome si chiama strict site isolation e si tratta di una funzionalità che nel browser di Google è stata progressivamente abilitata a partire dalla release 67 (maggio 2018).
Questa funzionalità si occupa di rafforzare “il muro” costruito attorno a ciascun sito web aperto in ogni scheda di navigazione: la singola pagina web viene gestita in un processo dedicato (quindi mai raggruppata insieme con altri siti) a fronte però di una maggiore occupazione della memoria RAM (10-20% in più). Non solo. Anche gli elementi caricati da più siti web (ad esempio sotto forma di iframe) all’interno della medesima scheda usano un processo differente, separato dagli altri.
Gli sviluppatori di Mozilla stavano lavorando da tempo a una caratteristica di sicurezza simile (ne avevamo parlato un anno fa: Mozilla Firefox isolerà in un processo separato ciascun dominio) e oggi arriva la conferma che Firefox 70 abbraccerà Project Fission.
La completa separazione non sarà subito attivata per tutti ma potrà essere messa alla prova digitando about:config
nella barra degli indirizzi, cercando l’attributo fission.autostart
e impostandolo a true (basta un doppio clic).
“Quando Fission è abilitato, il contenuto di ciascun iframe cross-site è caricato in un diverso processo. Ciò significa che molti processi diversi potranno partecipare al rendering del contenuto di ogni singola scheda. Lasciando il puntatore del mouse su una scheda, l’abilitazione e l’utilizzo della funzionalità Fission sarà indicata con la presenza dell’annotazione “[F …..]” contenente gli identificativi (ID) dei processi coinvolti“, hanno commentato i portavoce di Mozilla.
Resta da verificare quale sarà l’incremento in termini di occupazione di memoria RAM nel caso di Firefox, verosimilmente molto simile a quello rilevato nel caso di Chrome (fino al 20% in più).