Il mare calmo dei file system ha cominciato ad incresparsi, nel corso delle ultime settimane, dopo l’annuncio – reso involontariamente da parte del CEO di Sun – dell’inclusione di ZFS in Mac OS X.
Resta comunque da chiarire se ZFS diverrà il file system di Mac OS X oppure semplicemente uno dei file system supportati.
ZFS è un file system a 128 bit concepito per avere limitazioni in termini di quantità di dati memorizzabili tali da non essere mai raggiungibili nella pratica. Questo file system dovrebbe avere un ciclo di vita pari a circa 30 anni offrendo la possibilità di arrivare a gestire 16 esabyte ovvero 18 milioni di terabyte (un terabyte è pari a 1000 gigabyte).
Molti file system, inoltre, dipendono dall’hardware in uso per stabilire se i dati dovessero risultare in qualche modo corrotti e possono solo informare l’utente circa la situazione ingeneratasi. ZFS utilizza un checksum a 256 bit: ciascun blocco dati viene controllato ad ogni lettura e non viene mai sovrascritto. Viene invece allocato un nuovo blocco ove vengono memorizzati i dati modificati. In questo modo il file system può tornare agevolmente sui propri passi pressoché annullando le conseguenze dovute a blocchi di dati danneggiatisi.
ZFS è stato sviluppato da Sun e concepito originariamente per il suo sistema operativo “Solaris”.
Quasi contemporaneamente arriva la notizia di un possibile rilascio, da parte di Oracle, del suo nuovo file system Btrfs, al momento ancora in fase di sviluppo. A Btrfs si guarda con particolare interesse ed attenzione da parte della comunità Linux: Oracle ha già infatti pubblicato le prime istruzioni per utilizzare il file system sulla distribuzione adottata (ved. questa pagina).