Mozilla ha da poco rilasciato Firefox 6, la seconda versione del browser web opensource rilasciata dal momento in cui la società ha deciso di optare per un ciclo di distribuzione più rapido (il lancio di una nuova major release è fissato ogni sei settimane).
Con la pubblicazione di Firefox 6, Mozilla ha risolto una decina di bug presenti nel prodotto di punta dell’azienda applicando poi, complessivamente, circa 1.600 modifiche al codice sorgente dell’applicazione.
Dal punto di vista visuale, sono poche le modifiche introdotte all’interfaccia utente di Firefox: i più attenti riconosceranno però, immediatamente, il nuovo “stile” abbracciato dal browser web per la visualizzazione degli URL. D’ora in avanti, infatti, nella barra degli indirizzi verrà chiaramente evidenziato il nome del dominio mentre le altre informazioni saranno esposte utilizzando un grigio più tenue (anche Google Chrome ed Internet Explorer 9 impiegano un approccio similare).
I tecnici di Mozilla hanno poi lavorato per ridurre la tempistica di avvio del browser ed introdotto, “sotto il cofano”, un'”inedita” funzionalità che consente di personalizzare le autorizzazioni concesse ai vari siti web visitati. Per accedervi è sufficiente digitare l’URL about:permissions
nella barra degli indirizzi: si avrà così modo di modificare i permessi concessi alle pagine web per ciò che riguarda la memorizzazione delle password, la gestione dei cookie, l’apertura delle finestre pop-up, l’archiviazione dei dati in modalità offline e la comunicazione della posizione dell’utente.
Firefox 6 può essere installato utilizzando la funzionalità di aggiornamento automatico del browser o ricorrendo al pacchetto completo scaricabile da questa scheda.
NetApplications ha accredito Firefox, a fine luglio, del 21,47% delle quote di mercato a livello globale per ciò che riguarda i browser web (-0,2% rispetto al mese precedente). In marcata crescita c’è sempre Chrome (13,49%; +0,38%) mentre Internet Explorer è sempre in testa con il 52,71% (-0,97% rispetto a giugno). La fetta di utente che si servono di Safari sarebbe pari all’8,10% mentre Opera chiuderebbe all’1,65%.