La nota testata giornalistica del Financial Times ha aperto le porte all’Intelligenza Artificiale.
A quanto pare, infatti, il giornale sta utilizzando un nuovo chatbot IA chiamato Ask FT che per molti versi è simile ad altri “colleghi” più illustri come ChatGPT, Gemini e Copilot.
Ask FT è riservato agli abbonati e offre una serie di informazioni, frutto dell’enorme database di articoli pubblicati in decenni di attività.
Lo strumento, testato dal team di Theverge.com, ha però messo in mostra alcune importante lacune. Per esempio, attraverso alcune domande specifiche, Ask FT sosteneva che Nikki Haley fosse in corsa alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti (quando in realtà ha ritirato la candidatura).
Nonostante piccole incongruenze e alcuni argomenti su cui l’IA si è dimostrata poco aggiornata, va apprezzata la mossa del Financial Times che sta cercando di avvicinarsi a questa nuova tecnologia senza particolari pregiudizi.
Il Financial Times abbraccia l’IA con Ask FT
Di fatto, questo chatbot si prefigge l’obiettivo di effettuare ricerche approfondite negli archivi del giornale, rendendo pressoché istantanee operazioni che altrimenti richiederebbero decine di minuti se non ore. Ask FT è basato su Claude, un large language model (LLM) sviluppato da Anthropic.
Lindsey Jayne, Chief Product Officer del Financial Times, si è espressa riguardo il chatbot e i test effettuati, spiegando come allo stato attuale Ask FT sia offerto in prova a 500 abbonati e che, proprio per rendere l’IA più efficace, si sta analizzando ogni singola interazione, dando ampio spazio ai feedback degli utenti.
La stessa Jayne ha sottolineato come, l’impegno del Financial Times non sia legato all’hype del momento, ma al desiderio di rinnovarsi e mantenersi al passo con i tempi. Va considerato che stiamo parlando di una delle testate giornalistiche più importanti al mondo, fondata nell’ormai lontano 1888.
Allo stato attuale non è dato sapere quando terminerà la fase beta e il chatbot sarà accessibile a un numero maggiore di lettori.