Si comincia a fare sul serio. Proprio ieri avevamo dato conto di alcune dichiarazioni rilasciate dal presidente di Infratel Italia, Maurizio Dècina, in occasione di un seminario svoltosi lunedì scorso al Politecnico di Milano: La rete a banda ultralarga di Infratel sarà formata da 1.000 POP.
Adesso Open Fiber, aggiudicataria dei primi due bandi indetti da Infratel e quindi soggetto prescelto per la realizzazione delle infrastrutture per la realizzazione di una rete in fibra ottica nelle aree bianche del Paese (a fallimento di mercato), ha pubblicato alcuni interessanti documenti con cui vengono sollecitati tutti gli operatori di telecomunicazioni interessati a esprimere per l’acquisizione di servizi wholesale passivi.
Che significa? Open Fiber realizza la rete (che rimarrà di proprietà dello Stato) e opera quindi in veste di wholesaler concedendo “a noleggio” il diritto di usare le infrastrutture costruite a tutti i provider che vorranno poi proporre offerte commerciali agli utenti finali.
Così, entro il prossimo 11 novembre, gli operatori di telecomunicazioni interessati sono invitati a indicare esplicitamente a Open Fiber l’eventuale intenzione di proporsi agli utenti finali sui nodi enumerati in un apposito allegato.
I nodi elencati in questo documento sono di fatto i punti di distribuzione in corrispondenza dei quali sarà fornito il servizio a banda ultralarga (da 30 Mbps in su).
Utilizzando le coordinate (latitudine e longitudine) in Google Maps (digitare, nella barra degli indirizzi del browser, https://www.google.it/maps/@XX.XXXX,YY.YYYY,23z
sostituendo alle X la latitudine e alle Y la longitudine desunte dal foglio elettronico di Infratel; attenzione alla sintassi…).
Come si può verificare i punti di distribuzione sono tanti, spesso posizionati, in corrispondenza degli armadi stradali TIM ma i POP, per ciascuna regione, sono davvero pochi (da qui deriva il numero di POP – 1.000 – di cui parlava il professor Dècina) (colonna PCN di riferimento del foglio elettronico).
Nell’articolo Dove arriverà la fibra ottica Open Fiber: la mappa abbiamo pubblicato una mappa interattiva Google Maps in cui sono mostrati visualmente tutti i punti di distribuzione Open Fiber limitatamente alle aree interessate dal primo bando Infratel.
La lettera con cui si richiede l’intervento dei provider è stata inviata, come si può verificare a ben 135 operatori di telecomunicazioni. Oltre ai più noti ci sono anche le meno conosciute realtà locali di piccole dimensioni che grazie a Open Fiber hanno la concreta opportunità di migliorare il loro business e fare investimenti in previsione di interessanti ritorni economici.
Il primo bando Infratel, cui Open Fiber fa riferimento, riguarda Abruzzo, Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto. La stessa iniziativa sarà poi riproposta per il secondo bando (Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia e Provincia autonoma di Trento).