Almeno fino a qualche anno fa, quando si parlava di virus e malware i file più temuti erano gli EXE, o comunque programmi eseguibili.
Con il passare del tempo però, gli attacchi sempre più raffinati dei cybercriminali hanno portato ad altri potenziali pericoli, dai documenti Word fino ai PDF. Un tipo di estensione, però, negli ultimi anni si è ritagliata una brutta fama, ovvero i JPG.
I file JPG (ovvero Joint Photographic Experts Group) sono una tecnica di compressione delle immagini, ampiamente utilizzato da anni e anni. Grazie al loro rapporto qualità-spazio occupato, sono ormai divenuti uno standard sul Web.
A tal proposito è bene chiarire un fatto: i file JPG non possono contenere virus. Nonostante ciò, i cybercriminali hanno trovato il modo per rendere questo formato comunque molto pericoloso.
I file JPG, di per sé, non possono essere virus, ma possono comunque essere molto pericolosi
Questo tipo di file, infatti, può facilmente aiutare l’offuscamento di un malware.
Inserendo codice dannoso in un JPG infatti, con l’apertura dello stesso da parte di determinati software è possibile avviare un’infezione. A tal proposito è importante specificare come le vulnerabilità nei programmi per visualizzare immagini sono relativamente rare
Non solo: quando queste si presentano, a parte rari casi, gli sviluppatori intervengono prontamente con patch di sicurezza. Proprio per questo motivo è importante, così come avviene per browser e sistema operativo, mantenere aggiornato anche questo tipo di software.
In poche parole, adottando un antivirus adeguato, scaricare e aprire un file JPG da Internet non dovrebbe causare nessun problema di sorta. Nel caso di file sospetto, è possibile utilizzare lo strumento di scansione per evitare qualunque tipo di rischio.
Sotto questo punto di vista, è bene anche comprendere quale sia l’origine del file. Se questo è contenuto in un allegato sospetto ricevuto tramite e-mail, i rischi sono di certo superiori rispetto a un JPG scaricato da una fonte attendibile.